Sbarco migranti a Vibo Marina, restano in carcere i tre scafisti
Il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Nelle prossime ore la sepoltura dei due ragazzi morti in ospedale per disidratazione. Prosegue l’inchiesta
Convalidati dal gip del Tribunale di Vibo Valentia i tre fermi dei presunti scafisti arrestati domenica dalle forze dell’ordine dopo lo sbarco nel porto di Vibo Marina di una nave con a bordo 612 migranti. Il gip, oltre alla convalida, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che interessa: Sulayman Camara, 21enne nato in Gambia, Yaya Diop 36 anni nato in Senegal, Tony Paul, 23 anni, nigeriano. Di un quarto presunto scafista si sta occupando la Procura dei minori di Catanzaro.
Ancora da individuare, invece, il cimitero cittadino dove verranno sepolti i due ragazzi di nazionalità etiope, uno di 15 anni e l’altro di 20, morti nei giorni scorsi all’ospedale di Vibo Valentia per disidratazione e malnutrizione dopo aver ingerito una quantità di acqua di mareche ha compromesso la funzionalità di organi vitali. Per la Procura di Vibo Valentia – che ha aperto un’inchiesta sui due decessi – non vi è la necessità di un esame autoptico sui corpi dei due ragazzi, per come invece era stato richiesto dall’Azienda sanitaria provinciale. I due giovani, secondo quanto emerso dalle prime indagini svolte dalla Squadra Mobile di Vibo diretta da Tito Cicero, sono rimasti rinchiusi per mesi in un campo profughi allestito in Libia e qui sottoposti a varie violenze prima di essere imbarcati su un gommone poi intercettato al largo delle coste siciliane dalla nave “Diciotti” della Guardia costiera sbarcata domenica sera nel porto di Vibo Marina.
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