domenica,Febbraio 23 2025

«Chi dice che l’acqua di Vibo è buona è un folle»: il comitato di cittadini a difesa delle risorse idriche lancia l’ennesimo allarme

Riunione dell’associazione che da tempo si batte per una città “normale”: «Le priorità sono sapere cosa arriva davvero dall’Alaco e adeguare la rete idrica»

«Chi dice che l’acqua di Vibo è buona è un folle»: il comitato di cittadini a difesa delle risorse idriche lancia l’ennesimo allarme
Assemblea cittadina per l'acqua potabile

Da ormai circa un mese (anche se il problema è molto più vecchio) la città di Vibo Valentia è messa in ginocchio dalla crisi idrica. Era il 17 gennaio, infatti, quando il sindaco Enzo Romeo emanava, con riferimento ad alcuni quartieri, l’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua per scopi alimentari e per l’igiene personale. Tutto questo perché, dalle analisi effettuate dall’Azienda sanitaria provinciale i campioni d’acqua prelevati risultano non conformi a causa della presenza di batteri coliformi, escherichia coli e ammonio. Il provvedimento riguarda ancora via Sant’Aloe, viale Alcide De Gasperi, via Emilio Sacerdote, via Antonio Assisi, via Filippo Polistena e via Angelo Leone.

Le parole di Gagliardi

Un disagio non più sostenibile, che alimenta le motivazioni di Luciano Gagliardi, coordinatore del Comitato per l’acqua pubblica, il quale ha organizzato un’assemblea cittadina nel pomeriggio di ieri, all’interno della sala parrocchiale della chiesa salesiana Santa Maria del Soccorso, per avere un confronto aperto con i cittadini vibonesi, direttamente e indirettamente colpiti dal problema: «Diciamo che questo è un disagio che nasce circa vent’anni fa, ovvero nel momento in cui Vibo fu inserita nel circuito idrico il bacino dell’Alaco senza essere caratterizzato. In più c’è anche il problema dell’acquedotto vetusto che ultimamente ci sta causando diversi problemi».
E ancora: «Sono anni che tutti dicono che l’acqua non è buona. È una cosa chiara e scandalosa il fatto che non venga messo nero su bianco, e uno dei problemi più grossi è che l’Asp non fa i controlli, basti pensare che a Zaccanopoli l’ultimo controllo è datato 2014».

La priorità è la rete idrica

Nel confronto aperto con i cittadini, lo stesso Gagliardi cerca poi quella che potrebbe essere la via che possa portare a miglioramenti: «Le soluzioni sono già chiare, quello che vogliamo capire in questa assemblea però sono i modi in cui perseguire. Il primo obiettivo è sicuramente il rifacimento delle reti idriche e la caratterizzazione dell’Alaco per comprendere finalmente la qualità delle acque che noi riteniamo, sulla base di quanto emerso da inchieste e studi, che molto probabilmente non siano potabile secondo le norme vigenti».

Responsabilità cercasi

Un problema che, col tempo, si è allargato come una macchia d’olio fino a non essere più trascurabile: «Ho avuto la sensazione – continua Luciano Gagliardi – che ci vogliano prendendo in giro e soprattutto che vogliano nascondere il problema. Ho chiesto l’accesso agli atti da febbraio 2024 a gennaio 2025. In ogni caso, chi dice che a Vibo l’acqua è buona da bere è un folle».

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