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Cardiopatica, 88 anni, ma l’ascensore dell’ospedale non funziona: a Vibo anche una visita di controllo diventa un’odissea

Un’anziana di Paravati denuncia a Il Vibonese l’ennesimo disservizio: «Costretta a fare due rampe di scale. Poi arrivata su anche il bagno era inagibile». E ancora: «Medici e infermieri da ringraziare, ma il contesto è spaventoso»

Cardiopatica, 88 anni, ma l’ascensore dell’ospedale non funziona: a Vibo anche una visita di controllo diventa un’odissea
L'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia

«Per me effettuare la consueta visita di controllo nell’ospedale di Vibo Valentia è stata una vera e propria odissea. Roba non degna di un paese civile. Un vero peccato, anche in virtù del fatto che i medici e il personale che operano al suo interno sono solo da ringraziare. Il problema, però, è tutto il contorno». Queste le parole con cui una pensionata di Paravati, A. L., si rivolge a Il Vibonese per denunciare le vicissitudini accadutele e subite nei giorni scorsi presso il nosocomio della città capoluogo di provincia.

L’88enne è stata operata al cuore circa due anni fa nel Reparto di Cardiologia dello stesso Jazzolino, con tanto di installazione di un impianto di pacemaker, piccolo apparecchio elettronico in grado di monitorare continuamente il battito e di rimediare, quando richiesto, a una sua disfunzione. Da qui la necessità di effettuare dei controlli periodici.

«Giunta in ospedale – spiega alla nostra testata – ho amaramente constatato con chi mi ha accompagnato che gli ascensori non funzionavano ed erano fuori uso. Ho spiegato che vista l’età e, soprattutto, i problemi cardiaci che mi affliggono, non era facile per me muovermi. Tuttavia, mi sono ritrovata costretta ad affrontare con enormi difficoltà le due rampe di scale necessarie a raggiungere il reparto. I problemi, però, non sono purtroppo finiti qui, anzi. Nell’attesa di poter svolgere la visita medica di controllo, infatti, ho avuto la necessità di usufruire dei bagni. Con mio grande stupore e rabbia – aggiunge – ho scoperto che anche questo servizio all’interno del reparto di Cardiologia era fuori uso e, quindi, non poteva essere utilizzato da noi pazienti. Capite bene la mia rabbia e il mio sconforto per questa ulteriore beffa, non degna nemmeno di un paese di terzo mondo». In conclusione, l’anziana donna di Paravati ci tiene a sottolineare che la sua non è una denuncia contro i medici e il personale, «al contrario anch’essi vittime di endemiche carenze di servizi e di strutture, che li portano giornalmente ad intervenire in perenne stato di emergenza e tra enormi difficoltà logistiche».

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