lunedì,Marzo 10 2025

Filadelfia, 87 docenti dell’Omnicomprensivo siglano un documento in difesa della dirigente scolastica

Gli insegnanti hanno deciso di prendere posizione in merito a un’aspra vertenza che da tempo vede protagonisti una loro collega e la preside. Il caso sollevato dall’Usb è stato anche oggetto di un’interrogazione al ministro Valditara da parte della deputata Orrico (M5s)

Filadelfia, 87 docenti dell’Omnicomprensivo siglano un documento in difesa della dirigente scolastica

Ha prima varcato i confini provinciali, poi quelli regionali la vicenda che coinvolge l’Istituto Omnicomprensivo “Rita Levi Montalcini” di Filadelfia, alle prese con un’aspra vertenza che vede su fronti opposti la dirigenza scolastica e una docente, tra accuse incrociate di minacce, intimidazioni e mobbing che probabilmente sfoceranno anche in sede penale e civile.

Il caso sollevato dall’Usb scuola Calabria

A portare il caso all’attenzione dei media è stata l’organizzazione sindacale l’Usb Scuola Calabria, che a metà febbraio ha diramato un durissimo comunicato con il quale denunciava la vicenda: «Ne abbiamo viste tante in tanti anni di attività sindacale nelle scuole di vicende brutte, ma una così pesante fatta di vessazioni e intimidazioni fino a quel che appare un vero e proprio mobbing verso una lavoratrice colpevole di non piegarsi, non lo ritenevamo neppure pensabile. Così, se non avessimo visto gli atti e i documenti prodotti, ascoltato le registrazioni effettuate dalla docente, letto con attenzione la montagna di denunce ed esposti prodotti dalla docente, non avremmo mai pensato che fosse possibile accadere questo in una Scuola».

In particolare, il sindacato punta l’indice verso «l’arroganza infinita di una dirigente scolastica che sembrerebbe voler instaurare un vero e proprio regime e che evidentemente si sente sicura e garantita». La scuola in questione – proseguiva la nota dell’Usb Scuola Calabria – è il Liceo Scientifico dell’Istituto Omnicomprensivo, che comprende dalle scuole dell’infanzia alle superiori. L’Usb proseguiva denunciando l’esclusione della docente «dalle attività didattiche in maniera assolutamente illegittima e in violazione delle normali procedure ai tentativi di isolarla dal resto del corpo docente e di denigrarne l’operato, imponendo alla scuola pratiche didattiche scorrette con la chiara finalità di delegittimare la professoressa», fino a chiamare in causa l’Ufficio Scolastico Regionale, al quale chiede di intervenire al fine di «operare sulla dirigente dell’Omnicomprensivo di Filadelfia con la dovuta determinazione». «In caso contrario – concludeva la nota – continueremo a denunciare questa aberrazione chiedendo il diretto intervento del Ministero».

La posizione degli insegnanti

A quasi un mese di distanza, sulla questione interviene oggi quasi l’intero corpo docente: 87 insegnanti, infatti, hanno firmato un documento in difesa della dirigente scolastica, definendo quanto riportato nella nota dell’Usb «lesivo dell’immagine e delle relazioni professionali interne alla comunità scolastica».

«I sottoscritti Docenti dell’Istituto Omnicomprensivo “Rita Levi Montalcini” di Filadelfia – continuano gli insegnanti – intendono precisare che la libertà di partecipazione ed espressione è da sempre un valore distintivo della loro scuola. Nel pieno rispetto delle competenze degli organi collegiali, delle norme vigenti e delle prerogative democratiche previste dal sistema scolastico, viene garantita a tutti la piena libertà di esprimere opinioni, anche dissentendo. Altresì l’attribuzione di incarichi individuali ai docenti è sempre avvenuta nel rispetto dei principi della trasparenza, dell’equità di trattamento e delle deliberazioni degli organi collegiali. A tutela dell’integrità e della dignità professionale della comunità scolastica, si precisa che l’Istituto Omnicomprensivo di Filadelfia, negli anni, ha offerto a tutti i docenti un’opportunità di crescita professionale e personale, fondata su buone ed equilibrate relazioni, scevre da servilismi o cortigianerie».

Poi, la chiosa finale: «Nel condividere scelte operative e nel fare scuola, si è applicata quella giusta “autorevolezza” che non è mai sfociata in forme di autoritarismo o di abuso di potere, anzi si lavora da sempre verso una direzione comune e condivisa per valorizzare risorse umane e promuovere la formazione di principi etici. Pertanto, ritenendo che nell’istituzione scolastica di Filadelfia vengono rispettate le regole e garantita la trasparenza nelle procedure, i sottoscritti docenti auspicano un intervento degli organismi sovraordinati al fine di acclarare la fondatezza di quanto sopra puntualizzato e di tutelare la reputazione dell’istituzione scolastica costruita con indefesso impegno da tutti gli operatori che vi lavorano con professionalità e dedizione e da quanti si sono avvicendati nel corso degli anni».

L’interrogazione della deputata Orrico

A portare la questione fuori dai confini regionali ci ha pensato la deputata del M5s, Anna Laura Orrico, che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. «La scuola – scrive la deputata dei Cinquestelle – è un luogo di pari dignità dei ruoli, rispetto reciproco e libertà di espressione in cui devono albergare valori democratici. Un clima che non sembrerebbe ritrovarsi in una storia di gravi conflittualità verificatesi nel Liceo scientifico dell’Istituto Omnicomprensivo di Filadelfia. La vicenda già apparsa sugli organi stampa e sollevata più volte dall’Unione sindacale di base non è nuova ed anzi si trascina da diversi anni e vede protagonista una docente che lamenta comportamenti prevaricatori, mortificazioni e intimidazioni che sarebbero state perpetrate nei suoi confronti da parte della dirigente scolastica della scuola.

Tutte circostanze denunciate alle autorità giudiziarie e scolastiche competenti considerato che è già intervenuta la Guardia di finanza in funzione di polizia giudiziaria e gli ispettori inviati dall’Ufficio scolastico regionale. Purtroppo, nel nostro Paese, – prosegue l’esponente pentastellata – si fa ancora poco per garantire la salute psico-fisica dei lavoratori e fermo è il dibattito sulla necessità di provvedimenti legislativi che descrivano meglio casistiche che comunemente vengono inquadrate come mobbing. Come una riflessione andrebbe fatta sulle distorsioni dell’autonomia scolastica valorizzando, invece, le buone prassi di gestione manageriale ed evitando le derive che in alcuni casi si stanno verificando a salvaguardia di un’idea di scuola che si fa comunità educante. Ecco perché – conclude Anna Laura Orrico – ho deciso di presentare una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Istruzione e del merito Valditara per chiedergli di fare piena chiarezza sulla questione e se non ritenga in tal senso opportuno una ulteriore verifica attraverso l’invio di ispettori».

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