lunedì,Febbraio 10 2025

A 80 anni dalla morte commemorato a Vibo Giovanni Palatucci, il questore che salvò migliaia di ebrei dai lager e per questo fu deportato a Dachau

A rendergli omaggio con una preghiera del cappellano della Polizia di Stato don Maurizio Raniti e una corona di fiori deposta sulla targa dal questore Ruperti anche il prefetto Colosimo e le autorità civili e militari della provincia

A 80 anni dalla morte commemorato a Vibo Giovanni Palatucci, il questore che salvò migliaia di ebrei dai lager e per questo fu deportato a Dachau

«Questa mattina – ha fatto sapere in un comunicato stampa la Questura di Vibo Valentia -, in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte dell’ex questore reggente di Fiume, Giovanni Palatucci, scomparso il 10 febbraio 1945 all’età di 36 anni nel campo di concentramento di Dachau, al Parco delle Rimembranze di Vibo, si è svolta una breve cerimonia commemorativa». Giovanni Palatucci nacque a Montella (Av) il 31 maggio 1909. Avvocato, non esercitò la professione forense per intraprendere la carriera nell’amministrazione della Pubblica sicurezza e fu assegnato a Genova come vice commissario. Dal 15 novembre 1937 fu responsabile dell’Ufficio stranieri della Questura di Fiume, «adoperandosi a favore degli ebrei e dei perseguitati politici e razziali e nominato successivamente questore reggente. In 7 anni – precisa la Questura nella nota – salvò dalla deportazione e morte molti ebrei, stranieri e italiani. Il 13 settembre 1944 fu arrestato e ristretto nel carcere Coroneo di Trieste e sottoposto a tortura presso la risiera di San Sabba. Il 22 ottobre successivo fu deportato, quale prigioniero politico, nel lager di Dachau in Germania, dove morì, per gli stenti e le vessazioni subite, il 10 febbraio 1945 a soli 36 anni».

Ultimo questore di Fiume, Medaglia d’oro al Merito civile, «fu riconosciuto come “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato dal genocidio migliaia di ebrei. Con il suo coraggio ed il suo sacrificio ha onorato appieno i valori e gli ideali della Polizia di Stato». Durante la cerimonia «il cappellano della Polizia di Stato, don Maurizio Raniti, ha recitato una breve preghiera e il questore Rodolfo Ruperti ha deposto un omaggio floreale alla base della targa in marmo in ricordo del funzionario della Polizia di Stato». Alla cerimonia, riporta in fine il comunicato stampa, «hanno preso inoltre parte il prefetto della provincia di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, i rappresentanti dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, il presidente della Provincia Corrado L’Andolina, un assessore del Comune di Vibo Valentia, i funzionari della Questura, il presidente e alcuni componenti dell’Associazione nazionale della Polizia di Stato (Anps) della provincia».

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