Gli alunni della Presterà di Vibo Marina nei locali dell’oratorio: la soluzione proposta dai genitori che piace anche al sindaco
L'alternativa al trasferimento di circa 90 ragazzi nel plesso di Longobardi è emersa nel corso del confronto in Comune con Enzo Romeo. Ora bisogna verificarne la fattibilità
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Una nutrita delegazione di genitori degli studenti della primaria “Presterà” ospitati all’Amerigo Vespucci di Vibo Marina, si è presentata questa mattina al Comune di Vibo Valentia per dire no al trasferimento di sei classi della primaria nel plesso di Longobardi. «Scuola inidonea», sbotta un papà che spiega: «È un immobile in fase di costruzione e per di più la strada d’accesso è dissestata e inibita al transito degli autobus, così come ai mezzi di soccorso. Per di più i nostri figli dovrebbero percorrere duecento metri a piedi», ha lamentato il genitore poco prima della riunione. Incontro che si è svolto a porte chiuse in nome della privacy invocata da un gruppo ristretto di genitori che ha chiesto al padrone di casa di fare uscire i giornalisti dall’aula consiliare. E lui, il sindaco Enzo Romeo, si è detto d’accordo. Come se la questione fosse un problema di carattere privato e non di interesse pubblico. Eppure la problematica riguarda 90 bambini che a marzo devono lasciare le aule del Vespucci per l’avvio del secondo lotto dei lavori finanziati dal Pnrr per l’adeguamento sismico che stanno interessando tutto l’edificio.
Lo spostamento a Longobardi è una soluzione che non piace ai genitori che hanno portato sul tavolo del sindaco una proposta alternativa che metterebbe tutti d’accordo. Ovvero trasferire le sei classi nell’ Oratorio della chiesa della Madonna del Rosario di Pompei. Sarebbe stato lo stesso don Enzo Varone a dare la disponibilità dei locali. Una soluzione che sembra piacere, e anche molto, al primo cittadino: «È da quattro mesi che stiamo valutando varie soluzioni, quella paventata stamattina dai genitori sembra essere adatta. Ora però dobbiamo verificare l’effettiva disponibilità dei locali e poi effettuare un sopralluogo con i tecnici per capire se gli spazi sono idonei. Dopodiché prenderemo la decisione definitiva», ha aggiunto. «A noi sta a cuore la sicurezza dei bambini», ha concluso.