Processo Imponimento, la Procura ricorre in appello contro l’assoluzione dei fratelli Stillitani e per altre 24 posizioni
La pubblica accusa chiede un processo di secondo grado per alcuni imputati assolti, tra cui anche l’ex consigliere comunale di Vibo Franco Tedesco, e per altri condannati a pene inferiori a quelle richieste
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Ricorso in appello da parte della Procura distrettuale di Catanzaro per 26 imputati del processo nato dall’operazione antimafia denominata Imponimento, assolti in primo grado dal Tribunale collegiale di Lamezia Terme o condannati a pene inferiori rispetto alle richieste della pubblica accusa. La sentenza di primo grado è stata emessa il 19 giugno dello scorso anno. Questi i 26 imputati per i quali la Procura (procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla, pm Antonio De Bernardo e Romano Gallo) ha presentato appello: Bruno Simone Anania, 33 anni, di Curinga, assolto (chiesti in primo grado 3 anni); Giovanni Anello, 32 anni, ex assessore del Comune di Polia, condannato a 3 anni (chiesti in primo grado 21 anni); Rocco Anello, 33 anni, di Filadelfia, condannato a 24 anni ma assolto da tre capi d’imputazione; Antonio Attisani, 53 anni, di Francavilla Angitola, assolto (in primo grado chiesti 15 anni); Nazzareno Bellissimo, 42 anni, di Monterosso Calabro, condannato a 5 anni e 9 mesi (chiesti in primo grado 21 anni di carcere); Raffaele Mariano Bertucci, 60 anni, di Spadola, assolto (chiesti in primo grado 4 anni); Giuseppe Costantino, 41 anni, di Filadelfia, assolto (chiesti in primo grado 15 anni); Francesco Crigna, 54 anni, ex vicesindaco di Parghelia, condannato a 3 anni (chiesti in primo grado 7 anni); Giovanni Damiano Deodato, 70 anni, ex consigliere comunale di Cenadi, condannato a 2 anni e 9 mesi (chiesti in primo grado 11 anni); Gennaro D’Urso, 71 anni, di Sant’Angelo a Fasanella (Sa), assolto (chiesti in primo grado 3 anni); Giovanni Fabiano, 56 anni, di Chiaravalle Centrale, condannato a 2 anni e 8 mesi (chiesti in primo grado 12 anni); Mario Galati, 65 anni, di Polia responsabile dell’Utc, assolto (chiesti in primo grado 2 anni); Gaetano Gori, 39 anni, di Cardinale, assolto (chiesto un anno e 6 mesi in primo grado);
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Maurizio Michienzi, 53 anni, di Filadelfia, condannato a 11 anni e 4 mesi (chiesti in primo grado 16 anni); Salvatore Pilieci, 42 anni, di Capistrano, prescrizione (chiesti in primo grado 2 anni); Rosario Pugliese, alias Cassarola, 58 anni, di Vibo Valentia, assolto (chiesti in primo grado 9 anni); Gaetano Ruscio, 40 anni, di Filadelfia, condannato a 3 anni e 6 mesi (chiesti in primo grado 18 anni); Pasquale Scordo, 81 anni, di Tropea, condannato a 3 anni (chiesti in primo grado 7 anni); Mario Serratore, 49 anni, di Filadelfia, prescrizione (chiesti in primo grado 4 anni e 6 mesi); Emanuele Stillitani, 68 anni, di Pizzo, assolto (chiesti in primo grado 21 anni); Francescantonio Stillitani, 71 anni, di Pizzo, assolto (chiesti in primo grado 21 anni); Maria Alfonsina Stuppia, 59 anni, di Pizzo, dirigente comunale, assolta (chiesti in primo grado 3 anni); Francescantonio Tedesco, 56 anni, di Ionadi, ex consigliere comunale di Vibo, assolto (chiesti in primo grado 18 anni); Alessandro Teti, 54 anni, ex sindaco di Cenadi, assolto (chiesti in primo grado 6 anni); Giuseppe Tonietti, 54 anni, di Pizzo, assolto (chiesti in primo grado 3 anni e 6 mesi); Oreste Vona, 46 anni, di Petilia Policastro, prescrizione (chiesti in primo grado 4 anni e 6 mesi).
Spetterà ora alla Corte d’Appello di Catanzaro fissare la data di celebrazione del processo di secondo grado dove, naturalmente, approderanno anche le posizioni degli imputati condannati e per i quali hanno presentato appello i difensori. In primo grado nel processo con rito ordinario relativo all’operazione Imponimento le condanne sono state in totale 47, mentre le assoluzioni sono state 18 e le prescrizioni 8. L’operazione era scattata nel luglio del 2020 ad opera della Guardia di finanza e dei carabinieri, con il coordinamento della Dda di Catanzaro, permettendo di ricostruire gli affari (dagli appalti nei boschi al controllo dei villaggi turistici) e le dinamiche mafiose del clan Anello di Filadelfia ma anche dei clan Bonavota di Sant’Onofrio, Cracolici di Maierato e Filogaso, Tripodi di Porosalvo e Lo Bianco-Barba-Pugliese di Vibo Valentia. Diversi i Comuni parti civili nel processo, oltre alla Presidenza del Consiglio dei ministri, alla Regione Calabria, alla Provincia di Vibo e al Ministero dell’Interno.