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Inquinamento marino, per disinnescare il Sant’Anna bisognerà aspettare il 2026. Romeo: «Questa estate soluzione tampone»

Il sindaco di Vibo: «Accordo con la Regione per creare una condotta dal depuratore Silica fino in mare aperto, ma per ora solo un bypass temporaneo fino all’impianto di Porto Salvo»

Inquinamento marino, per disinnescare il Sant’Anna bisognerà aspettare il 2026. Romeo: «Questa estate soluzione tampone»
Il torrente Sant'Anna e il mare di Bivona mercoledì 14 agosto 2024

Per vedere il torrente Sant’Anna completamente “inoffensivo” dovremo aspettare il 2026. Il sindaco di Vibo Enzo Romeo non è stato reticente, ma ciò che ha detto nel corso dell’ultima puntata di Dentro la notizia, la striscia di approfondimento giornalistico in onda ogni giorno dal lunedì al venerdì su LaC Tv, non lascia dubbi: «Abbiamo raggiunto un accordo con la Regione che permetterà di finanziare nel 2026 la realizzazione di una conduttura per collettare in maniera permanente il depuratore di Silica alla condotta marina, soluzione che consentirà di evitare che i liquami depurati vengano riversati nell’alveo del Sant’Anna».

Piccolo riassunto per chi non ha ancora capito come funziona tutto l’ambaradan. Il depuratore Silica, situato appena sotto la città lungo la Ss 18, fa il suo sporco lavoro: depura i liquami fognari che giungono dal capoluogo. E pare, secondo le reiterate analisi, che tutto sommato lo faccia bene. Ma come tutti i depuratori, una volta finito il ciclo di filtraggio dei liquami fognari, produce una gran quantità di “acqua” pulita che per legge può essere legittimamente riversata in torrenti, fiumi e mari. Succede anche a Vibo, dove il Silica riversa il suo “prodotto” nell’alveo asciutto del Sant’Anna che si dipana fino a Bivona. E qui succede il patatrac, perché quando l’acqua di risulta sgorga dall’impianto del Silica incontra lungo il suo percorso decenni di schifezze accumulate e, parola del sindaco, trasporta in mare anche «scarichi abusivi» che costellano il tracciato del fosso.

Insomma, non è il Silica che inquina Bivona, ma ciò che l’acqua depurata raccoglie lungo il tragitto e trasporta in mare. L’unica soluzione (si fa per dire), è impedire che il Silica sversi nel Sant’Anna e arrivi, invece, attraverso una lunga condotta, direttamente in mare, al largo.
Bene, ma in mezzo c’è la prossima estate, quella 2025, che con queste premesse rischia di replicare gli stessi disagi di quella scorsa, quando il torrente ha continuato per tutta la stagione turistica a riversare in mare melma e liquami fognari, fino a richiedere un divieto di balneazione a Bivona. «Per quest’anno – ha spiegato Romeo – ricorreremo a un bypass temporaneo, gestito insieme al Corap, per deviare ciò che arriva dal Sant’Anna nel depuratore di Porto Salvo». In altre parole, la stessa soluzione perseguita la scorsa estate, con la speranza che stavolta i risultati siano diversi.

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