Processo Adelfi, l’omicidio a San Calogero del narcos Vincenzo Barbieri e l’importazione di cocaina saltata
Ancora di scena dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia uno dei principali investigatori (Gico della Guardia di finanza di Trieste) dell’intera inchiesta. Gli imputati sono 70


Ancora di scena il luogotenente della Guardia di finanza (Gico di Trieste), Gianluca Spagnuolo, nel processo nato dall’operazione Adelfi che si sta celebrando dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia presieduto da Tiziana Macrì e con a latere i giudici Brigida Cavasino e Claudia Caputo. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Catanzaro, mira a far luce su diverse importazioni di cocaina dal Sud America in Italia.In particolare, al centro dell’esame dell’investigatore Spagnuolo – teste della pubblica accusa – due capi di imputazione che fanno riferimento all’importazione di 1.200 chili di cocaina con destinazione il porto di Livorno e poi l’importazione di 380 chili di cocaina dal Sud America.
A contrattare i 380 chili di cocaina in Argentina, concordando le spedizioni, sarebbe stato Francesco Grillo. Alessandro Pugliese, di Sciconi di Briatico,avrebbe invece spostato il proprio domicilio in Colombia, andando a vivere stabilmente nel paese dei narcos permeglio contattare qui i fornitori sudamericani. A relazionarsi con Alessandro Pugliese, recandosi anche loro in Colombia, sarebbero stati Giuseppe Fortuna, Antonio Franzè, Antonio Della Rocca e lo stesso Francesco Grillo, con Franzè, Della Rocca e Pugliese che avrebbero provveduto – secondo la Dda e la Guardia di finanza – a reperire una ditta esportatrice di legno a copertura della cocaina da spedire in Italia.
L’omicidio di Barbieri interrompe l’importazione

E’ stato quindi l’omicidio di Vincenzo Barbieri (il più importante narcotrafficante del Vibonese, legato a doppio-filo al clan Mancuso), avvenuto nella sua San Calogero il 12 marzo 2011 a colpi d’arma da fuoco dinanzi al tabacchino del cugino (delitto ancora impunito) a frenare – e poi definitivamente stoppare – l’importazione del carico di 380 chili di cocaina, occultata in pannelli e pali in legno, che dovevano essere caricati in Colombia e Argentina su dei container da trasportare poi in Italia. Di tale tentativo di importazione rispondono i seguenti imputati: Alessandro Pugliese, 48 anni, di Sciconi di Briatico; Giuseppe Pugliese, 71 anni, di Sciconi di Briatico (padre di Alessandro); Vincenzo Pugliese, 49 anni, di Sciconi di Briatico; Giorgio Galiano, 49 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe Topia, 44 anni, di Vibo Valentia, residente a Ionadi; Antonio Della Rocca, 46 anni, di Vibo Valentia; Antonio Franzè, 46 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe Fortuna, 41 anni, di Vibo Valentia; Francesco Grillo, 53 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe Galati (detto Pino), 54 anni, di San Calogero; Biagio Milano, 53 anni, di Calimera di San Calogero (congiunto del defunto Vincenzo Barbieri); Francesco Riitano, 55 anni, di Guardavalle; Giuseppe Vitale, 48 anni, di Guardavalle; Giuseppe Nirta, 53 anni, di Casignana; Antonio Scalia, 44 anni, di San Luca; Sebastiano Giampaolo, 61 anni, di San Luca.
Giampaolo, Nirta, Vitale, Scalia e Riitano avrebbero finanziato il narcotraffico rapportandosi con i vibonesi Biagio Milano (che avrebbe agito per conto di Vincenzo Barbieri) e Francesco Grillo. Biagio Milano, Antonio Franzè, Giuseppe Topia si sarebbero infine relazionati (tra dicembre 2010 e marzo 2011) con Giuseppe Pugliese e Vincenzo Pugliese per coordinare le operazioni di consegna del denaro destinato al finanziamento delle operazioni di narcotraffico dall’Argentina e dalla Colombia.
L’importazione dalla Bolivia

Il luogotenente, Gianluca Spagnuolo, nel corso della sua deposizione ha poi terminato la ricostruzione operata dagli investigatori relativa all’importazione dalla Bolivia di 1.200 chili di cocaina, con lo stupefacente nascosto in cilindri di plastica inseriti in oltre tremila lattine di palmito caricate su diversi container. L’imbarcazione è partita il 26 gennaio 2011 dalla Bolivia ed è arrivata, passando per il Cile, nel porto di Livorno il 7 aprile 2011. Qui il carico è stato quindi scoperto e sequestrato dai carabinieri del Ros. Per tale importazione devono rispondere: Giuseppe Accorinti, 66 anni, di Zungri; Biagio Milano, 53 anni, di Calimera di San Calogero (congiunto del defunto Vincenzo Barbieri); Giuseppe Galati (detto Pino), 54 anni, di San Calogero; Antonio Mancuso, 42 anni, di Limbadi; Pantaleone Mancuso, 64 anni, detto “Scarpuni”, di Limbadi, residente a Nicotera Marina (detenuto all’ergastolo per altro); Pantaleone Mancuso, 64 anni, detto “l’Ingegnere”, di Limbadi, residente a Nicotera.
Da ricordare che per tale importazione sono già stati giudicati, nel processo nato dall’operazione “Meta 2010”, Vincenzo Barbieri (poi ucciso nel 2011), Giorgio Galiano (ex genero di Barbieri), Antonio Franzè e Giuseppe Topia. Secondo l’accusa dell’operazione Adelfi, Biagio Milano e Giuseppe Galati avrebbero gestito i contatti con i tre Mancuso ed Accorinti, tutti funzionali al recupero del denaro inerente il finanziamento dell’operazione di narcotraffico.
Gli imputati

Complessivamente sotto processo si trovano 70 imputati: Giuseppe Accorinti, 66 anni, di Zungri; Francesco Barbieri, 37 anni, di San Calogero (figlio del defunto Vincenzo Barbieri); Rocco Bellocco, 36 anni, di Rosarno; Nunzia Berardino, 60 anni, di Valenzano (Ba); Giovanni Calia, 73 anni, di Santeremo in Colle (Ba); Antonio Campisi, 34 anni, di Nicotera; Nicolò Cataldo, 49 anni, di Torri di Quatersolo (VI); Giuseppe Corsini, 75 anni, di San Giovanni in Persiceto (Bo); Antonio Costantino, 76 anni, nativo di Caccuri ma residente in Svizzera; Francesco Criaco, 69 anni, di Africo; Pasquale Criaco, 61 anni, di Africo; Alfonso Cuturello, 37 anni, di Limbadi, residente a Varedo (Mi); Roberto Cuturello, 58 anni, di Limbadi; Salvatore Cuturello, 54 anni, di Nicotera (fratello di Roberto); Salvatore Daniele, 49 anni, di Napoli; Antonio Della Rocca, 46 anni, di Vibo Valentia; Giorgio Demasi, 72 anni, di Gioiosa Jonica; Rocco Demasi, 70 anni, di Gioiosa Jonica; Nicola Drommi, 35 anni, di Nicotera; Giuseppe Fortuna, 41 anni, di Vibo Valentia; Antonio Franzè, 46 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe Galati (detto Pino), 54 anni, di San Calogero; Michele Galati, 45 anni, di Paravati di Mileto; Giorgio Galiano, 49 anni, di Vibo Valentia; Domenico Gasparro, 41 anni, di San Calogero; Antonio Gerace, 44 anni, di San Calogero; Sebastiano Giampaolo, 61 anni, di San Luca; Cataldo Girasoli, 49 anni, di Terlizzi (Ba); Antonio Grillo, 47 anni, detto “Il Bisonte”, di San Calogero; Francesco Grillo, 53 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe Grillo, 43 anni, di San Calogero; Giuseppe Iannello, 35 anni, di San Calogero; Italo Iannello, 33 anni, di San Calogero (nipote del broker della cocaina Francesco Ventrici);

Rocco Jiritano, 61 anni, di Gioiosa Jonica; Jesus Carlos Alvarez Llamas, 57 anni, spagnolo; Jose Locheo Del Rio, 54 anni, messicano; Nunzio Mallardi, 56 anni, di Santeramo in Colle (Ba); Pasqualino Malvaso, 49 anni, di Rosarno; Antonio Mancuso, 40 anni, di Limbadi; Pantaleone Mancuso, 64 anni, detto “Scarpuni”, di Limbadi, residente a Nicotera Marina; Pantaleone Mancuso, 64 anni, detto “l’Ingegnere”, di Limbadi, residente a Nicotera; Antonio Marte, 70 anni, di Bologna; Leonardo Marte, 65 anni, di Africo, residente a Bologna; Bruno Mascitelli, 60 anni, di Sant’Angelo dei Lombardi (Av); Angelo Mercuri, 56 anni, di San Calogero; Annunziato Mercuri, 53 anni, di San Calogero, residente a Bentivoglio (Bo), cognato di Franco Ventrici; Biagio Milano, 53 anni, di Calimera di San Calogero (congiunto del defunto Vincenzo Barbieri); Diego Pastor Moreno, 47 anni, spagnolo; Giuseppe Nirta, 53 anni, di Casignana; Filippo Paolì, 54 anni, di Vibo Valentia, residente a San Gregorio d’Ippona; Joao Pelantir, 53 anni, brasiliano; Sebastiano Pelle, 63 anni, di Benestare; Alessandro Pugliese, 48 anni, di Sciconi di Briatico; Giuseppe Pugliese, 71 anni, di Sciconi di Briatico (padre di Alessandro); Vincenzo Pugliese, 49 anni, di Sciconi di Briatico; Francesco Riitano, 55 anni, di Guardavalle; Nicola Rizzo, 54 anni, di Rombiolo; Ambrogio Sansone, 72 anni, nativo di Palermo e residente a Milano; Antonio Scalia, 47 anni, di San Luca; Giuseppe Simonelli, 45 anni, di Tropea; Francesco Stilo, 57 anni, di Nicotera; Giuseppe Topia, 44 anni, di Vibo Valentia, residente a Ionadi; Mario Ursini, 74 anni, di Gioiosa Jonica; Francesco Ventrici, 53 anni, di San Calogero; Eugenio Villa, 82 anni, di Besana Brianza (Mb); Massimo Vita, 40 anni, di Vena Superiore; Giuseppe Vitale, 48 anni, di Guardavalle; Xuezhen Wang, 60 anni, cinese residente a Sanremo (Im); Baolan Wei, 59 anni, cinese residente a Massanzago (Pd); Claudio Zippilli, 60 anni, di San Calogero.

Diverse le importazioni di cocaina dalla Colombia, dall’Ecuador, dalla Bolivia e dall’Argentina contestate agli imputati. Chili e chili di sostanza stupefacente fatta arrivare in Europa ed in Italia attraverso la “regia” di Francesco Ventrici e degli uomini legati a Vincenzo Barbieri e, successivamente, da parte di personaggi di primo piano dei clan Mancuso e Accorinti.
Le contestazioni coprono un arco temporale che va dal 2008 al 2011 ma l’inchiesta è giunta all’avviso di conclusione indagini solo nell’ottobre 2020 dopo un’informativa del 2019 firmata dalla Guardia di finanza (Nucleo di polizia economica finanziaria) di Trieste e Vibo Valentia.
Impegnati nel collegio difensivo gli avvocati: Giovanni Vecchio, Demetrio Procopio, Antonio Porcelli, Stefania Rombolà, Giuseppe Di Renzo, Giuseppe Morelli, Gregorio Morelli, Michelangelo Miceli, Sergio Rotundo, Mariantonietta Iorfida, Francesco Muzzopappa, Elisa Solano, Guido Contestabile, Francesco Capria, Patrizio Cuppari, Giuseppe Bagnato, Nicola Brosio, Giuseppe Aloi, Francesco Calabrese, Francesco Spanò, Anselmo Torchia, Fausto Bruzzese, Vincenzo Papeo, Maria Pia Baldassarre, Dario Vannetiello, Adele Manno, Lino Roetta, Santino Foresta, Giovanni Summo, Lara Criaco, Antonio Talia, Domenico Rosso, Francesco Esposito, Anna Maria Domanico, Leone Fonte, Sandro Furfaro, Jacopo Cappetta, Michele Pugliese, Antonio Femia, Nicola Quaranta, Vincenzo Cicino, Luigi Gullo, Francesco Lorusso, Carlo Fabbazzo, Claudio D’Avino, Alessandro Tirelli, Pier Massimo Marrapodi, Angela Giampaolo, Maria Pisano, Antonio Finelli, Gianni Russano, Carlo Monaco, Salvatore Campisi, Sandra Furfaro, Arveno Fumagalli, Andrea Lamattina, Emilio Mattei.





