Nicotera, scontro tra Slai Cobas e ditta Muraca: «Sostituito con altri lavoratori chi ha scioperato per gli stipendi in ritardo»
Questa mattina ai dipendenti non sarebbe stato permesso di rientrare in servizio. Il sindacato pronto ad adire le vie legali contro l'azienda che si occupa della rimozione dei rifiuti in diversi comuni del Vibonese
Il ritardo del pagamento degli stipendi ai dipendenti della ditta “Muraca Srl” di Lamezia Terme, titolare del servizio di raccolta della spazzatura in diversi Comuni del Vibonese, sta creando tensioni nei territori interessati. Al riguardo, per giorni a Nicotera gli operai dell’azienda si sono posti in regime di autotutela sospendendo la propria prestazione lavorativa, con relativa perdita della retribuzione. Una protesta spontanea e unilaterale dei lavoratori, che si è aggiunta allo sciopero sindacale, con annesso presidio innanzi al municipio, proclamato e attuato nella giornata di ieri. Oggi con loro sorpresa, gli operai non sono potuti ritornare in servizio perché l’azienda, al fine della adeguata organizzazione del lavoro, aveva già previsto l’utilizzo di altri dipendenti. Da qui la decisione dello Slai Cobas di adire le vie legali. I ritardi nei pagamenti, così come specifica il coordinatore provinciale del sindacato Nazzareno Piperno, in questo caso ammontano a più di due mensilità, tra l’altro «senza alcuna indicazione sui tempi in cui tali sospirati pagamenti avverranno». Una situazione «divenuta endemica in tutti i cantieri gestiti da tale società. Come risposta – sottolinea – la parte datoriale ha pensato bene di reclutare in giro altri lavoratori, in servizio presso altri cantieri, altrettanto se non più disperati, magari perché soggetti alla spada di Damocle di un contratto di lavoro precario con scadenza molto vicina, perché facessero il servizio non svolto dagli operai per così dire ‘legittimi’ che avevano osato chiedere di essere pagati astenendosi dalla loro prestazione. Il tutto dietro la promessa di un premio in denaro aggiuntivo (le nostre fonti parlano di 50euro al giorno)».
A seguire lo Slai Cobas sottolinea che per quanto riguarda Nicotera questo «accade nell’assordante silenzio dell’Amministrazione che nessun segnale o interessamento, pur sollecitato da chi scrive, ha dato nei confronti di tale aberrante situazione. E fortuna che i lavoratori in servizio, pur in difficoltà, sono galantuomini, altrimenti non osiamo pensare cosa sarebbe potuto accadere tra di loro in quella che, abilmente guidata dall’azienda, ha ormai assunto i connotati di una vera e propria guerra tra poveri e di pura sopravvivenza tra disperati. Il tutto – aggiunge – a fronte di un datore di lavoro che senza scrupoli manovra l’altrui necessità non facendosi mancare nulla e, di fronte alla fame ed al bisogno, decidendo di investire ingenti risorse nell’acquisto di auto di lusso. Noi ci auguriamo che la situazione possa rientrare ma, a dirla tutta, non siamo molto ottimisti al riguardo perché la situazione nel suo complesso è come un vaso ormai crepato. Magari oggi si mette una toppa su Nicotera in attesa che qualche altra crepa si apra altrove». Al riguardo si prendono ad esempio i casi di Mileto, «dove il ritardo ammonta già a due mesi», e di Tropea, «dove solo il 5 febbraio l’azienda ha provveduto al pagamento di una mensilità, restando indietro di un’altra». Da qui i conseguenti dubbi del sindacato: «Ci troviamo davvero di fronte a una azienda in crescita, per come i suoi vertici affermano con convinzione ad ogni occasione utile, o piuttosto di fronte ad un’azienda che pensa di crescere sulla pelle, letteralmente, dei proprio operai? Noi la risposta la sappiamo già – conclude – ma vorremo che anche le istituzioni, finalmente, aprissero gli occhi e fornissero il loro contributo ai lavoratori in questa che, ci sia consentito dirlo nel 2025, è ormai una vera e propria battaglia di civiltà».