A Filogaso una lectio magistralis del procuratore Falvo agli studenti: «Abbiamo bisogno di voi per diffondere la cultura della legalità»
L'incontro organizzato dalla fondazione Antonio Emanuele Augurusa ha consentito al magistrato di motivare i giovani sul loro ruolo nella prospettiva di «una svolta culturale»

Si è svolta ieri mattina, nell’aula consiliare del comune di Filogaso, una lectio magistralis tenuta dal procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, promossa dalla Fondazione Antonio Emanuele Augurusa, che ha attirato tanti giovani studenti. Parlando ai ragazzi, il procuratore ha aperto un focus sulla situazione locale, sottolineando: «La legalità è fondamentale, e mi complimento col Comune di Filogaso per un evento così importante in un territorio come questo. L’indice della penetrazione criminale nel tessuto economico a Vibo è molto alto. La ‘ndrangheta è rimasta sempre sotto traccia, ed è riuscita ad affermarsi così tanto dal punto di vista economico perché ha impegnato tutti i proventi».
Nel suo intervento alla stampa, Falvo ha messo in evidenza l’importanza di incontri come questo: «Ho conosciuto questa Fondazione perché è venuto a trovarmi in ufficio il responsabile che mi ha illustrato i dati dell’attività svolta su tutto il territorio. Noi abbiamo bisogno di persone, soprattutto di giovani, impegnati nel diffondere il messaggio etico e di rispetto delle regole, dobbiamo cercare di intercettare questa esigenza, la fondazione è fatta di ragazzi e questa è la cosa migliore che potesse capitare in questo territorio».
Il procuratore, ha inoltre messo in luce che: «L’approccio della fondazione è giusto, il problema vero in questo ambito è proprio come comunicare determinati valori, per renderli chiari soprattutto ai più giovani, perché nelle generazioni anziane è più difficile riuscire a cambiare la mentalità, quindi un approccio di questo tipo è sicuramente quello più corretto. Noi ci rendiamo conto, grazie alla grande attività che portiamo nelle scuole, di non riuscire ad intercettare proprio quei ragazzi che hanno maggiore necessità di sentire questo tipo di messaggio, quindi che lo faccia la Fondazione in questo modo è sicuramente una cosa positiva che può darci una grande mano».
Poi l’accento sull’importanza dell’incontro: «Col tempo ci siamo resi conto che la sola azione giudiziaria o delle forze dell’ordine non è sufficiente per riuscire a liberare questa terra dal problema dalla criminalità organizzata, ci vuole una svolta dal punto di vista culturale che può avvenire solo in questo modo, parlando ai giovani, diffondendo il messaggio di rispetto delle regole, io la considero un’attività parallela a quella che normalmente svolgo».