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Provincia condannata a pagare 3,2 milioni per un incidente mortale nel 2012 a Vibo Marina: «Ricorreremo in appello»

La sentenza del giudice civile prende le mosse dalla richiesta di risarcimento dei familiari di Giuseppe Raffaele, morto mentre percorreva in auto il tratto dell’ex Statale 522 che costeggia la cementeria: «L’Anas non ha mai formalizzato il passaggio di competenze su quella strada»

Provincia condannata a pagare 3,2 milioni per un incidente mortale nel 2012 a Vibo Marina: «Ricorreremo in appello»

Il Tribunale civile di Vibo Valentia ha condannato la Provincia al risarcimento dei familiari di Giuseppe Raffaele, il 40enne morto nel febbraio 2012 mentre, insieme alla madre, percorreva a bordo della sua auto un tratto di ex statale 522 tra Bivona-Vibo Marina. L’incidente si verificò all’altezza del cementificio. In primo grado, dunque, l’ente intermedio è stato condannato a sborsare 3,2 milioni di euro, perché ritenuto responsabile della gestione di quel tratto stradale. Una questione tutt’altro che pacifica per la Provincia, che ha sempre contestato proprio questo aspetto.

Le precisazioni del legale della Provincia

A seguito dalla determinazione del giudice è intervenuto l’avvocato Sandro Mauro che segue l’iter giudiziario su mandato della Provincia di Vibo. Ecco le sue precisazioni. «In riferimento alla sentenza emessa dal Tribunale civile di Vibo Valentia in primo grado in merito all’incidente stradale mortale verificatosi sul cosiddetto “vecchio tracciato S.S. 522” si rende opportuno fornire alcune precisazioni. Fermo restando la massima osservanza nei confronti dell’Autorità Giudiziaria e delle decisioni da quest’ultima assunte si evidenzia, per quanto notorio, che la sentenza resa dal Tribunale non risulta assistita dal carattere della definitività in pendenza del termine per la sua impugnazione innanzi al Giudice d’appello ed eventualmente innanzi alla Corte di Cassazione. Sotto tale profilo, l’Amministrazione provinciale, non ritenendo di condividere l’iter motivazionale impiegato in sentenza e ritenuta quindi la necessità di impugnare il provvedimento in questione, ha già deliberato di conferire incarico per la difesa dell’Ente all’avvocato Sandro Mauro del foro di Vibo Valentia.

Sebbene in tale sede non risulti opportuno evidenziare le molteplici criticità da cui risulterebbe
affetta la statuizione giudiziale, per dovere di chiarezza, occorre tuttavia precisare che l’Anas non è stata parte del giudizio ed il Tribunale ha invece riconosciuto che il tracciato stradale in questione non è mai stato trasferito alla Provincia. Ad avviso della competente funzione tecnica, corroborata da una valutazione legale, la decisione adottata dal Tribunale ai fini dell’esatta qualificazione del tratto stradale teatro del sinistro, sarebbe frutto di una incompleta valutazione e di una errata interpretazione degli atti e dei documenti di causa forse anche dovuta ad una confusa e parziale produzione documentale delle controparti degli allegati facenti parte integrante di taluna documentazione a carattere rilevante. In ogni caso, una sentenza rappresenta sempre la sintesi di molteplici elementi volti a definire una singola questione e qualunque risulterà l’esito definitivo del giudizio civile è importante chiarire che tale decisione giammai potrà stabilire la titolarità della strada trattandosi di questione che risulta disciplinata da procedimenti di altra natura.


L’amministrazione provinciale di Vibo Valentia, pertanto, proseguirà nella tutela dei propri
interessi pubblici nelle opportune sedi giudiziarie, nella piena convinzione del proprio difetto di
legittimazione passiva in relazione ai fatti oggetto della sentenza del Tribunale di Vibo Valentia, che, come già annunciato, sarà oggetto di impugnazione in appello».

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