mercoledì,Maggio 21 2025

Narcotraffico e riciclaggio: giudizio immediato per 8 indagati a Milano, due sono del Vibonese

Come capo promotore dell’associazione viene indicato un nipote del boss Antonio Mancuso di Limbadi

Narcotraffico e riciclaggio: giudizio immediato per 8 indagati a Milano, due sono del Vibonese

Subito a giudizio per evidenza della prova. È quanto disposto con giudizio immediato dal gip distrettuale di Milano, Daniela Cardamone, nei confronti di otto indagati coinvolti in un’inchiesta antimafia scattata nel febbraio scorso. Tra loro anche due indagati del Vibonese: Francesco Orazio Desiderato, 50 anni, di Nicotera, residente a Barlassina (Mi) e Saverio Lo Mastro, 61 anni, di San Gregorio d’Ippona, residente a Desio. Gli altri sei indagati per i quali è stato disposto il giudizio immediato sono: Antonio Callipari, 32 anni di Locri; Massimiliano Crocco, 48 anni di Cosenza; Alessandro Martone, 46 anni di Milano; Franco Santimone, 50 anni di Milano; Pietro Valente, 38 anni di Carate Brianza; Claudio Agostino Romeo, 53 anni di Milano. Il processo nei loro confronti – l’accusa è sostenuta dai pm Gianluca Prisco e Simona Farraiuolo – si aprirà dinanzi al Tribunale collegiale di Milano l’11 giugno prossimo, tranne nel frattempo gli indagati non richiedano l’ammissione al rito abbreviato (che comporta in caso di condanna uno sconto di pena pari ad un terzo).
Restano indagati, ma nei loro confronti la Dda di Milano non ha avanzato richiesta di giudizio immediato, altri “vibonesi”: Marco De Gaetano, 48 anni, di Nicotera, residente a Milano; Giuseppe Desiderato, 43 anni, di Nicotera; Anastasia Ienuso, 42 anni, di Nicotera; Saverio Lo Mastro, 61 anni, di San Gregorio d’Ippona, residente a Desio; Pantaleone Pelaia, 61 anni, di Limbadi.

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Le accuse e i ruoli

Francesco Orazio Desiderato

Francesco Orazio Desiderato (ritenuto da sempre vicino al clan Mancuso) viene collocato dal gip e dalla Dda di Milano al vertice di un’associazione a delinquere dedita al narcotraffico (cocaina, hashish e marijuana). In particolare sarebbe stato il promotore e l’organizzatore del narcotraffico, dando ordini agli associati ed acquistando cocaina e hashish in quantità elevate, determinando il prezzo dello stupefacente e gestendo le somme di denaro provento dell’attività illecita. A lui si sarebbero rivolti gli altri associati per essere autorizzati a rivendere lo stupefacente. Per gestire i rapporti con i fornitori, Francesco Orazio Desiderato avrebbe utilizzato diverse applicazioni di messaggistica istantanea come WhatsApp, FaceTime e la piattaforma criptata denominata SkyEcc. Di persona, invece – approfittando delle ore di permesso a lui concesse dal Tribunale di Sorveglianza di Milano – avrebbe gestito il narcotraffico recandosi in un demolitore di auto in via Girardengo a Milano (luogo ritenuto la base operativa dell’organizzazione), dotato di un sofisticato impianto di vigilanza video che gli garantiva il monitoraggio costante dell’intera area. Tra la fine del 2022 e l’inizio dell’anno 2023, Francesco Orazio Desiderato è poi accusato di aver ceduto cinque chili di hashish a Pantaleone Pelaia (indagato a piede libero) che li destinava alla successiva rivendita.
Francesco Orazio Desiderato deve rispondere anche del reato di usura per un prestito di 60mila euro elargito in contanti e per il quale si sarebbe fatto consegnare in 15 giorni l’ulteriore somma di seimila euro. Su altro prestito di 200mila euro, Desiderato si sarebbe fatto restituire in un anno la somma complessiva di 500mila euro comprensiva anche di orologi di lusso e attività edili.

Saverio Lo Mastro (difeso dagli avvocati Francesco Capria e Chiara Zanotti) sarebbe stato invece una sorta di “factotum” di Francesco Orazio Desiderato, intestandosi fittiziamente le ditte G. Group srl e Nunù “con le quali emetteva fatture per operazioni inesistenti”, nonché si aggiudicava – per conto di Francesco Orazio Desiderato – lavori edili nell’hinterland milanese. Tra il 2022 e il 2023, Saverio Lo Mastro – per conto di Francesco Orazio Desiderato – avrebbe partecipato a delle aste immobiliari per l’aggiudicazione di “eleganti complessi immobiliari”, acquistando con la ditta G. Group srl due proprietà site nel comune di Barlassina e un’attività commerciale a Cusano Milanino (Bar caffè Sormani). In passato Saverio Lo Mastro aveva patteggiato nel 2009 una pena a 4 anni di reclusione a seguito della bancarotta fraudolenta della “Lo Mastro Costruzioni Srl” e ulteriori 4 anni per la bancarotta fraudolenta della “Tornado Gest Srl” che avrebbe dovuto realizzare la multisala “Magic Movie Park” di Muggiò, in provincia di Monza-Brianza.
Da ricordare che Francesco Orazio Desiderato (difeso dagli avvocati Francesco Capria e Beatrice Saldarini), già con precedenti specifici e condanne per traffico di droga (è nipote del boss Antonio Mancuso. Cl ’38, alias “Zi ‘Ntoni, di Limbadi), il 22 gennaio scorso è stato invece assolto dall’accusa di narcotraffico dalla Corte d’Appello di Milano nell’ambito dell’inchiesta denominata Medoro (2 anni e 8 mesi in primo grado a fronte di una richiesta di condanna della Dda a 9 anni). 

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