giovedì,Febbraio 20 2025

Riaperte le indagini sulla morte del finanziere Antonio Cerra: fu trovato senza vita a Pizzo nel giorno in cui doveva testimoniare in Petrol Mafie

Il gip di Vibo Valentia ha sciolto la riserva accogliendo l’opposizione all’archiviazione avanzata dai legali della famiglia: «Troppe lacune»

Riaperte le indagini sulla morte del finanziere Antonio Cerra: fu trovato senza vita a Pizzo nel giorno in cui doveva testimoniare in Petrol Mafie

Vi sarà un supplemento di indagini per comprendere le circostanze che portarono alla morte del luogotenente Antonio Cerra, trovato morto nel maggio del 2022 da personale della guardia di finanza nella sua residenza estiva a Pizzo Calabro. Lo ha disposto nella giornata di ieri il gip di Vibo Valentia che ha accolto l’istanza promossa dai difensori dei familiari per opporsi alla richiesta di archiviazione del procedimento avanzata dalla Procura di Vibo Valentia.

Originario di Soveria Mannelli, ma in servizio a Lamezia Terme, fu trovato senza vita a maggio del 2022 in una casa di Pizzo Calabro di proprietà dei suoceri. Quello stesso giorno avrebbe dovuto comparire a Vibo Valentia dinanzi al Tribunale collegiale per il controesame delle difese degli imputati del processo nato dall’operazione Petrol Mafie. Un’inchiesta che il luogotenente della Finanza aveva seguito personalmente per quanto attiene un filone d’indagine sul contesto associativo che chiama in causa gli affari dei clan vibonesi (e non solo) con gli idrocarburi.

La vedova, Francesca Rubbettino ed i figli del luogotenente Cerra si sono tenacemente opposti alla richiesta di archiviazione, con ampie e documentate argomentazioni sostenute dai difensori avvocati Nunzio Raimondi e Manuela Costa.

In particolare, sulla qualificazione giuridica del fatto era stato dedotto come non vi fosse certezza in ordine alla configurabilità del reato di istigazione al suicidio piuttosto che di quello di omicidio.

«Le difese hanno molto insistito sui profili relativi al nesso causale ed ai motivi sottesi all’evento, evidenziando le numerose lacune investigative che, se colmate, avrebbero potuto condurre a ben altro esito del procedimento» si legge in una nota diffusa dallo studio legale.

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Rispetto all’atto di opposizione la Procura si è insistentemente opposta alle prospettazioni difensive e nel febbraio del 2024, il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Rossella Maiorana, aveva riservato la decisione sulla proposta opposizione.

Nella giornata di ieri il gip ha sciolto la propria riserva ed ha emesso ordinanza con la quale ha completamente accolto l’opposizione difensiva, disponendo una quantità di ulteriori indagini, anche tecniche, dirette a lumeggiare più approfonditamente la verificazione degli eventi che condussero alla morte del Luogotenente Cerra.

Della prosecuzione delle indagini è stata onerata la Procura del Tribunale di Vibo Valentia, con l’oltremodo opportuna raccomandazione che le indagini suppletive vengano svolte da personale di polizia giudiziaria diverso da quello che fino ad oggi le ha eseguite, ossia da reparti differenti rispetto a quelli della Guardia di Finanza.

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I difensori dei familiari del luogotenente Cerra, avvocati Nunzio Raimondi e Manuela Costa, nell’esprimere viva soddisfazione per il provvedimento giudiziale, hanno dichiarato: «Si tratta di un approfondimento investigativo doveroso, a fronte di indagini all’evidenza lacunose, in considerazione di un fatto assai grave riguardante un autentico servitore dello Stato».

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