Intimidazione ai proprietari del nuovo bar sul corso, la straordinaria reazione dei vibonesi è aria pulita per la città
Davanti al locale di Francesco Gurgiola aperto da appena 4 giorni qualcuno ha lasciato 4 cartucce. Ma stavolta c’è stata una vera e propria ondata di solidarietà e vicinanza che ha travalicato la stantia retorica anti ‘ndrangheta che scatta in questi casi

C’è molto di più della retorica di circostanza nell’ondata di solidarietà e vicinanza che i nostri lettori e la città di Vibo Valentia stanno esprimendo a Francesco Giurgola e la sua famiglia. Nemmeno il tempo di inaugurare il loro bar-pasticceria sul corso, che qualcuno, nottetempo, ha recapitato il primo messaggio mafioso: quattro cartucce di un fucile a pallettoni depositate tra le piante regalate da amici e parenti in occasione dell’inaugurazione che ancora abbellivano l’esterno del locale. In un attimo, il sogno coronato con tanti sacrifici si è trasformato nel solito incubo di ‘ndrangheta.
Ad accorgersi delle cartucce è stato il figlio di Francesco, che con il padre aveva aperto il bar alle prime luci dell’alba. Ha raccolto quello strano involucro chiuso in maniera approssimativa con un nastro bianco e rosso, lo ha mostrato al padre ed è scoppiato a piangere, con la consapevolezza immediata che ha soltanto chi sa come va il mondo da queste parti. Ma forse, stavolta, qualcosa sta davvero cambiando. E sono due le considerazioni che alimentano questa vivida fiammella di speranza. Innanzitutto, chi ha subito l’intimidazione ha immediatamente denunciato e ha anche accettato di parlare davanti alle nostre telecamere, senza reticenze e con una determinazione che sino a qualche tempo fa era difficile da riscontrare in chi, suo malgrado, finiva nel mirino. «Andate a zappare e lasciate stare la gente che cerca di guadagnarsi il pane in maniera onesta», ha detto Francesco.
L’altra straordinaria novità è rappresentata dall’enorme solidarietà che in tantissimi hanno voluto esprimere ai Giurgola. Letteralmente migliaia sono stati i commenti, le condivisioni e i like sui social, con nomi e cognomi che hanno vergato parole di inequivocabile disprezzo per gli autori del gesto criminale. E tantissimi sono stati i cittadini (compreso il sindaco Romeo) che oggi si sono recati nella pasticceria del corso, con la scusa di un caffè per incontrare personalmente Francesco e la sua famiglia ed esprime loro vicinanza. Tanti anche i rappresentanti delle forze dell’ordine, che hanno fatto tappa nel nuovo locale per lo stesso motivo. Una presenza importante che esprime un duplice messaggio: di avvertimento per chi ha lasciato le cartucce e di protezione per i titolari del bar.
Insomma, una ventata di aria fresca per una città per troppo tempo nauseata dalla puzza di ‘ndrangheta.
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