Vibo, il pasticcio da 600mila euro dell’Orchestra sinfonica. Romeo: «Una grana». Limardo: «Va salvata a tutti i costi»
Mentre il più grande violinista italiano Salvatore Accardo prende le distanze («mai stato lì») il cerino acceso rischia di restare in mano al direttore artistico “facente funzioni” Francesco Ledda: «Fondi revocati dal ministero per un’inezia, non può finire così»
Non si sa con quale spirito il Comune di Vibo Valentia perorerà il ricorso al Presidente della Repubblica con cui il sindaco Enzo Romeo ha chiesto a Mattarella di “salvare” l’Orchestra sinfonica della Calabria, nata appena tre anni fa, nel 2022, sotto le insegne dell’amministrazione Limardo. Non si sa, dopo l’articolo del Fatto Quotidiano, che ha pubblicato un’intervista al più grande violinista italiano, Salvatore Accardo, sulla carta direttore artistico dell’orchestra, che però prende le distanze in maniera clamorosa da questa storia, dichiarando sostanzialmente che tutto sarebbe stato fatto a sua insaputa e che lui, a Vibo, non ci ha mai messo piede. Intanto, il ministero ha chiuso i rubinetti e i fondi statali – circa 600mila euro in tre anni – sono stati revocati a metà del 2024. Una tegola forse estintiva per l’orchestra in cui suonano una trentina di musicisti calabresi e non solo. Ma l’ex sindaco Maria Limardo è perentoria: «L’orchestra va salvata e il Comune deve fare tutto ciò che è in suo potere per salvaguardare questo straordinario presidio culturale».
Riavvolgiamo il nastro. Nell’agosto del 2022, con tanto di conferenza stampa nella sala del Consiglio comunale, viene annunciata – con Limardo allora sindaco della città in prima fila – l’approvazione da parte del ministero dei Beni culturali del progetto Ico (Istituzione concertistico orchestrale) presentato dal Comune di Vibo Valentia in collaborazione con il Conservatorio Torrefranca. Parallelamente viene creata l’Orchestra sinfonica della Calabria, destinataria di finanziamenti statali per circa 600mila euro in tre anni. Una cifra che comunque non è fissa, ma dipende dalla rendicontazione annuale.
Direttore artistico è il Maestro Alberto Veronesi, figlio del grande oncologo milanese Umberto Veronesi. Ad affiancarlo, almeno secondo quanto viene riferito ai giornalisti, c’è anche Salvatore Accardo, 83 anni, considerato uno dei maggiori esponenti della scuola violinistica italiana del ‘900. È proprio il nome di Accardo che dà all’intera operazione spessore e credibilità, facendo crescere in maniera esponenziale le aspettative della città e della Calabria sulla nuova Orchestra sinfonica che germoglia a Vibo.
A presiedere l’omonima associazione culturale da cui promana l’orchestra è per statuto il sindaco della città: una orgogliosissima Limardo, nell’anno della sua costituzione, e oggi un rassegnato Enzo Romeo, che a dicembre ha annunciato l’interruzione dei finanziamenti statali, revocati dal ministero per presunte irregolarità nella rendicontazione. Ma fu la stessa Limardo, nel passaggio di consegne a giugno, ad avvertire il nuovo sindaco: «Vedi che, in quanto primo cittadino, ora sei anche presidente dell’Orchestra sinfonica della Calabria, ma il ministero mi ha appena comunicato che ha tagliato i fondi per presunte irregolarità contabili. Mi raccomando, salvate questa realtà…». I mesi passano e sulla sorte dell’orchestra cala un velo intrecciato con diffidenza e cautela. In ballo ci sono tanti soldi, posti di lavoro e aspirazioni di rilancio culturale, un mix che di solito è foriero di grandi grattacapi, perché non c’è nulla di più rognoso, nel pubblico, della cultura. Sangiuliano docet.
La questione è tornata alla ribalta due giorni fa, con Thomas Mackinson che ha intervistato per il Fatto Quotidiano il Maestro Accardo, che gli avrebbe mostrato un messaggio di Alberto Veronesi che lo avvertiva proprio della possibile richiesta d’intervista da parte del giornale diretto da Marco Travaglio: «Se ti chiedono se avevi dato a me la delega alla direzione artistica, devi dire di no, devi dire che stilavi personalmente le programmazioni». Da qui la presa di distanza di Accardo: «Per carità, io a Vibo Valentia non ho mai messo piede in vita mia!», ha risposto il grande violinista. Che – secondo quanto riporta l’articolo – ha raccontato di aver ricevuto da Veronesi una telefonata nel 2022: «Mi parlò di questa orchestra in Calabria che aveva fondato, dicendomi che avrebbe voluto che io facessi il direttore artistico e andassi a suonare lì. Risposi che ero contento dell’iniziativa, che faceva bene al mio Sud; ma che non avevo tempo, e al massimo potevo dargli qualche consiglio. In questi anni non l’ho più sentito, non so neanche cosa abbia fatto questa orchestra, non ho mai ricevuto una carta, un solo documento che mi indicasse per un ruolo». Insomma, a Vibo non solo non ci sarebbe mai stato ma dell’orchestra non si sarebbe mai occupato neppure da lontano.
Una versione che viene smentita da Veronesi, almeno secondo quanto riporta Milano News, l’unica testata online che ieri ha pubblicato una lunga e dettagliata replica. Dopo aver affermato che il contenuto dell’articolo del Fatto sarebbe «completamente falso», Veronesi cita diverse circostanze in cui Accardo – a suo dire – avrebbe agito sempre consapevolmente a favore dell’Orchestra sinfonica di Calabria, a cominciare dalla firma in calce all’accettazione dell’incarico di direttore artistico.
Insomma, una patata bollente che ora passa di mano in mano perché nessuno si vuole scottare. Il primo che contattiamo è il sindaco Romeo: «È sicuramente una storia di cattiva gestione – premette il primo cittadino -. Fu la stessa Limardo a segnalarmi, appena insediato, che mi ritrovavo presidente dell’orchestra e che il ministero aveva deciso di revocare il finanziamento. Ho subito pensato che questa cosa avrebbe creato problemi, così ho cercato di capire a livello ministeriale come stesse la situazione. A quanto mi risulta, il ministero ha attivato l’assicurazione fideiussoria per recuperare le somme già versate. Da questa prima ricognizione ho compreso che esistono problemi gestionali di una certa rilevanza». E infine: «Accardo? No, mai visto».
A confermare che invece il celebre violinista fosse davvero il direttore artistico è Marla Limardo, ma anche lei ammette di non averlo mai visto da queste parti. «Ma non è questo il punto – continua – la diatriba tra Accardo e Veronesi sono fatti loro, ciò che conta è salvare l’Orchestra sinfonica della Calabria, che rappresenta uno straordinario patrimonio per Vibo Valentia. Le irregolarità contabili di cui parla il ministero sono un niente: appena lo zero virgola qualcosa fuori dai parametri. Invece, l’orchestra è una realtà concreta che va salvata. A Romeo lo dissi: fate di tutto per mettere al sicuro l’orchestra. Hanno fatto un ricorso al Presidente della Repubblica, io avrei proposto ricorso al Tar, ma queste sono decisioni che non mi competono più. Ciò che conta è salvare l’orchestra, che rappresenta un patrimonio assoluto di Vibo».
Col cerino in mano rischia di restare il “vero” direttore artistico, il Maestro siciliano Francesco Ledda, nominato “facente funzioni” nell’autunno del 2022, come racconta dopo qualche insistenza. È lui quello che ha lavorato davvero con l’orchestra, talvolta dirigendola: «Abbiamo fatto circa 100 concerti l’anno, poi è arrivata la tegola del ministero. Ma si tratta davvero di un’inezia». E spiega: «Per essere finanziati devono risultare 2000 giornate lavorative, noi ne abbiamo potute certificare 1965. E ci mancano anche 9 concerti per soddisfare i parametri del ministero. Poca, pochissima roba. Eppure l’Orchestra sinfonica di Calabria è una realtà straordinaria che andrebbe difesa dalla politica e dalle istituzioni».
In ballo ci sono anche (e forse soprattutto) i contratti a tempo determinato di 30 giovani musicisti: più o meno 1300 euro al mese che non vengono pagati da tempo, come dicono i solleciti che continuano ad arrivare a Romeo in qualità di presidente pro tempore dell’associazione. «Mentre i buoi litigano, i barili si rompono», commenta l’ex sindaco Limardo. Le facciamo notare che il proverbio parla di asini, non di buoi. Ride. Forse lo sapeva…