martedì,Febbraio 25 2025

Narcotraffico e riciclaggio: i ruoli di sei indagati del Vibonese, da Nicotera a Milano all’ombra del clan Mancuso

Capo promotore dell’associazione viene indicato Francesco Orazio Desiderato. Nei guai anche il fratello e la cognata. Ecco i beni intestati fittiziamente in Calabria e Lombardia

Narcotraffico e riciclaggio: i ruoli di sei indagati del Vibonese, da Nicotera a Milano all’ombra del clan Mancuso

Ci sono anche sei indagati del Vibonese nell’operazione coordinata dalla Dda di Milano contro il narcotraffico. In carcere è finito Francesco Orazio Desiderato, 50 anni, di Nicotera, residente a Barlassina (Mi), mentre il gip ha disposto gli arresti domiciliari per: Marco De Gaetano, 48 anni, di Nicotera, residente a Milano; Giuseppe Desiderato, 43 anni, di Nicotera;  Anastasia Ienuso, 42 anni, di Nicotera; Saverio Lo Mastro, 61 anni, di San Gregorio d’Ippona, residente a Desio. Indagato a piede libero Pantaleone Pelaia, 61 anni,di Limbadi.

Le accuse e i ruoli

Francesco Orazio Desiderato (ritenuto da sempre vicino al clan Mancuso) viene collocato dal gip e dalla Dda di Milano al vertice di un’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico (cocaina, hashish e marijuana). In particolare sarebbe stato il promotore e l’organizzatore del narcotraffico, dando ordini agli associati ed acquistando cocaina e hashish in quantità elevate, determinando il prezzo dello stupefacente e gestendo le somme di denaro provento dell’attività illecita. A lui si sarebbero rivolti gli altri associati per essere autorizzati a rivendere lo stupefacente. Per gestire i rapporti con i fornitori, Francesco Orazio Desiderato avrebbe utilizzato diverse applicazioni di messaggistica istantanea come WhatsApp, FaceTime e la piattaforma criptata denominata SkyEcc. Di persona, invece – approfittando delle ore di permesso a lui concesse dal Tribunale di Sorveglianza di Milano – avrebbe gestito il narcotraffico recandosi in un demolitore di auto in via Girardengo a Milano (luogo ritenuto la base operativa dell’organizzazione), dotato di un sofisticato impianto di vigilanza video che gli garantiva il monitoraggio costante dell’intera area. Tra la fine del 2022 e l’inizio dell’anno 2023, Francesco Orazio Desiderato è poi accusato di aver ceduto cinque chili di hashish a Pantaleone Pelaia (indagato a piede libero) che li destinava alla successiva rivendita. Francesco Orazio Desiderato deve rispondere anche del reato di usura per un prestito di 60mila euro elargito in contanti e per il quale di sarebbe fatto consegnare in 15 giorni l’ulteriore somma di seimila euro. Su altro prestito di 200mila euro, Desiderato si sarebbe fatto restituire in un anno la somma complessiva di 500mila euro comprensiva anche di orologi di lusso e attività edili.

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Marco De Gaetano viene invece indicato quale persona di fiducia di Francesco Orazio Desiderato. Assunto formalmente nella ditta di autodemolizione intestata a Giuseppe Desiderato, De Gaetano avrebbe svolto le funzioni di “tesoriere”, occupandosi materialmente della custodia, ricezione e consegna del denaro ricavato dagli affari illeciti. Il narcotraffico sarebbe iniziato nel 2020 con commissione dei reati all’estero e in provincia di Milano e Monza. De Gaetano si sarebbe occupato anche delle bonifiche degli apparati elettronici per le intercettazioni ambientali installati dagli investigatori nell’attività commerciale di via Girardengo a Milano, nonché nelle auto in uso ai sodali dell’organizzazione. Unitamente alla compagna, Maria Savelieva, avrebbe custodito “le scorte di denaro di provenienza illecita ottenute con la compravendita dello stupefacente”.

Il palazzo di Giustizia di Milano

Giuseppe Desiderato, fratello di Francesco Orazio Desiderato, è accusato unitamente alla propria moglie Antonella Ineuso di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati fiscali (fatturazioni per operazioni giuridicamente inesistenti), oltre all’intestazione fittizia di beni immobili e quote societarie frutto del riciclaggio del denaro. In particolare, Antonella Ienuso si sarebbe intestata, per conto del cognato, un immobile a Barlassina, in provincia di Milano, e un attico a Nicotera Marina in contrada Filippella, oltre ad autovetture di lusso e conti bancari.

Saverio Lo Mastro sarebbe stato invece una sorta di “factotum” di Francesco Orazio Desiderato, intestandosi fittiziamente le ditte G. Group srl e Nunù “con le quali emetteva fatture per operazioni inesistenti”, nonché si aggiudicava – per conto di Francesco Orazio Desiderato – lavori edili nell’hinterland milanese. Tra il 2022 e il 2023, Saverio Lo Mastro – per conto di Francesco Orazio Desiderato – avrebbe partecipato a delle aste immobiliari per l’aggiudicazione di “eleganti complessi immobiliari”, acquistando con la ditta G. Group srl due proprietà site nel comune di Barlassina e un’attività commerciale a Cusano Milanino (Bar caffè Sormani). In passato Saverio Lo Mastro aveva patteggiato nel 2009 una pena a 4 anni di reclusione a seguito della bancarotta fraudolenta della “Lo Mastro Costruzioni Srl” e ulteriori 4 anni per la bancarotta fraudolenta della “Tornado Gest Srl” che avrebbe dovuto realizzare la multisala “Magic Movie Park” di Muggiò, in provincia di Monza-Brianza.

Da ricordare che Francesco Orazio Desiderato, già con precedenti specifici e condanne per traffico di droga, il 22 gennaio scorso è stato invece assolto dall’accusa di narcotraffico dalla Corte d’Appello di Milano nell’ambito dell’inchiesta denominata Medoro (2 anni e 8 mesi in primo grado a fronte di una richiesta di condanna della Dda a 9 anni). L’operazione odierna nasce invece nel 2022 da una segnalazione della Direzione Centrale Servizi Antidroga di Roma dopo l’arresto di un peruviano all’aereoporto internazionale di Lima in partenza per Milano e ritenuto un corriere dell’organizzazione.

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