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“Robin hood”: il voto di scambio per le Regionali, i buoni pasto del Comune ed i regali ai vigili di Vibo

L’inchiesta svela le pressioni degli sponsor di Nazzareno Salerno su chi aveva scelto di votare per Alfonsino Grillo ed i “doni di Natale” per la polizia municipale

“Robin hood”: il voto di scambio per le Regionali, i buoni pasto del Comune ed i regali ai vigili di Vibo

“Un sistema illecito di voto di scambio talmente radicato nella realtà vibonese da assumere i contorni della normalità”. E’ quanto scrive testualmente il gip distrettuale di Catanzaro nell’ordinanza dell’inchiesta “Robin hood” riportando gli esiti investigativi dei carabinieri del Ros, coordinati dalla Dda di Catanzaro, che hanno portato in carcere il consigliere regionale di Forza Italia Nazzareno Salerno ed altre otto persone. Un passaggio, quello degli inquirenti e del giudice, rimarcato in particolare nella ricostruzione di uno specifico episodio accaduto nella città di Vibo Valentia e che porta alla luce alcuni particolari imbarazzanti che chiamano in causa, ancora volta, settori della burocrazia comunale – vigili urbani – ed un certo modo di concepire la politica e di “aggiustare” le cose.

I voti per le regionali. Siamo nel novembre 2014, giorno 8 per l’esattezza, in piena campagna elettorale per le elezioni regionali che si terranno a fine mese e vedranno la vittoria di Mario Oliverio. Gli investigatori hanno piazzato una microspia all’interno dell’auto di Vincenzo Spasari di Nicotera (arrestato giovedì), dipendente di Equitalia a Vibo, padre della sposa atterrata a settembre in elicottero a Nicotera in piazza Castello, nonché grande amico di Nazzareno Salerno e suo sponsor elettorale. Spasari non immagina di essere intercettato e dialoga tranquillamente con un interlocutore spiegando aver inviato Claudio Isola dal titolare di un grosso supermercato di Vibo Valentia. Claudio Isola per gli inquirenti e per il gip è uno dei personaggi centrali dell’inchiesta “Robin hood”, tanto da essere stato pure lui arrestato con le accuse di concorso in abuso d’ufficio ed estorsione ai danni del dirigente regionale Bruno Calvetta in relazione all’assunzione alla Regione del figlio di Spasari e del cognato del boss di Limbadi Luigi Mancuso (LEGGI QUI: “Robin hood”: si allarga l’inchiesta e spuntano due nuovi indagati). 

Si tratta dello stesso Claudio Isola, di 38 anni, già consigliere comunale a Vibo Valentia dal 21 maggio 2013 al 31 maggio 2015, eletto con la lista civica “per Vibo con D’Agostino”, e già  componente della Struttura speciale dell’assessorato al Lavoro della Regione Calabria e poi impiegato del Comune di Vibo quale componente della segreteria del sindaco.

Vincenzo Spasari racconta in macchina al suo interlocutore di aver inviato Claudio Isola dal proprietario del supermercato al fine di richiedergli un sostegno elettorale per Nazzareno Salerno, ricandidato alle elezioni regionali con Forza Italia dopo aver abbandonato il partito di Ncd. A tal proposito, Vincenzo Spasari ricorda che nel recente passato il titolare del supermercato, per qualsiasi problema con il Comune di Vibo Valentia, si è sempre rivolto a Claudio Isola, citando ad esempio la questione dei “Buoni pasto per gli impiegati del Comune”, relativamente ai quali aggiungeva che gli stessi impiegati comunali si sarebbero recati dal titolare del market per cambiarseli, senza però che il Comune per oltre un anno e mezzo saldasse i debiti con l’imprenditore. E’ stato Claudio Isola – spiega Spasari nelle intercettazioni – che si è impegnato con l’amministrazione comunale per fargli pagare i buoni…, è stato sempre disponibile quando lo chiamava”.

In altra intercettazione, sempre datata 8 novembre 2014, Vincenzo Spasari dialoga all’interno della propria autovettura direttamente con Claudio Isola il quale lo notiziava del fatto che il titolare del supermercato gli aveva risposto negativamente alla richiesta di voti per Nazzareno Salerno, riferendogli che doveva favorire il suo dipendente, il suo “braccio-destro”, ovvero il fratello dell’altro candidato al Consiglio regionale della Calabria, Alfonsino Grillo. Una scelta, quest’ultima, presa davvero male da Vincenzo Spasari che spiega nelle intercettazioni di essersi anche lui personalmente messo sempre a disposizione dell’imprenditore persino quando quest’ultimo si trovava in Australia e nel market i carabinieri del Nas (il 6 novembre 2013) stavano eseguendo un controllo in un magazzino.

“Non è stata una risposta che mi fa piacere questa”, esclama Vincenzo Spasari nelle intercettazioni parlando del titolare del supermercato che aveva scelto di dirottare i voti sul candidato Alfonsino Grillo perché fratello di un suo dipendente. “Poteva dire – spiega Spasari ad Isola – a casa mia siamo quattro, due ti vogliono bene e altri due ti vogliono non tanto bene…”. Claudio Isola ribatte: “Ma infatti, come ha fatto all’epoca con me quando mi sono candidato io…”. E Spasari, di rimando, rivolto ad Isola: “E se domani per esempio venisse da te…, dice vedi questa cosa al Comune…, tu non hai tempo, mi sono dimenticato gli dici, non ci sono. La vita è così, mi vuoi bene? Ti voglio bene. Non mi vuoi bene? Mi fotto di te…”. Chiaro poi il ragionamento di Claudio Isola in altra intercettazione in ordine alla decisione dell’imprenditore di non votare per Nazzareno Salerno: “Non è stato neanche intelligente, ora lascia fottere il voto e non voto, ma se io sono amico con quello là e quello sale (viene eletto), ti può essere utile un domani tramite me. Allora quando è stato per i buoni spesa al Comune, là dei…buoni pasto, e gliel’abbiamo risolto….”. Ed ancora, pronosticando una probabile sconfitta elettorale di Alfonsino Grillo, sempre Claudio Isola spiega: “Parliamoci chiaro, Alfonsino dove vuole andare? Ma ammesso che sale – continua Isola – non ti servono pure gli altri?”. E Vincenzo Spsari di rimando e riferendosi sempre alla scelta politica dell’imprenditore: “Li rinnega, a Mangialavori, a Bulzomì, lui li rinnega”.

I regali per la polizia municipale e le “differenze” fra vigilie e comandante. Vincenzo Spasari svela poi un particolare di non poco conto che riguarda la polizia municipale di Vibo. Riferendosi sempre al titolare del supermercato, Spasari afferma infatti testualmente nei dialoghi intercettati: “Ogni anno chiama…a Natale…, a Corrado…, a Corrado il panettone di 3 euro…, al comandante 600 euro di regalo…, e Corrado chiama i colleghi…., Non andate là davanti, non fate contravvenzioni…! Uhm…a Corrado panettone di 3 euro…, comandante regalo di 600 euro…, è giusto così?”. Per gli inquirenti ed il gip, Vincenzo Spasari disvela così implicitamente come il titolare del supermercato fosse particolarmente “generoso con il comandante della polizia municipale di Vibo Valentia (Nesci Filippo), trascurando invece il fratello Spasari Corrado”, vigile urbano a Vibo il quale avrebbe interessato “materialmente i colleghi in modo da evitare di fare controlli e contravvenzioni davanti” al supermarket. Lo stesso Vincenzo Spasari spiega infine a Claudio Isola che, dopo il rifiuto di votare per Nazzareno Salerno, avrebbe affrontato di persona l’imprenditore. “Sono andato là e l’ho rimproverato, l’ho offeso – afferma Spasari – e gli ho detto: Prima vengono gli amici e poi tutti gli altri e lui è calato”.

Flash di vita quotidiana e campagna elettorale “alla vibonese”, con tanto di sistema illecito messo in piedi attraverso il voto di scambio che per i magistrati è talmente radicato da “assumere i contorni della normalità”.

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