domenica,Marzo 23 2025

I penalisti vibonesi dopo l’assoluzione dell’avvocato Sabatino: «Uso smisurato della custodia cautelare»

I professionisti della camera penale esprimono vicinanza al collega coinvolto nel processo Maestrale-Carthago e definiscono «improcrastinabile avviare una sera discussione su questi temi che investono diritti fondamentali dell’individuo»

I penalisti vibonesi dopo l’assoluzione dell’avvocato Sabatino: «Uso smisurato della custodia cautelare»
L'avvocato Francesco Sabatino

«La Camera Penale “F. Casuscelli” di Vibo Valentia esprime il proprio affetto all’avvocato Francesco Sabatino, assolto da tutte le accuse nel processo Maestrale-Carthago». Così, attraverso una nota, i penalisti vibonesi «manifestano vicinanza a un collega che è riuscito a dimostrare la sua innocenza».

«Non conosciamo ancora le motivazioni – continua la nota – ma, pur ribadendo il profondo rispetto nei confronti della magistratura nella sua interezza, in vicende come queste che colpiscono professionisti, imprenditori, gente comune ed avvocati, non possiamo esimerci dal porci alcuni interrogativi. Il primo tra tutti è quello relativo all’uso smisurato della custodia cautelare. Il tema non è l’indagine e il processo che possono essere giustificati e che per fortuna servono anche per poter dimostrare l’estraneità all’accusa, ma, appunto, l’uso smisurato della custodia cautelare e gli effetti devastanti che ha sulle persone colpite e su tutti i familiari».

Secondo i penalisti vibonesi «è d’obbligo domandarsi se in casi come questi fosse necessario ricorrere alla custodia cautelare in carcere, così come tante altre sono le domande su temi che vicende come queste toccano ma che necessitano di maggiore approfondimento».

«Appare ormai improcrastinabile – concludono – avviare una seria discussione su un tema così delicato che investe diritti fondamentali dell’individuo consapevoli che il bene costituzionale della “libertà” necessita di una maggiore garanzia e tutela. Al collega Francesco Sabatino, socio della Camera Penale, che ha sofferto in silenzio il lungo e doloroso processo, va l’abbraccio affettuoso di tutta la Camera Penale Vibonese che ha sempre dimostrato nei suoi confronti stima e vicinanza».

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