La finta gravidanza dopo aver perso il suo bambino nel 2023: le indagini sulla donna che avrebbe rapito la piccola Sofia
Dal lavoro degli inquirenti sul rapimento della neonata a Cosenza emerge una ricostruzione che sembra tratta dalla sceneggiatura di una fiction. Si fa strada anche l’ipotesi che il marito, arrestato con la moglie, non sapesse nulla del rapimento
di Antonio Alizzi
Una vicenda drammatica che ha tenuto con il fiato sospeso l’intera comunità cosentina. La piccola Sofia, neonata rapita ieri pomeriggio dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza, è stata ritrovata grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine, alle quali la premier Giorgia Meloni ha dedicato un post su Facebook, ringraziando gli agenti della Squadra Mobile di Cosenza. La presunta sequestratrice, Rosa Vespa, è stata fermata insieme al marito, Acqua Moses, mentre la Procura indaga su ogni aspetto.
Il rapimento: dinamica e bugie
La donna, intorno alle 18:40 di ieri, sarebbe entrata nella clinica situata a pochi passi da Piazza Bilotti, approfittando del fatto che nessuno gli avesse chiesto documenti e il motivo del suo ingresso. Dopo aver temporeggiato, Rosa Vespa ha prelevato Sofia, nascondendola sotto un giubbino nero, ed è uscita indisturbata dalla struttura. Ad attenderla, il marito, forse ignaro del reale contesto.
Rosa avrebbe raccontato al compagno di vita senegalese che la clinica, dopo un periodo di osservazione, aveva autorizzato le dimissioni della piccola. Una bugia grande quanto una casa, dato che la clinica Sacro Cuore non dispone di un reparto di neonatologia presente invece all’ospedale Annunziata di Cosenza.
Il passato della presunta rapitrice
Le indagini potrebbero rivelare dettagli inquietanti sul passato della donna. Rosa Vespa avrebbe perso un figlio nel 2023 a seguito di complicazioni di salute, una tragedia che avrebbe segnato profondamente la sua vita. Da allora, secondo testimonianze raccolte, avrebbe iniziato a simulare una gravidanza, confondendo, parenti, amici e vicini di casa. Alcuni di questi ricordano di aver visto il suo “pancione”, che si sospetta fosse un’illusione. Frequentava abitualmente una vicina di casa, alla quale avrebbe riferito della sua gravidanza, alimentando così il suo inganno, anche in coloro che abitavano nello stesso edificio in cui dimora la coppia che possiede anche un cortile esterno.
Continua a legegre l’articolo su LaC News24
- Tags
- cosenza