Il prefetto Longo si presenta: «Un regalo per me venire a Vibo» (VIDEO)
Questa mattina la presentazione ufficiale nella sede dell’Ufficio Territoriale del Governo: «Mi farò interprete delle problematiche sociali e mi spenderò per tenere alta la credibilità delle istituzioni»
Si è presentato ufficialmente questa mattina alla stampa nella sede dell’Ufficio Territoriale del Governo di Vibo Valentia, il nuovo prefetto Guido Longo.
Proveniente dalla Questura di Palermo, 39 anni di servizio in Polizia, quello di Longo è un passato importante nell’amministrazione della pubblica sicurezza. Longo succede al Prefetto Carmelo Casabona che lascia l’incarico per sopraggiunti limiti d’età. È la terza volta che i due incrociano le loro strade. E’ infatti subentrato a Casabona già due volte, nel ruolo di questore a Reggio Calabria e a Caserta.
«È un regalo per me essere nominato prefetto a Vibo Valentia – ha affermato Guido Longo -. Per la prima volta da prefetto, torno in Calabria, terra alla quale sono molto legato. Qui, a Reggio Calabria, ho infatti vissuto l’età migliore di un uomo, dai 25 ai 35 anni. Come rappresentante del Governo mi renderò partecipe delle difficoltà cercando di offrire le possibili soluzioni, mi farò interprete dei problemi anche sul piano del contrasto alla delinquenza che qui incombe sull’economia, limita la libertà personale e uccide la sana concorrenza. Sarà essenziale la collaborazione con le altre istituzioni perché da soli non si va da nessuna parte. Mi guarderò in giro – ha aggiunto – studierò le problematiche sociali e su quelle ci concentreremo al massimo».
Non conosce Vibo ma conosce la Calabria: «Non tutti i calabresi sono ‘ndranghetisti e la situazione di Vibo non è diversa da quella che ho vissuto a Reggio. C’è gente che “fa” la ‘ndrangheta ma c’è gente che la subisce e che ha paura. E’ compito delle istituzioni evitare che la gente abbia paura. In questo senso è fondamentale – ha continuato Longo – un fortissimo impegno delle istituzioni, se queste non sono credibili aumenta l’omertà. Per essere credibili bisogna essere efficaci e concreti, dare iniezione di fiducia all’opinione pubblica. Ci vuole impegno, fatica e lavoro serio».
E, ancora «Mi spenderò per tenere alta la credibilità delle istituzioni. Con il nuovo procuratore di Vibo Bruno Giordano, con il quel ho avuto modo di lavorare in passato e di apprezzarne le capacità, e ancora con il procuratore Gratteri a Catanzaro, credo che ci siano solide basi per fare bene».
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E, infine, il nuovo prefetto di Vibo ha riservato un passaggio del suo intervento ai rischi d’infiltrazioni mafiose nei Comuni: «La politica – ha detto – deve trovare in sè gli anticorpi prima di arrivare all’intervento chirurgico attraverso lo scioglimento».
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Curriculum di rilievo per Longo che, dopo la prima esperienza nella Questura reggina, è stato a Palermo nel periodo delle stragi nel ‘92, prima alla Squadra mobile come dirigente delle sezioni narcotici e omicidi e poi come vice capocentro della Dia, poi a Napoli, a Roma promosso al servizio centrale, a Caserta dopo la strage di Castelvolturno, poi nuovamente a Reggio e Palermo. A lui si devono, in Campania, i risultati di importanti operazioni antimafia, tra cui la cattura dei superlatitanti dei Casalesi Antonio Iovine, Michele Zagaria e del capo assoluto del clan Francesco Schiavone detto “Sandokan”.