Controlli a tappeto dei carabinieri di Tropea, un arresto (nome) e quattro denunce
L’attività ha coinvolto tutte le Stazioni dipendenti dalla Compagnia della cittadina tirrenica. A Drapia un 69enne è finito ai domiciliari per detenzione illegale di un’arma mentre a Limbadi sono state sequestrate 104 pecore
Nel fine settimana appena trascorso i carabinieri della Compagnia di Tropea hanno messo in atto un articolato servizio di controllo che ha visto all’opera i militari di tutte le Stazioni Carabinieri dislocate sul territorio, volto principalmente alla ricerca di armi e stupefacenti.
Nel corso del servizio, in Caria di Drapia, è stato tratto in arresto Paolo Grosso, un 69enne del luogo a cui, nel corso di una perquisizione domiciliare, è stata sequestrata una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa e 100 munizioni, tutto detenuto illegalmente. L’autorità giudiziaria di Vibo Valentia ne ha disposto la detenzione domiciliare.
A Ricadi, invece, veniva sequestrata un’abitazione costruita abusivamente da un 69enne del luogo, mentre a Zungri veniva sorpreso un 42enne, alla guida della sua autovettura, in evidente stato di ebbrezza. I militari, constata l’infrazione, gli hanno ritirato la patente e lo hanno deferito alla Magistratura.
A Nicotera i militari hanno denunciato un 42enne di Gioia Tauro perché ometteva di presentarsi all’autorità, sebbene gli fosse stato regolarmente intimato, nonché segnalato al Prefetto di Vibo Valentia un 29enne a cui, nel corso di una perquisizione veicolare, veniva rinvenuta e sequestrata una modica quantità di marijuana, detenuta per uso personale.
Un altro utente della strada è stato sorpreso a Limbadi alla guida di un trattore agricolo senza assicurazione e senza patente. Anche per lui la segnalazione al magistrato ed in più il sequestro del mezzo.
Sempre a Limbadi, infine, i Carabinieri della locale Stazione, unitamente al Nas di Catanzaro ed all’Asp di Vibo Valentia, hanno proceduto al controllo di un autotreno, trasportante 104 ovini, proveniente dalla Sicilia, riscontrando gravi irregolarità sulla dichiarazione di provenienza e destinazione dei capi, sequestrando gli animali (valore 20.000 euro) in attesa di ulteriori accertamenti.