«Previsto un terremoto di magnitudo 5? Fake news»: la Prociv calabrese interviene contro voci infondate che circolano in rete
La scossa di 3.4 avvertita nella provincia di Catanzaro alle 12.08 ha scatenato sui social un’ondata di false informazioni: «I sismi non sono prevedibili. Nessun collegamento con quello che sta accadendo ai Campi Flegrei»

«Affermare che un terremoto di magnitudo 5 è previsto a Catanzaro è una fake news». Scende in campo direttamente la Protezione civile calabrese per smentire un passaparola social che nelle ultime ore sta prendendo sempre più piede: «Chiediamo ai cittadini di non dare credito ai messaggi che stanno circolando in rete in queste ore riguardo la previsione di un terremoto di magnitudo 5 nella provincia di Catanzaro – afferma in un post la Protezione civile -. Come è noto i terremoti non si possono prevedere e quindi tali messaggi sono privi di ogni fondamento scientifico. Si invitano i cittadini ad informarsi sui canali ufficiali, come ad esempio il sito dell’Ingv. Un’analisi di quanto sta accadendo nei comuni di Miglierina, Tiriolo e Marcellinara è disponibile al seguente link».
La fake news è cominciata a circolare dopo la nuova scossa di magnitudo 3.4 che alle 12.08, con epicentro Tiriolo, è stata avvertita distintamente a Catanzaro. Rispetto alle precedenti scosse, quest’ultima è stata più superficiale con un ipocentro di circa 8. 8 km. Evacuate diverse scuole, tra queste il Convitto Galluppi e alcuni istituti nella zona nord del capoluogo.
Con quella di stamani, sono oltre venti le scosse registrate nella zona a ridosso di Catanzaro e compresa tra i comuni di Tiriolo, Marcellinara, Miglierina e Settingiano, tra ieri e oggi. Nessun comune ha segnalato danni.
Uno sciame sismico, ha spiegato Domenico Costarella, responsabile del dipartimento di Protezione civile della Regione Calabria, che non ha alcun collegamento con i Campi Flegrei, né con i fenomeni registrati nei giorni scorsi nel Gargano ed alle Egadi. Le scosse, ha aggiunto, stanno seguendo la faglia posizionata sotto i rilievi collinari nell’istmo calabrese, il tratto più stretto della Regione, dove è in atto una smobilizzazione della faglia stessa. Alcune sono avvertite chiaramente dalla popolazione perché superficiali ma l’energia liberata non è di grande entità. «La Calabria – ha ricordato Costarella – è una delle regioni a più alta pericolosità sismica d’Italia».