domenica,Maggio 4 2025

Processo Petrol Mafie in appello: l’avvocato di Luigi Mancuso invita due giudici ad astenersi. Tutti gli imputati – NOMI

Il difensore Paride Scinica pronto a ricusare due componenti della Corte in quanto si sono già occupati in precedenti vesti del suo assistito. Gli imputati sono in totale 49

Processo Petrol Mafie in appello: l’avvocato di Luigi Mancuso invita due giudici ad astenersi. Tutti gli imputati – NOMI
La Corte d'Appello di Catanzaro e nei riquadri Luigi e Francesco Mancuso
Luigi Mancuso

Si è aperto con l’invito all’astensione di due giudici, e il rilascio di una procura speciale all’avvocato Paride Scinica da parte del suo assistito ed imputato – il boss Luigi Mancuso – al fine di ricusare due magistrati, il processo di secondo grado nato dall’operazione Petrol Mafie approdato dinanzi alla seconda sezione della Corte d’Appello di Catanzaro. In particolare, l’avvocato Paride Scinica ha inviato il giudice a latere Giovanna Mastroianni ad astenersi dalla celebrazione del processo in quanto ha ricoperto le funzioni di gip distrettuale di Rinascita Scott autorizzando in tale vesti alcune intercettazioni che coinvolgono l’odierno imputato Luigi Mancuso. Invito all’astensione è stata avanzata dall’avvocato Paride Scinica pure per il giudice Carmela Tedesco in quanto in precedenza magistrato che ha esaminato la ricusazione fatta dal difensore per il Collegio di primo grado di Rinascita Scott (Tribunale di Vibo presieduto dal giudice Cavasino, a latere il giudice Romano) facendo salvi tutti gli atti del maxiprocesso dopo un precedente accoglimento dell’istanza di ricusazione dei togati. Il processo è stato quindi rinviato al 10 giugno e per tale data si capirà se i due magistrati avranno aderito all’invito all’astensione, formulato oggi in aula dal difensore (l’avvocato Paride Scinica), oppure si è proceduto con la ricusazione. In tale data dovranno essere discusse le richieste di pene concordate e sarà vagliata la richiesta di rinnovare l’istruttoria dibattimentale su richiesta delle parti.

Gli imputati

Giuseppe D’Amico

La sentenza di primo grado per l’operazione Petrol Mafie è stata emessa dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia in data 1 dicembre 2023. Questi i 49 imputati in appello (con le assoluzioni di primo grado impugnate dalla Procura e le condanne impugnate dai difensori) e il verdetto di primo grado: assoluzione Fernando Assunto Emanuele Aber (cl ’62), di Catania; assoluzione Roberto Aguì, del 1971, di Bovalino; 5 anni e 6 mesi Nicola Amato, (cl 1975), di Catania; 3 anni e 5 mesi Benedetto Avvinto (cl 1974) di Cercola; 6 anni e un mese Anna Bettozzi, (cl ’58), di Roma; assoluzione Pietro Bonanno; assoluzione Vincenzo Campajola, (1965), di Napoli; assoluzione Antonio Angelo Isaia Capria, (cl ’64), di Nicotera (dipendente della Provincia di Vibo); 9 anni e 10 mesi Alberto Coppola (classe 1977), di Napoli; 4 anni e 4 mesi Roberta Coppola, (cl 1998), di Torre del Greco; 6 anni e un mese Felice D’Agostino, (1982), Bari; 18 anni, 10 mesi e 15 giorni di reclusione Antonio D’Amico, (cl ’64) di Piscopio; 30 anni di reclusione (e 39mila euro di multa) Giuseppe D’Amico, detto Pino, (cl ’72), di Piscopio; 10 anni Francesco D’Angelo, (cl ’46), alias “Ciccio ‘Ammaculata”, di Piscopio; assoluzione Gaetano Del Vecchio, (cl ’62), di Tropea (dirigente della Provincia di Vibo; 4 anni e 7 mesi Virginia Di Cesare, (cl ’93), di Roma; 2 anni e 2 mesi Carmelo Fabbretti; 5 anni Giuseppe Fasulo, (cl 1962), di Taranto; 4 anni e 5 mesi Sebastiano Foti, (classe 1976), di Catania; assoluzione Antonio Francolino, (cl ’65), di Vibo (dirigente della Provincia di Vibo);assoluzione Salvino Frazzetto, (classe 1959), di Catania; 3 anni e 10 mesi Gennaro Gravino, (classe 1976), Napoli; 8 anni e 10 mesi Sergio Leonardi (classe 1978), di Catania; 3 anni Cesare Nicola Limardo, (cl ’93), residente a Limbadi (in qualità di titolare della Dicn Petroli ubicata a Filandari); 3 anni e 3 mesi Paolo Lipari, (cl ’77), di Stefanaconi;

Antonio D’Amico

assoluzione Sebastiano Lo Torto (cl. ’70), di Nicotera; 30 anni Luigi Mancuso, (cl ’54), di Limbadi; 10 anni e 2 mesi Francesco Mancuso, (cl ’57), di Limbadi, detto “Tabacco”; 12 anni e 2 mesi Silvana Mancuso, (cl ’69), di Limbadi; 2 anni e 10 mesi Nazzareno Matina, (cl ’71), di Stefanaconi; 5 anni e un mese Giulio Mitidieri, (1952), di Marsicovetere (Pz); 2 anni e 6 mesi Francesco Monteleone, (cl ’85), di Vibo Valentia ma residente a Milano; assoluzione Luciano Morabito, (1958), di Africo; assoluzione Irina Paduret, (1986), Moldavia; 2 anni e 10 mesi Zhelev Petyo Petkov, (1978), Bulgaria; assoluzione Francesco Saverio Porretta, (1974), Milano; 15 anni Antonio Prenesti, (cl ’66), di Nicotera7 anni Rosamaria Pugliese, (1975), di Maierato; 12 anni e un mese Giuseppe Ruccella, (1981), di Filogaso; assoluzione Rosario Cristian Santoro, (1995),di Palermo; assoluzione Emanuela Scevola, (1981), di Napoli; 4 anni e 5 mesi Damiano Sciuto, (1989), di Catania; un anno (oltre al pagamento delle spese processuali, ma con sospensione della pena) Salvatore Solano, (cl ’79), già sindaco di Stefanaconi ed ex presidente della Provincia di Vibo Valentia; 10 anni e un mese Francescantonio Tedesco, (1968), di Vibo Valentia (ex consigliere comunale di Vibo);  12 anni e 9 mesi Giuseppe Terranova, (1963), di Messina; 2 anni e 4 mesi Ernesto Tortora, (1975), di Napoli; assoluzione Totts Rachid; 4 anni Roberto Trovato, (1987), di Catania (chiesti 4 anni); 2 anni Gennaro Visese, (1977), di Napoli.

Le accuse

Francesco D’Angelo

Tra le condanne spiccano quindi i 30 anni di reclusione nei confronti di Luigi Mancuso (che risponde non solo per le contestazioni di Rinascita Scott, ma anche per quelle mosse in Petrol Mafie) e i 30 anni per Giuseppe D’Amico di Piscopio, cugino dell’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia e già sindaco di Stefanaconi, Salvatore Solano che è stato invece condannato a un anno per il reato di corruzione elettorale (ha incassato in primo grado l’esclusione dell’aggravante mafiosa e l’assoluzione dai reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e concorso in turbativa d’asta con l’aggravante mafiosa)La lunga attività investigativa ha fatto emergere gravi indizi a carico di persone ritenute vicine alla mafia che, grazie alla collaborazione di imprenditori e gestori di attività economiche ubicate in Sicilia, avrebbero costituito, organizzato e diretto un’associazione per delinquere, con base a Vibo Valentia, finalizzata alla evasione dell’Iva e delle accise su prodotti petroliferi.

A tale filone d’indagine si sono uniti i presunti condizionamenti sulla Provincia di Vibo, dalle elezioni del 2018 agli appalti.
Il sistema di frode consisteva nell’importazione dall’est-Europa di prodotti petroliferi artefatti (miscele) e oli lubrificanti, successivamente immessi in commercio come gasolio per autotrazione, con conseguenti cospicui guadagni dovuti al differente livello di imposizione. 
I prodotti venivano, quindi, trasportati, con documentazione di accompagnamento falsa, presso i siti di stoccaggio nella disponibilità dell’associazione, ubicati a Maierato e Santa Venerina, pronti per essere immessi sul mercato. Salvatore Solano rispondeva invece dei reati di corruzione elettorale, corruzione per atti contrari ai dveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa (in concorso con il cugino Giuseppe D’Amico, arrestato).   Sotto processo anche tre dipendenti della Provincia: Antonio Francolino, Isaia Angelo Capria e Gaetano Del Vecchio (tutti imputati per turbata libertà degli incanti e tutti assolti).   Luigi Mancuso era invece accusato di essere a capo del “Crimine” di Vibo Valentia, struttura di ‘ndrangheta che “governa” i singoli “locali” di ‘ndrangheta.

Associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, intestazione fittizia di beni, evasione delle imposte e delle accise anche mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, corruzione, scambio elettorale politico mafioso, turbativa d’asta i reati, a vario titolo, contestati.

Antonio Prenesti

Parti civili la Presidenza del Consiglio dei ministri (avvocato Luca Matarese per l’Avvocatura dello Stato), il Ministero dell’Interno, l’Agenzia delle dogane e Agenzia delle Entrate (avvocato Luca Matarese per l’Avvocatura dello Stato), Regione Calabria (avvocato Fabio Pastorino e Michele Rausei), l’Associazione antiracket e antiusura (avvocati Giovanna Fronte e Matteo Timperi), la Provincia di Vibo Valentia (avvocato Maria Rosa Pisani), i Comuni di: Vibo Valentia (avvocati Maria Antonietta La Monica e Maristella Paolì), Sant’Onofrio (avvocato Maria Antonietta La Monica), Limbadi (avvocato Giulio Ceravolo), San Costantino Calabro, Tropea, Ricadi, Mileto, Maierato, Ionadi, Cessaniti (avvocato Domenico Talotta), la Cooperporo, Filippo Colacchio (avvocato Nicola Lo Torto).

Nel collegio di difesa figurano gli avvocati: Paride Scinica, Giosuè Monardo, Francesco Calabrese, Stefano Luciano, Francesco Manti, Diego Brancia, Enzo Gennaro, Giuseppe Di Renzo, Antonio Porcelli, Giovanni Vecchio, Guido Contestabile, Sergio Rotundo, Francesco Muzzopappa, Maria Teresa Battaglia, Nicola Cantafora, Vincenzo D’Ascola, Vincenzo Belvedere, Armando Veneto, Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Tiziana Barillaro, Francesco Lione, Daniela Garisto, Angelo Calzone, Giovambattista Puteri, Alfredo Mercatante, Vincenzo Ioppoli, Luigi Latino, Eugenio Minniti, Wanda Bitonte, Giuseppe Torchia, Salvatore Sorbilli, Tiziano Saporito, Alessandro Parisi, Alessandro Diddi, Vincenzo Gennaro, Mario Murone, Antonio Ingroia, Marco Tullio Martino, Salvatore De Bonadies, Giuseppe Monteleone, Ornella Valenti, Francesco Giuseppe Finocchiaro, Marco Esposito, Gianfranco Giunta, Francesco Carioti, Pietro Scarvaglieri, Pietro Dell’Anno, Roberta Castorina, Eduardo Izzo, Giuseppe Toraldo, Tommaso Poli, Salvino Mondello, Teresa Terracciano, Giuseppe Mussari, Gianluca Tognozzi, Edoardo Martinelli, Maurizio Veneziano, Alessandro Santangelo, Francesca Toscano, Francesco Passanisi, Barbara Ronsivalle, Stefania Sesto, Antonino Autilio, Riccardo Caramello, Francesco Signati, Adriana Bartolo, Salvatore Liotta, Saverio Loiero, Vitale Giambruno,  Michele Rullo, Mario Lo Schiavo, Salvatore Giunone, Tiziana De Masi, Matteo Timperi.

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