Scomparsa di Lacaria e intimidazione a Reggio, Morelli: «Sui due casi non cali il silenzio»
Il presidente dell’Ordine dei commercialisti della Provincia di Vibo Valentia manifesta vicinanza alla famiglia del collega scomparso a Spadola e al collega minacciato a Nicotera, esortando i vibonesi alla solidarietà comune
«Non è un buon momento quello che sta vivendo il mondo vibonese delle professioni. Come i recenti fatti di cronaca ricordano in questi ultimi giorni sono stati presi di mira due colleghi commercialisti: Bruno Lacaria, scomparso a Spadola, nei pressi di Serra San Bruno, di cui non si hanno notizie nonostante le accurate ricerche ed indagini espletate dalle forze dell’ordine di tutto il territorio provinciale e di Manuel Reggio, fatto segno a più intimidazioni nella sua Nicotera e per il quale qualche sera fa nello stesso comune è stata organizzata una affollata fiaccolata».
A riferirlo in una nota è il presidente del Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Vibo Valentia, Vincenzo Morelli, il quale richiama l’attenzione su «due fatti, da condannare severamente e che hanno gettato nello sconforto parenti, amici, conoscenti e colleghi tutti ancor oggi increduli al cospetto di vicende che lasciano sgomenta e perplessa l’intera comunità vibonese e che, in questo particolare momento, hanno in comune un unico denominatore: il silenzio. Silenzio calato sulla assurda scomparsa di Bruno Lacaria e sui fatti che hanno portato alle ignobili intimidazioni perpetrate ai danni di Manuel Reggio».
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Per Morelli: «Di fronte al proliferare di questi inconcepibili e avvilenti episodi il Consiglio direttivo dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Vibo Valentia avverte forte il dovere di esprimere la più sincera vicinanza e solidarietà alle famiglie dei due colleghi nella convinzione che il sempre eccellente impegno delle autorità investigative e la magistratura riuscirà a fare piena luce sui tristi fatti accaduti – perché, spiega Morelli – gli accadimenti di questi giorni coinvolgono non solo i due colleghi e le loro famiglie ma tutto l’Ordine che io mi onoro rappresentare. Certo svolgere con correttezza professionale, serio impegno umano la funzione di commercialista, oggi, in una regione come la Calabria, non è semplice».
Morelli spiega inoltre che «ormai da tempo anche noi commercialisti, anche sulla scorta di quanto avvenuto in precedenza ai danni di altre categorie professionali, abbiamo preso atto che di fronte a quanto assurdamente accaduto bisogna reagire senza mai dimostrare segni di cedimento o di paura. L’essere onesti e liberi cittadini al servizio di una comunità che talvolta tenta disperatamente di recuperare il più alto senso della legalità e della pace sociale – aggiunge -, oggi, purtroppo non paga. Ma questo non vuol dire che occorre demordere e lasciarsi prendere dall’avvento di gesti e atteggiamenti che minano quotidianamente la vita sociale».
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«Noi – esorta Morelli – non abbasseremo la guardia convinti che diventa sempre più imprescindibile svolgere il proprio ufficio con coscienza, lealtà e correttezza. Ecco perché in uno sforzo comune e senza timori di sorta continueremo, sia pure idealmente, a fare quadrato intorno ai nostri colleghi colpiti da questi effetti devastanti, mantenendo viva la nostra vicinanza alle loro famiglie. Convinti, infine, che la giustizia farà il suo corso tutelando e garantendo sempre di più piena libertà ad ogni cittadino impegnato nelle sue funzioni quotidiane, rivolgiamo un caldo appello affinché tutta la comunità vibonese si senta coinvolta in questo importante fronte di solidarietà».