‘Ndrangheta: pressioni su Emanuele Mancuso, arrestate mamma e zia
Inchiesta dei carabinieri del comando provinciale di Vibo e della Dda di Catanzaro che svelano i tentativi della famiglia di far interrompere la collaborazione con la giustizia del loro congiunto
Avrebbero cercato con ogni tipo di pressione psicologica di costringere Emanuele Mancuso ad interrompere la collaborazione con la giustizia avviata nel giugno dello scorso anno con la Dda di Catanzaro. Non ottenendo immediati effetti, la mamma del collaboratore di giustizia, ovvero Giovanna Del Vecchio (moglie del boss Pantaleone Mancuso, detto “l’Ingegnere””) e la sorella Rosaria Del Vecchio (zia di Emanuele Mancuso) avrebbero quindi spedito al giovane una foto della sua bambina di pochi giorni in braccio a Giuseppe Mancuso, fratello di Emanuele Mancuso. Lo stesso Giuseppe Mancuso – ritenuto pericoloso elemento del clan e di recente arrestato in un casolare con diverse armi dopo un periodo di irreperibilità – che, avendo lo scorso anno intuito decisione del fratello Emanuele di collaborare (il giovane era stato infatti spostato di cella), non aveva esitato ad urlargli insulti da finestra a finestra nel carcere di Catanzaro. I carabinieri del Nucleo Investigativo ed Operativo di Vibo Valentia e la Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, hanno quindi richiesto ed ottenuto l’arresto delle due donne per le minacce e le pressioni nei confronti di Emanuele Mancuso. Divieto di dimora in Calabria per Nancy Chimirri, compagna di Emanuele Mancuso, che si sarebbe prestata a portare al fidanzato i messaggi minatori delle due donne (mamma e zia).
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