Operazione Petrol Mafie: fissato a Catanzaro il processo d’appello per 49 imputati – NOMI
Nel processo è confluita da Rinascita Scott anche la posizione di Luigi Mancuso. Condanna a un anno in primo grado per corruzione elettorale pure per l’ex presidente della Provincia Salvatore Solano. Sotto processo anche dipendenti dell’ente, ex consiglieri comunali, imprenditori ed esponenti dei Piscopisani
Si va in appello per il procedimento penale nato dall’operazione Petrol Mafie la cui sentenza di primo grado è stata emessa dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia in data 1 dicembre 2023. La prima sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro ha infatti fissato per il 17 marzo prossimo l’inizio della celebrazione del processo di secondo grado. Questi i 49 imputati che dovranno comparire in appello (con le assoluzioni di primo grado impugnate dalla Procura e le condanne impugnate dai difensori) e il verdetto di primo grado: assoluzione Fernando Assunto Emanuele Aber (cl ’62), di Catania; assoluzione Roberto Aguì, del 1971, di Bovalino; 5 anni e 6 mesi Nicola Amato, (cl 1975), di Catania; 3 anni e 5 mesi Benedetto Avvinto (cl 1974) di Cercola; 6 anni e un mese Anna Bettozzi, (cl ’58), di Roma; assoluzione Pietro Bonanno; assoluzione Vincenzo Campajola, (1965), di Napoli; assoluzione Antonio Angelo Isaia Capria, (cl ’64), di Nicotera (dipendente della Provincia di Vibo); 9 anni e 10 mesi Alberto Coppola (classe 1977), di Napoli; 4 anni e 4 mesi Roberta Coppola, (cl 1998), di Torre del Greco; 6 anni e un mese Felice D’Agostino, (1982), Bari; 18 anni, 10 mesi e 15 giorni di reclusione Antonio D’Amico, (cl ’64) di Piscopio; 30 anni di reclusione (e 39mila euro di multa) Giuseppe D’Amico, detto Pino, (cl ’72), di Piscopio; 10 anni Francesco D’Angelo, (cl ’46), alias “Ciccio ‘Ammaculata”, di Piscopio; assoluzione Gaetano Del Vecchio, (cl ’62), di Tropea (dirigente della Provincia di Vibo; 4 anni e 7 mesi Virginia Di Cesare, (cl ’93), di Roma; 2 anni e 2 mesi Carmelo Fabbretti; 5 anni Giuseppe Fasulo, (cl 1962), di Taranto; 4 anni e 5 mesi Sebastiano Foti, (classe 1976), di Catania; assoluzione Antonio Francolino, (cl ’65), di Vibo (dirigente della Provincia di Vibo);assoluzione Salvino Frazzetto, (classe 1959), di Catania; 3 anni e 10 mesi Gennaro Gravino, (classe 1976), Napoli; 8 anni e 10 mesi Sergio Leonardi (classe 1978), di Catania; 3 anni Cesare Nicola Limardo, (cl ’93), residente a Limbadi (in qualità di titolare della Dicn Petroli ubicata a Filandari); 3 anni e 3 mesi Paolo Lipari, (cl ’77), di Stefanaconi;
assoluzione Sebastiano Lo Torto (cl. ’70), di Nicotera; 30 anni Luigi Mancuso, (cl ’54), di Limbadi; 10 anni e 2 mesi Francesco Mancuso, (cl ’57), di Limbadi, detto “Tabacco”; 12 anni e 2 mesi Silvana Mancuso, (cl ’69), di Limbadi; 2 anni e 10 mesi Nazzareno Matina, (cl ’71), di Stefanaconi; 5 anni e un mese Giulio Mitidieri, (1952), di Marsicovetere (Pz); 2 anni e 6 mesi Francesco Monteleone, (cl ’85), di Vibo Valentia ma residente a Milano; assoluzione Luciano Morabito, (1958), di Africo; assoluzione Irina Paduret, (1986), Moldavia; 2 anni e 10 mesi Zhelev Petyo Petkov, (1978), Bulgaria; assoluzione Francesco Saverio Porretta, (1974), Milano; 15 anni Antonio Prenesti, (cl ’66), di Nicotera; 7 anni Rosamaria Pugliese, (1975), di Maierato; 12 anni e un mese Giuseppe Ruccella, (1981), di Filogaso; assoluzione Rosario Cristian Santoro, (1995),di Palermo; assoluzione Emanuela Scevola, (1981), di Napoli; 4 anni e 5 mesi Damiano Sciuto, (1989), di Catania; un anno (oltre al pagamento delle spese processuali, ma con sospensione della pena) Salvatore Solano, (cl ’79), già sindaco di Stefanaconi ed ex presidente della Provincia di Vibo Valentia; 10 anni e un mese Francescantonio Tedesco, (1968), di Vibo Valentia (ex consigliere comunale di Vibo); 12 anni e 9 mesi Giuseppe Terranova, (1963), di Messina; 2 anni e 4 mesi Ernesto Tortora, (1975), di Napoli; assoluzione Totts Rachid; 4 anni Roberto Trovato, (1987), di Catania (chiesti 4 anni); 2 anni Gennaro Visese, (1977), di Napoli.
Le accuse
Tra le condanne spiccano quindi i 30 anni di reclusione nei confronti di Luigi Mancuso (che risponde non solo per le contestazioni di Rinascita Scott, ma anche per quelle mosse in Petrol Mafie) e i 30 anni per Giuseppe D’Amico di Piscopio, cugino dell’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia e già sindaco di Stefanaconi, Salvatore Solano che è stato invece condannato a un anno per il reato di corruzione elettorale (ha incassato in primo grado l’esclusione dell’aggravante mafiosa e l’assoluzione dai reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e concorso in turbativa d’asta con l’aggravante mafiosa). La lunga attività investigativa ha fatto emergere gravi indizi a carico di persone ritenute vicine alla mafia che, grazie alla collaborazione di imprenditori e gestori di attività economiche ubicate in Sicilia, avrebbero costituito, organizzato e diretto un’associazione per delinquere, con base a Vibo Valentia, finalizzata alla evasione dell’Iva e delle accise su prodotti petroliferi. A tale filone d’indagine si sono uniti i presunti condizionamenti sulla Provincia di Vibo, dalle elezioni del 2018 agli appalti.
Il sistema di frode consisteva nell’importazione dall’est-Europa di prodotti petroliferi artefatti (miscele) e oli lubrificanti, successivamente immessi in commercio come gasolio per autotrazione, con conseguenti cospicui guadagni dovuti al differente livello di imposizione.
I prodotti venivano, quindi, trasportati, con documentazione di accompagnamento falsa, presso i siti di stoccaggio nella disponibilità dell’associazione, ubicati a Maierato e Santa Venerina, pronti per essere immessi sul mercato. Salvatore Solano rispondeva invece dei reati di corruzione elettorale, corruzione per atti contrari ai dveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa (in concorso con il cugino Giuseppe D’Amico, arrestato). Sotto processo anche tre dipendenti della Provincia: Antonio Francolino, Isaia Angelo Capria e Gaetano Del Vecchio (tutti imputati per turbata libertà degli incanti e tutti assolti). Luigi Mancuso era invece accusato di essere a capo del “Crimine” di Vibo Valentia, struttura di ‘ndrangheta che “governa” i singoli “locali” di ‘ndrangheta.
Associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, intestazione fittizia di beni, evasione delle imposte e delle accise anche mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, corruzione, scambio elettorale politico mafioso, turbativa d’asta i reati, a vario titolo, contestati.
Parti civili la Presidenza del Consiglio dei ministri (avvocato Luca Matarese per l’Avvocatura dello Stato), il Ministero dell’Interno, l’Agenzia delle dogane e Agenzia delle Entrate (avvocato Luca Matarese per l’Avvocatura dello Stato), Regione Calabria (avvocato Fabio Pastorino e Michele Rausei), l’Associazione antiracket e antiusura (avvocati Giovanna Fronte e Matteo Timperi), la Provincia di Vibo Valentia (avvocato Maria Rosa Pisani), i Comuni di: Vibo Valentia (avvocati Maria Antonietta La Monica e Maristella Paolì), Sant’Onofrio (avvocato Maria Antonietta La Monica), Limbadi (avvocato Giulio Ceravolo), San Costantino Calabro, Tropea, Ricadi, Mileto, Maierato, Ionadi, Cessaniti (avvocato Domenico Talotta), la Cooperporo, Filippo Colacchio (avvocato Nicola Lo Torto).
Nel collegio di difesa figurano gli avvocati: Paride Scinica, Giosuè Monardo, Francesco Calabrese, Stefano Luciano, Francesco Manti, Diego Brancia, Enzo Gennaro, Giuseppe Di Renzo, Antonio Porcelli, Giovanni Vecchio, Guido Contestabile, Sergio Rotundo, Francesco Muzzopappa, Maria Teresa Battaglia, Nicola Cantafora, Vincenzo D’Ascola, Vincenzo Belvedere, Armando Veneto, Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Tiziana Barillaro, Francesco Lione, Daniela Garisto, Angelo Calzone, Giovambattista Puteri, Alfredo Mercatante, Vincenzo Ioppoli, Luigi Latino, Eugenio Minniti, Wanda Bitonte, Giuseppe Torchia, Salvatore Sorbilli, Tiziano Saporito, Alessandro Parisi, Alessandro Diddi, Vincenzo Gennaro, Mario Murone, Antonio Ingroia, Marco Tullio Martino, Salvatore De Bonadies, Giuseppe Monteleone, Ornella Valenti, Francesco Giuseppe Finocchiaro, Marco Esposito, Gianfranco Giunta, Francesco Carioti, Pietro Scarvaglieri, Pietro Dell’Anno, Roberta Castorina, Eduardo Izzo, Giuseppe Toraldo, Tommaso Poli, Salvino Mondello, Teresa Terracciano, Giuseppe Mussari, Gianluca Tognozzi, Edoardo Martinelli, Maurizio Veneziano, Alessandro Santangelo, Francesca Toscano, Francesco Passanisi, Barbara Ronsivalle, Stefania Sesto, Antonino Autilio, Riccardo Caramello, Francesco Signati, Adriana Bartolo, Salvatore Liotta, Saverio Loiero, Vitale Giambruno, Michele Rullo, Mario Lo Schiavo, Salvatore Giunone, Tiziana De Masi, Matteo Timperi.
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