Statale 18, Anas al lavoro per rimuovere i massi in bilico. E a Longobardi si affidano a San Leonardo: «Ha protetto le nostre case» – Video
Continua l’intervento di messa in sicurezza del costone con i rocciatori che stanno operando per imbrigliare la frana. Ancora non c’è una data certa per la riapertura della strada
Il rumore del martello pneumatico rompe un silenzio che di solito sono le auto in transito a violare. Abbarbicati sul ripido costone che incombe sulla Statale 18, tre rocciatori stanno mettendo in sicurezza la ripa per conto dell’Anas. Da quel costone, il 26 marzo scorso, si sono staccati tre grandi massi che sono precipitati sulla carreggiata. Fortunatamente in quel momento non transitava nessuno ma il rischio che travolgessero un mezzo di passaggio è stato molto alto, visto che questa è una delle arterie più trafficate del Vibonese, che mette in collegamento la città capoluogo con la costa.
Una tragedia sfiorata per miracolo. Letteralmente, dice qualcuno. I tre massi rotolati dal costone, infatti, si sono fermati davanti all’edicola votiva, sul bordo della strada, che custodisce la statua di San Leonardo, protettore di Longobardi. «Se avessero continuato a rotolare giù sarebbero finiti sull’abitato della frazione di Longobardi, sfondando i tetti delle case. Sembra che una forza soprannaturale li abbia bloccati». Si affidano al santo i residenti, costretti a convivere con il rischio frane in quella stessa zona che durante l’alluvione del 2006 vide morire tre persone, tra cui un bambino di soli 15 mesi strappato dalle braccia della mamma dalla furia dell’acqua e del fango che venne giù dalla montagna.
Dal 26 marzo la Statale 18 è chiusa al traffico e non si sa ancora quando riaprirà. L’Anas ha avviato gli interventi in urgenza per la messa in sicurezza del costone. I lavori, per un importo di circa 600 mila euro – spiegano – «consistono in attività di perlustrazione locale, disboscamento e “disgaggio” in sicurezza dei blocchi rocciosi in condizioni di evidente instabilità, con eventuale imbracamento dei massi di dimensioni ciclopiche mediante cavi e reti metalliche chiodate al terreno». Insomma, non una cosa da poco. Ecco perché in azione ci sono operai altamente specializzati che con tecniche di arrampicata intervengono nei punti più inaccessibili.
«Fino al termine delle lavorazioni di messa in sicurezza, che proseguiranno se le condizioni meteo lo consentiranno, la statale rimarrà interdetta al traffico veicolare. ANAS sta comunque operando per anticipare quanto più possibile i tempi necessari per la messa in sicurezza e la riapertura del tratto, anche eventualmente a senso unico alternato, al massimo nella settimana prima della Santa Pasqua. La previsione resta dunque quella iniziale, almeno 15 giorni prima di riaprire la strada». Nel 2021, una frana simile, con enormi massi in bilico, determinò due mesi di stop alle auto. Un problema enorme per la viabilità vibonese, che in questi giorni deve fare i conti anche con la chiusura della Provinciale 5 Pizzo-Maierato, che rappresentava l’alternativa più sicura per raggiungere la costa e viceversa. Non resta che la strada Provinciale 11 per Triparni, piena di buche, avvallamenti e curve pericolose. Oppure l’autostrada, che costringe però a fare un giro lunghissimo.