Falso avvocato truffa un’anziana di Serra ma viene individuato dalla polizia. La Questura di Vibo incrementa l’attività di prevenzione
Il malintenzionato era riuscito a farsi consegnare soldi e preziosi. Sventato un altro colpo da parte di una persona che si spacciava per un appartenente alle forze dell’ordine. Il questore Ruperti invita i cittadini a tenere alta la guardia e rilancia la campagna #chiamatecisempre
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Da sempre la Polizia di Stato è impegnata nel prevenire e contrastare l’odioso fenomeno, purtroppo in preoccupante crescita, delle truffe alle persone fragili o agli anziani. Il questore della Provincia di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, «sulla base di una segnalazione pervenuta dal Commissariato di Serra San Bruno – si legge in una nota della Questura -, ha emesso un foglio di via obbligatorio nei confronti del presunto autore di una truffa ai danni di una persona anziana. Nello specifico, l’anziana vittima veniva contattata da un sedicente “avvocato”, il quale le faceva credere che il proprio figlio fosse rimasto coinvolto in un incidente. Il truffatore riusciva così a indurre la vittima a consegnare una somma di denaro, nonché degli oggetti di valore, come risarcimento per il falso incidente. L’ingiusto profitto veniva poi ritirato, personalmente, da un suo complice».
Immediata la risposta della Squadra di Polizia giudiziaria del Commissariato di Serra San Bruno, la quale ha da subito «avviato un’attività di indagine che ha permesso di ricostruire la dinamica dell’evento ed identificare i presunti responsabili della truffa, uno dei quali di minore età. Entrambi sono stati deferiti per il reato di truffa alla competente Autorità giudiziaria. Al complice maggiorenne è stato notificato un foglio di via obbligatorio, sulla base di una puntuale attività istruttoria condotta dalla divisione Anticrimine della Questura, che gli impedisce di fare ritorno nel Comune di Serra San Bruno per 4 anni».
Sono stati inoltre «sollecitati gli operatori del Cot (Centrale operativa telecomunicazioni), quale luogo ove è attestata la linea di pronto intervento telefonico presso cui convergono tutte le chiamate di emergenza e di soccorso pubblico alla Polizia di Stato, a prestare particolare attenzione alle richieste di aiuto dei cittadini più anziani, offrendo anche consigli utili sui comportamenti da adottare in caso si trovino vittime di condotte truffaldine». In particolare, «l’opera di sensibilizzazione messa in campo dal dirigente della squadra Volante della Questura – prosegue la nota – ha permesso agli operatori di Ps di sventare nei giorni scorsi un tentativo di truffa ai danni di una persona anziana, contattata telefonicamente sull’utenza fissa da un finto appartenente alle forze dell’ordine».
Il truffatore «asseriva di trovarsi presso il locale Pronto soccorso cittadino e chiedeva all’ignara vittima di recarvisi prontamente, nonché di fornire il proprio numero di cellulare così da poter essere ricontattato dal nosocomio. Insospettito dal tenore della chiamata intercorsa, ed allarmato dall’atteggiamento aggressivo dell’interlocutore, l’anziano contattava il numero d’emergenza. Immediatamente riceveva una pronta assistenza da parte di un equipaggio della squadra Volante della Questura, il quale, dopo aver effettuato un’accurata perlustrazione del complesso abitativo, si prodigava per rassicurare la vittima invitandola poi a recarsi in Questura per formalizzare la denuncia e ricevendo, per questo, attestazioni di stima e gratitudine per la professionalità e la gentilezza dimostratagli».
La Polizia di Stato «è sempre presente e quando si hanno dubbi sulle persone che si incontrano o che vogliono entrare in casa è bene telefonare al numero unico di emergenza 112. La Campagna #chiamatecisempre ha infatti lo scopo di non far sentire soli gli anziani, e di fornire loro una serie di consigli utili per aiutarli a prevenire azioni delittuose. Sul sito della Polizia di Stato – si conclude il comunicato stampa della Questura – è possibile consultare la sezione dedicata alle “Truffe agli anziani” per conoscere i casi di truffa più ricorrenti, e mettere in guardia le potenziali vittime, ricordando loro che non sono mai sole».