giovedì,Gennaio 30 2025

Vibo, 42enne condannato a 7 anni e 8 mesi per violenza sessuale sulla compagna e maltrattamento dei figli minori: «Sentenza storica»

L'uomo controllava con ossessione ogni spostamento della moglie e l'avrebbe picchiata e umiliata anche durante le gravidanze. La donna ha potuto contare sulle Forze dell'ordine e sul Centro antiviolenza "Attivamente Coinvolte"

Vibo, 42enne condannato a 7 anni e 8 mesi per violenza sessuale sulla compagna e maltrattamento dei figli minori: «Sentenza storica»

Minacce di morte, schiaffi, sputi, violenza durante i rapporti sessuali e controllo ossessivo degli spostamenti della propria compagna, anche durante le gravidanze, e dei figli minori. Questi elementi hanno portato il Tribunale di Vibo Valentia a condannare un 42enne a 7 anni e 8 mesi di reclusione, con interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualsiasi incarico relativo alla tutela e all’amministrazione di sostegno. La vittima, M. F., trovando il coraggio di denunciare le atrocità subite, ha potuto contare sul supporto delle Forze dell’ordine e del Centro antiviolenza “Attivamente Coinvolte”, che ha messo a disposizione un team di psicologhe e operatrici specializzate, e dell’avvocato Roberta Scozzafava. «Le accurate ed approfondite indagini condotte dalle Forze dell’ordine – ha fatto sapere “Attivamente Coinvolte” in un comunicato stampa – hanno ricostruito un quadro agghiacciante: percosse, gravi lesioni, schiaffi, sputi, minacce di morte, controllo ossessivo dei movimenti della compagna, rapporti sessuali violenti. La violenza si manifestava in ogni aspetto della vita quotidiana, isolando la donna e i bambini e instillando in loro un profondo senso di paura e impotenza».

Il momento della lettura della sentenza, definita come «storica» dal Centro antiviolenza, è stato carico di emozione, con la donna che ha espresso la sua gratitudine a chi l’ha sostenuta: «L’unica via è quella della giustizia. Grazie a chi non ha mai smesso di sostenerci, a chi ha creduto, a chi è rimasto, a chi non ha mai giudicato. Grazie a tutte le meravigliose donne di Attivamente Coinvolte». L’avvocato Stefania Figliuzzi, presidente regionale del Centro antiviolenza, ha evidenziato l’importanza di riconoscere i segnali della violenza: «Non si manifestano sempre con ematomi visibili. In particolare occorre prestare attenzione a tutti quei comportamenti improntati al controllo ossessivo, alla limitazione della libertà di movimento, al controllo delle comunicazioni, all’isolamento sociale che rappresentano una delle forme più comuni e diffuse di violenza che è quella psicologica».

L’avvocato Scozzafava ha poi richiamato l’attenzione sulla complessità della vicenda della sua assistita: «La storia di M. F. è un’esortazione per tutte le donne vittime di violenza. Denunciare è importante per uscire dalla situazione e interrompere la spirale della violenza. Le Istituzioni, le Forze dell’ordine e i Centri antiviolenza sono a disposizione per offrire sostegno e supporto alle donne e ai minori vittime di maltrattamenti». L’avvocato Figliuzzi, a conclusione del comunicato stampa del Centro antiviolenza, ha poi ribadito il «ruolo fondamentale di tutta la società civile nel contrasto della violenza di genere. Ognuno può contribuire con un gesto concreto a combatterla».

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