lunedì,Febbraio 3 2025

Inchiesta sulla società Vibo Sviluppo: nessun peculato, tre assoluzioni perché «il fatto non sussiste»

Sentenza con la formula più ampia per Pietro Giamborino, Pasquale Barbuto e Maria Angela De Grano. La vicenda era nata da una rimodulazione del Patto generalista con l’impegno di oltre otto milioni di euro

Inchiesta sulla società Vibo Sviluppo: nessun peculato, tre assoluzioni perché «il fatto non sussiste»
Pasquale Barbuto

Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia ha assolto perché il fatto non sussiste tre imputati accusati del reato di peculato nell’ambito di un’inchiesta della Procura che interessava la società a capitale misto, pubblico-privato, Vibo Sviluppo spa. L’assoluzione interessa: Pietro Giamborino, 67 anni, di Piscopio, dal 2016 amministratore delegato della società Vibo Sviluppo e già consigliere regionale con la Margherita e poi esponente di primo piano del Pd calabrese; Pasquale Barbuto, 64 anni, di Vibo Valentia, presidente del consiglio d’amministrazione della società; Maria Angela De Grano, 55 anni, di Vibo Valentia, amministratore delegato pro tempore dal marzo 2012 al 30 aprile 2016. L’ufficio di Procura aveva chiesto per i tre imputati sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Il Tribunale ha però ritenuto siano emersi dal processo elementi più favorevoli agli imputati e li ha quindi assolti nel merito con formula ampia. L’inchiesta ruotava intorno a fondi per otto milioni di euro concessi (precisamente 8.157.938,64 euro) con decreto del 28 settembre 2011 e liquidati nel dicembre 2011 a Vibo Sviluppo dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il finanziamento è stato quindi successivamente revocato parzialmente dal Ministero per la somma di oltre un milione e mezzo di euro (precisamente 1.631.587,73 euro) trattenuta indebitamente, ad avviso della Procura di Vibo Valentia, da Vibo Sviluppo nonostante i giudici amministrativi di primo e secondo grado avessero dato torto alla società e ragione al Ministero.

Pietro Giamborino

La vicenda era nata nel 2007 da una rimodulazione del Patto generalista con l’impegno di 8. 157. 938,64 euro ripartiti in 6.500.000 euro per opere infrastrutturali e 1.631.587,73 quale 20% per lo svolgimento dei compiti amministrativi. Il Ministero, a seguito di approfondimenti, invitava però la “Vibo Sviluppo spa” alla restituzione delle somme ritenute indebitamente percepite. Procedure ritenute tutte corrette sia dal Tar che dal Consiglio di Stato che avevano infatti respinto i ricorsi della “Vibo Sviluppo spa”. L’avviso di conclusione indagini portava la firma nel 2019 del pm della Procura di Vibo Valentia, Olimpia Anzalone, mentre l’attività investigativa sul “campo” è stata svolta dalla Guardia di finanza. Pietro Giamborino era difeso dagli avvocati Anselmo Torchia e Domenico Anania (in aula anche gli avvocati Michele Giamborino e Paolo Cantore); Pasquale Barbuto era invece assistito dagli avvocati Domenico Colaci e Vincenzo Trungadi, mentre Marinella De Grano era difesa dall’avvocato Caterina Caterino.

LEGGI ANCHE: Versamento dei proventi del lotto: nessun peculato a Vibo, imputato assolto

Peculato alla Regione Lazio, condannato il vibonese Maruccio

top