venerdì,Aprile 25 2025

‘Ndrangheta: la tentata estorsione a Tropea al titolare di parafarmacie, vittima ma anche indagato per favoreggiamento

La vicenda vede protagonista Piergiorgio Centro, in passato con ruoli di primissimo piano nella politica provinciale del Vibonese. Sarebbe stato destinatario di una richiesta per l’assunzione della compagna di Francesco La Rosa e anche di consegna della somma di cinquantamila euro

‘Ndrangheta: la tentata estorsione a Tropea al titolare di parafarmacie, vittima ma anche indagato per favoreggiamento
Tropea vista dall'alto e nel riquadro Francesco La Rosa
Francesco La Rosa

C’è anche una tentata estorsione nei confronti del titolare di imprese parafarmaceutiche ma soprattutto in passato attivo in politica nel Vibonese nelle vesti di segretario provinciale del Partito socialista italiano – tra le contestazioni dell’operazione antimafia “Call Me” che ha colpito il clan La Rosa di Tropea. Vittima ma al tempo stesso indagato a piede libero per il reato di favoreggiamento personale è Piergiorgio Centro, 57 anni, di Tropea, anche un procacciatore di affari nel settore farmaceutico e titolare di imprese parafarmaceutiche. Secondo il capo d’imputazione che lo riguarda, sentito a sommarie informazioni dalla Guardia di Finanza il 16 maggio 2023 in ordine alle richieste estorsive ricevute da Francesco Taccone, 38 anni, di Tropea, e da Francesco La Rosa, 54 anni, “dichiarava in modo reticente di non aver mai ricevuto alcuna richiesta esplicita di pagamento di cinquantamila euro, affermando soltanto di aver ricevuto la visita dapprima di Taccone e, successivamente, di La Rosa e che quest’ultimo aveva solo fatto riferimento ai profitti da lui guadagnati nel corso del periodo pandemico del Covid, senza chiedergli denaro”. Così facendo – si legge nel capo d’imputazione – Piergiorgio Centro è accusato di aver aiutato Taccone e La Rosa ad eludere le investigazioni della Guardia di Finanza. Da ricordare che Piergiorgio Centro negli scorsi anni ha ricoperto diversi ruoli politici: segretario del Partito Socialista nel Vibonese, candidato sempre con il Psi nel 2002 alla carica di consigliere al Comune di Tropea e nel 2008 candidato a consigliere alla Provincia di Vibo Valentia.

La tentata estorsione a Centro

Piergiorgio Centro

Per tale vicenda sono indagati Francesco La Rosa, 54 anni, di Tropea (alias “U Bimbu”), Giusy Costa, 48 anni, di Tropea (compagna di Francesco La Rosa) e Francesco Taccone. In particolare, i tre sono indagati per aver tentato di costringere Piergiorgio Centro –titolare dell’omonima ditta esercente attività di procacciatori di affari di prodotti farmaceutici e cosmetici, nonché amministratore unico della società Pharmacentro srl – a versare una somma di denaro pari a cinquantamila euro quale quota della ‘ndrina dei La Rosa per i guadagni percepiti dalle attività di Centro durante il periodo pandemico. I tre indagati avrebbero preteso da Centro anche l’assunzione di Giuseppina Costa nella parafarmacia di sua proprietà, non riuscendo tuttavia a portare a termine l’estorsione “per la ferma opposizione della persona offesa”, ovvero lo stesso Piergiorgio Centro. Secondo la ricostruzione del gip distrettuale di Catanzaro, Gilda Romano, Francesco La Rosa aveva dato incarico a Francesco Taccone di contattare Piergiorgio Centro per chiedergli la consegna al momento di cinquantamila euro. Proprio durante gli spostamenti per partecipare alle udienze, Francesco La Rosa si era accordato in tal senso con Taccone”. Nella giornata successiva, quindi, sarebbe stato Piergiorgio Centro a contattare Giusy Costa per dirle che, dopo aver ricevuto una visita di Taccone, ora lui voleva parlare con Francesco La Rosa”. Nel giorno fissato si sono quindi incontrati Francesco La Rosa e Piergiorgio Centro lungo la strada, in prossimità di Francavilla Angitola, anche se poi i due avevano parlato in via riservata in auto”. La Rosa avrebbe quindi sollecitato Centro a versare le cinquantamila euro, per come richiesto in precedenza da Taccone, ma soprattutto di assumere nella sua parafarmacia Giusy Costa. Un’offerta che tuttavia la donna rifiutava “in quanto non gradiva essere assunta solo per una sorta di timore di Centro verso il suo fidanzato Francesco La Rosa, sottolineando – rimarca il gip – che conoscendo personalmente Centro questi poteva assumerla a prescindere”. Sentito a sommarie informazioni dalla Guardia di Finanza, Piergiorgio Centro ha negato che Francesco La Rosa gli avesse formulato altre richieste di denaro specificando che si era limitato, “in maniera del tutto improbabile – ha concluso il gip – solo a informarsi sui suoi affari: argomento che in ogni caso, a tutto voler concedere, può essere visto, nel contesto di riferimento, come una velata richiesta estorsiva”.

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