Armi e munizioni nelle Preserre vibonesi, una misura cautelare e due scarcerazioni
Obbligo di dimora per un giovane di Gerocarne, mentre ritornano liberi altri due indagati, uno di Arena, l’altro di Acquaro
Due convalide degli arresti, due immediate scarcerazioni ed una sola misura cautelare. Questa la decisione del gip del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Loffredo, che non ha convalidato l’arresto di Domenico Carè, 20 anni, di Dasà, fermato dai carabinieri martedì al termine di una perquisizione domiciliare. Convalida degli arresti, invece, per Giuseppe Pisano, 22 anni, di Gerocarne, e per Raffaele Lavorato, 58 anni, di Arena. All’esito dell’udienza di convalida, il gip ha quindi applicato al solo Giuseppe Pisano la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Gerocarne con obbligo di non uscire di casa dalle ore 22 alle ore 7 del mattino. Immediata scarcerazione, infine, per Domenico Carè e Raffaele Lavorato. I tre indagati sono difesi dall’avvocato Francesco Alessandria. Giuseppe Pisano è accusato del reato di detenzione di un’arma clandestina, nello specifico una pistola Beretta calibro nove con matricola obliterata. I carabinieri della stazione di Arena, con il supporto dei colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, al termine di una serie di perquisizioni domiciliari hanno trovato nella camera da letto di Domenico Carè una cartuccia calibro nove parabellum, rientrante tra le munizioni da guerra. All’interno dell’armadio sono state poi trovate altre due cartucce, una calibro 7,65, l’altra calibro 380. Alla perquisizione nell’abitazione di Domenico Carè era presente anche Raffaele Lavorato il quale si sarebbe poi allontanato per raggiungere un terreno ad Acquaro dove si trovava pure Giuseppe Pisano che avrebbe prelevato una busta con dentro una pistola, nascondendola nella cinta dei pantaloni. I carabinieri, appostati, fermavano quindi i due (Pisano e Lavorato), rinvenendo così l’arma. All’interno di un secchio nello stesso terreno, i militari dell’Arma rinvenivano infine tre cartucce Luger e sei cartucce 7,65 parabellum. In sede di udienza di convalida, Pisano e Carè si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre Lavorato ha respinto le contestazioni.
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