Processo Maestrale, il monopolio delle mense scolastiche nel Vibonese all’ombra dei clan
Nella deposizione del maggiore dell’Arma, Matteo Russo, ancora la figura di Domenico Colloca e la gestione della refezione per le scuole di Ricadi, San Costantino, Nicotera, San Calogero, Rombiolo, Drapia, Cessaniti e Joppolo


Il monopolio nella gestione delle mense scolastiche per conto dei Comuni del Vibonese al centro del processo Maestrale-Carthago, in corso dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia con la deposizione del maggiore del Nucleo Investigativo dei carabinieri, Matteo Russo. Rispondendo alle domande del pm della Dda di Catanzaro, Irene Crea, il teste della pubblica accusa si è ancora soffermato su uno dei personaggi-chiave dell’intera indagine: Domenico Colloca, 54 anni, di Mileto, detenuto per associazione mafiosa e ritenuto dalla Dda “imprenditore di riferimento della ‘ndrina di Paravati soprattutto nel settore della gestione dei catering, della distribuzione dei pasti ai centri con i migranti, delle mense scolastiche e ospedaliere”. Dall’esame del maggiore dell’Arma è emerso che la gestione del servizio di refezione scolastica sarebbe stata in provincia di Vibo Valentia condizionata da alcune imprese “legittimate anche dai clan”. In particolare, per il reato di turbata libertà degli incanti, con l’aggravante mafiosa, sono imputati: Domenico Colloca di Mileto, detto Mubba, Massimo Fortuna (cl. ’66) di San Gregorio D’Ippona e Carlo Gioffré (cl. ’65) di Rosarno.Grazie alla fitta rete relazionale garantita dagli esponenti di vertice della criminalità organizzata “con gli apparati amministrativi, tra gli altri, dei Comuni di Nicotera, Ricadi, San Costantino Calabro, San Calogero, Rombiolo, Drapia, Cessaniti e Joppolo”, a mezzo collusioni ed altri mezzi fraudolenti, gli imputati avrebbero concordato tra loro “la ripartizione degli appalti per le mense scolastiche”. Avrebbero così estromesso dalle gare gli altri partecipanti facendo leva sulla sponsorizzazione da parte dei clan di Mileto e Limbadi. Domenico Colloca avrebbe operato attraverso l’impresa “L’Arte del catering di Colloca Simona & C. Sas” , Massimo Fortuna con la “Speed Food srl”, mentre Carlo Gioffré avrebbe operato con la ditta “San Leonardo”.
La mensa scolastica a Ricadi

Siamo nel 2018 e il maggiore Matteo Russo ha spiegato in aula che “l’appalto per la mensa scolastica bandito dal Comune di Ricadi è stato condizionato da Domenico Colloca che prima di partecipare al bando di gara è andato ad interloquire con il boss Diego Mancuso che in quel periodo dimorava in un villaggio turistico di Capo Vaticano, l’Heaven, e controllava l’intero territorio comunale di Ricadi. Colloca – ha ricordato il teste – per ottenere il benestare del boss per la gestione della mensa scolastica gli avrebbe concesso un c.d. fiore, termine mafioso con il quale si indica la cessione di una somma di denaro. Quando Colloca si incontrò con Diego Mancuso gli riferì che era però preferibile per lui non farsi vedere insieme al boss, ma Diego Mancuso prontamente replicò che lui, Domenico Colloca, era più pregiudicato dello stesso Mancuso”. Dopo l’aggiudicazione dell’appalto, Domenico Colloca avrebbe quindi ricevuto la richiesta da parte di Salvatore Paparatto di Ricadi (non indagato), titolare di un ristorante a Capo Vaticano, di poter entrare nell’affare della mensa scolastica per il quale era pronto ad offrire in affitto le cucine del proprio locale per la preparazione dei pasti, oltre a dare a Colloca la somma di venticinquemila euro. “L’imbasciata di Paparatto arriva a Colloca – ha riferito il teste – attraverso Michele Galati, indicato come il capo ‘ndrina di Paravati. Colloca però temporeggia per paura di vedersi revocato l’appalto per infiltrazioni mafiose in caso di gestione insieme a Paparatto e va a discutere della questione con Diego Mancuso. Successivamente Colloca chiede allo stesso Michele Galati di intervenire su Paparatto per non fargli più avanzare delle pretese e Galati lo informa che Paparatto un tempo era un referente di Luigi Mancuso, ma quest’ultimo non andava d’accordo con il nipote Diego Mancuso e che in ogni caso la zona di Ricadi era competenza di Diego”. Alla fine, quindi, a gestire l’affare della mensa scolastica a Ricadi è stato il solo Domenico Colloca “il quale per mandare imbasciate a Diego Mancuso si serviva di Giuseppe Esposito di Mileto, un soggetto contiguo ai Mancuso, tanto che il genero – compagno di Giusy Esposito, figlia di Giuseppe – è stato assunto nella ditta della raccolta dei rifiuti a Mileto, la Muraca srl, su intercessione di Diego Mancuso che – ha spiegato in aula il maresciallo Russo – ha veicolato il messaggio per l’assunzione tramite Vincenzo Nicolaci”, quest’ultimo ex assessore del Comune di Mileto ed attualmente imputato nel maxiprocesso Maestrale-Carthago con l’accusa di associazione mafiosa ed in particolare di essere alle dirette dipendenze di Michele Galati. Giuseppe Esposito non figura invece tra gli imputati.
La mensa a San Costantino

Dalle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo è emerso che la mensa scolastica a San Costantino Calabro era gestita sino a giugno 2018 dalla Speed Food di Massimo Fortuna “ma in virtù di uno scarso servizio offerto, il sindaco di San Costantino, Nicola De Rito, ha poi assegnato il servizio all’azienda di Domenico Colloca. E’ stato lo stesso sindaco a chiamare al telefono Colloca – ha ricordato il maggiore Russo – dicendogli di partecipare al bando di gara per la mensa in quanto non erano soddisfatti dell’azienda di Fortuna. Il 20 luglio 2018 Nicola De Rito si è così incontrato di persona con Domenico Colloca nei pressi del bivio di San Costantino. E’ stato lo stesso Colloca in una successiva intercettazione con Antonello Mesiano di Mileto a raccontare di essere stato chiamato dal sindaco di San Costantino per partecipare al bando di gara per la mensa per l’anno scolastico 2018-2019, ma di aver detto al primo cittadino che doveva prima informare Massimo Fortuna in quanto erano amici e non poteva invadere un altro territorio. Il sindaco avrebbe risposto che capiva, ma aveva invitato ugualmente Colloca a partecipare alla gara in quanto non erano soddisfatti come Comune del servizio elargito dalla ditta di Massimo Fortuna. Anche da questa vicenda – ha spiegato il maggiore al Tribunale e al pm – emerge la spartizione del territorio vibonese per la gestione delle mense scolastiche. Alla fine a San Costantino Calabro l’unica azienda del Vibonese invitata dal sindaco è stata quella di Colloca che si è aggiudicata la gara per la mensa scolastica con un ribasso dell’uno per cento”. Ciò, per gli inquirenti, a conferma di un accordo tra Colloca e Fortuna per la suddivisione delle gare di appalto “non presentandosi dove già ci sta l’interesse dell’uno o dell’altro”. Antonello Mesiano figura tra gli imputati del processo Maestrale-Carthago con l’accusa di associazione mafiosa e il ruolo di promotore dell’omonimo clan di Calabrò di Mileto, occupandosi di specifiche “attività delittuose quali pestaggi, detenzione di armi, traffico di stupefacenti e monopolio della commercializzazione del pane”. Il sindaco di San Costantino Calabro non figura invece tra gli indagati.
Le mense negli altri Comuni
Le contestazioni si riferiscono all’appalto di refezione scolastica promosso dal Comune di Nicotera per le scuole del territorio (materna, elementare e media) per il biennio 2018/2020 (aggiudicatario Carlo Gioffré). Domenico Colloca si è invece aggiudicato la somministrazione dei pasti delle scuole dell’infanzia e primarie dal 2018 al 2021 anche nel Comune di San Calogero, con un ribasso a base d’asta pari al 5% (unico partecipante). Sempre “L’Arte del catering” di Colloca si è poi aggiudicata (unica offerente) l’appalto per le scuole del Comune di Drapia, con ribasso su base d’asta pari all’1%. Per come ricordato dal maggiore Russo in aula, Massimo Fortuna con la “Speed Food srl” si è invece aggiudicato il bando di gara promosso dal Comune di Cessaniti per il periodo aprile-maggio 2019 e per l’anno 2019-2020. Contestazione per Domenico Colloca anche per gli atti di illecita concorrenza, “volti a consentirgli di acquisire una posizione di vantaggio nel campo della refezione scolastica” anche a Rombiolo dove sarebbe riuscito ad allontanare altra ditta del Cosentino che nel 2018 stava già gestendo la mensa per conto del Comune.