martedì,Febbraio 4 2025

Rinascita Scott in appello, al via con la richiesta di ricusazione di due giudici avanzata da alcuni imputati

La Corte sospende i termini di custodia cautelare per tutti i detenuti, mentre si riserva sull’eccezione di inammissibilità di alcuni appelli. La Procura chiede di sentire in aula il nuovo collaboratore Francesco Fortuna

Rinascita Scott in appello, al via con la richiesta di ricusazione di due giudici avanzata da alcuni imputati
Giuseppe Accorinti

Sospensione dei termini di custodia cautelare per tutti gli imputati in carcere e per quelli agli arresti domiciliari. Contestualmente sono state anche rigettate le richieste di astensione alla trattazione del processo avanzate dai difensori di alcuni imputati nei confronti della presidente Loredana De Franco e Ippolita Luzzo. Queste le prime decisioni della Corte d’Appello di Catanzaro nel processo di secondo grado per l’operazione Rinascita Scott che per motivi logistici si sta tenendo nell’aula del carcere di Bicocca di Catania. Riunita al maxiprocesso anche la posizione di Giuseppe Accorinti che in primo grado era stato giudicato nell’ambito di uno stralcio di Rinascita Scott ed è stato condannato dal Tribunale di Vibo a 30 anni di reclusione quale capo del “locale” di ‘ndrangheta di Zungri. L’avvocato Giuseppe Bagnato ha, dal canto suo, prodotto alla Corte il certificato di morte per l’imputato Antonino Barbieri, deceduto nei giorni scorsi nelle campagne di Pannaconi di Cessaniti (in primo grado era stato assolto, ma l’assoluzione era stata appellata dalla Procura distrettuale di Catanzaro). La Corte si è poi riservata di decidere in ordine all’eccezione di inammissibilità degli appelli, presentata dai difensori di  alcuni imputati, sollevata dal pm Annamaria Frustaci, in aula con il collega Antonio De Bernardo e il sostituto procuratore generale, Luigi Maffia, per rappresentare la pubblica accusa. E’ toccato quindi al pm, Antonio De Bernardo, illustrare alla Corte le richieste istruttorie formulate nell’atto di appello della Procura ed anche la richiesta di sentire in aula il nuovo collaboratore di giustizia Francesco Fortuna di Sant’Onofrio (clan Bonavota), mentre il pm Annamaria Frustaci è intervenuta dichiarando di rinunciare all’appello proposto dalla Procura nei confronti di alcuni imputati o per alcune imputazioni. Alle richieste dei pubblici ministeri si sono associati i legali delle parti civili.

Le ricusazioni

Orazio Lo Bianco

Non avendo la Corte d’Appello di Catanzaro accolto l’invito all’astensione formulato dai difensori di alcuni imputati, si sono quindi registrate alcune richieste di ricusazione presentate dai legali nell’interesse dei rispettivi assistiti. In particolare, la richiesta di ricusazione della presidente della Corte, Loredana De Franco, e del giudice Ippolita Luzzo è stata formulata dall’avvocato Tiziana Barillaro per l’imputato Giuseppe Fortuna (cl ’77), di Filogaso (condannato in primo grado a 17 anni) in quanto i due giudici hanno già giudicato l’imputato nel processo Imponimento.
Procure speciali ai rispettivi difensori per la ricusazione della presidente De Franco e del giudice Luzzo (in quanto componenti del Collegio del processo nato dall’operazione “Crisalide”) sono state poi rilasciate dall’imputato Salvatore Mazzotta di Pizzo (condannato in primo grado a 23 anni) agli avvocati Sergio Rotundo e Luca Cianferoni, dall’imputato Orazio Lo Bianco di Vibo (condannato in primo grado a 22 anni) agli avvocati Cianferoni e Stefano Luciano (in quanto i giudici sono stati componenti della Corte d’Appello nel processo Nemea), mentre l’imputato Pietro Giamborino di Piscopio (condannato in primo grado ad un anno e 6 mesi, ex consigliere regionale del Pd) ha rilasciato procura speciale all’avvocato Alessandro Diddi per ricusare la presidente della Corte Loredana De Franco. Gli imputati del maxiprocesso in appello sono in totale 235 e rispondono, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, narcotraffico, estorsione, rapina, detenzione illegale di armi, riciclaggio, ricettazione, tentato omicidio, intestazione fittizia di beni, rapina aggravata, corruzione.

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