giovedì,Gennaio 16 2025

Bancarotta fraudolenta a Vibo: due condanne, tre proscioglimenti e in tre a giudizio

Fallimenti pilotati e distrazioni di ingenti risorse finanziarie da parte della famiglia Raffaele di Soriano. A processo pure una ex consigliera comunale e provinciale. Da "Pianeta Casa" al settore dei giocattoli, la ricostruzione della Guardia di finanza e del gip

Bancarotta fraudolenta a Vibo: due condanne, tre proscioglimenti e in tre a giudizio
Elisa Fatelli

Due patteggiamenti, tre proscioglimenti e tre rinvii a giudizio. Questo l’esito dell’udienza preliminare nell’inchiesta che mira a far luce su una bancarotta fraudolenta patrimoniale “per distrazione” che ha portato la Guardia di finanza a sequestrare in via preventiva nel dicembre 2023 disponibilità finanziarie per cinque milioni di euro. Dinanzi al gup del Tribunale di Vibo gli imprenditori Antonio Raffaele, 60 anni, di Soriano Calabro, ha patteggiato la pena a 2 anni e 6 mesi, mentre per il fratello Ettore, 53 anni, la pena è di 2 anni. Rinviati a giudizio dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia (prima udienza fissata per il 18 febbraio prossimo) i seguenti imputati: Elisa Fatelli, 57 anni, moglie di Antonio Raffaele ed ex consigliera comunale a Vibo (e provinciale) eletta con “Coraggio Italia”; Pietro Gerardo Raffaele, 56 anni, di Soriano Calabro; Filippo Raffaele, 61 anni, anche lui di Soriano. Proscioglimento e non luogo a procedere, infine, per: Domenico Antonio Bilotta, detto Tony, 81 anni, di Pizzo; il commercialista Giuseppe Betrò, 75 anni, pure lui di Pizzo ed Ernesto Clerici, 84 anni, di Albavilla, provincia di Como. 

Le società nel “mirino”

Nel dicembre del 2023, il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Barbara Borelli, ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, in capo ad Antonio Raffaele (sino alla concorrenza) di 3.607.111,67 euro quale illecito profitto (somma che sarebbe stata distratte dalle casse della società), mentre altra somma pari a 1.204.190,91 euro è stata sequestrata in via preventiva ad Antonio Raffaele, Pietro Gerardo Raffaele, Ettore Raffaele, Filippo Raffaele e Anna Grillo (deceduta e madre dei Raffaele). Sequestro preventivo anche del capitale sociale e del complesso aziendale (tutti i beni strumentali e rapporti funzionali all’esercizio d’impresa) riconducibili alla società “M. D. srl” con sede a Roma, oltre al sequestro preventivo del capitale sociale e del complesso aziendale riconducibile alla società El Primero sas di Elisa Fatelli & co, con sede nella zona industriale di Maierato.

Genesi dell’inchiesta

Maria Limardo

Il procedimento penale trae origine dalla trasmissione, da parte del Tribunale di Vibo Valentia, della relazione redatta dall’avvocato Maria Limardo (ex sindaco di Vibo), curatore fallimentare di “Pianeta Casa Srl”, azienda dichiarata fallita nell’ottobre del 2016.  Secondo l’indagine, gli indagati sarebbero stati «dediti ad una reiterata attività di distrazione delle risorse societarie, frutto di operazioni fraudolente». Per il gipl e analisi delle compagini societarie hanno evidenziato «inequivocabilmente un rapporto di connessione e di collegamento funzionale/giuridico determinato dalla presenza dei fratelli Raffaele e, in alcuni casi, delle consorti, nella qualità di soci o di amministratori, che hanno assicurato nel tempo – ed assicurano tuttora – il controllo diretto e la  chiara identità di gestione fra le diverse società che, correlato alle circostanze di  fatto, concretizzano un rapporto ben oltre i limiti delineati dalla normativa e che invece configurano una vera e propria società di fatto fra persone fisiche e società di capitali».

I fallimenti

Foto repertorio

Ai Raffaele vengono poi ricondotti i fallimenti di altre aziende come la “Intre Srl”, avvenuto nel 2012, che insieme alla prima «sono state utilizzate per finanziare altri investimenti familiari e, dopo aver accumulato debiti sono state spogliate degli assets produttivi a favore di altre società appartenenti al gruppo Raffaele». I fratelli Raffaele avrebbero poi finanziato, attraverso “Pianeta Casa Srl”, i vari investimenti personali necessari «per la costruzione del parco commerciale “La Rocca” intestato alla società “El Primero Sas” e per gli immobili degli eredi Raffaele siti a Soriano Calabro». Gli investigatori ritengono inoltre che un’altra società fallita, la “M. D. Srl” sia stata costituita con il «preciso fine di sostituire la “Pianeta Casa” nella gestione dei punti vendita in ragione di una non sanabile esposizione debitoria della società poi fallita, per 2,5 milioni di euro di debiti». Oltre ad aver distratto i rami d’azienda e i beni di “Pianeta Casa”, la famiglia Raffaele è accusata di aver utilizzato la stessa per finanziare diverse società appartenenti al medesimo gruppo imprenditoriale: la “El Primero Sas” (operante nel campo della locazione immobiliare) dell’ex consigliera comunale e provinciale Elisa Fatelli, la ditta individuale “Raffaele Antonio” (Commercio al dettaglio di articoli per la casa), la “Merkatutto Srl” (Commercio al dettaglio di elettrodomestici).

Cessioni e debiti

Sarebbero stati i coniugi Fatelli-Raffaele (rispettivamente con 384mila e 102mila euro) quelli con l’esposizione debitoria maggiore nei confronti dell’erario, seguiti dalla società M. D. (1. 197. 637 euro) “El Primero Sas di Fatelli Elisa (415mila euro). Dalle indagini emerge in particolare che il 27 dicembre 2021 è stato stipulato il contratto tra l’avvocato Maria Limardo, in qualità di curatore di “Pianeta Casa Srl” in fallimento”, e Domenico Console (non indagato ed estraneo all’inchiesta, attuale consigliere di Forza Italia al Comune di Vibo) in qualità di procuratore speciale della “M. D. Srl”. Con tale atto, il curatore della fallita, autorizzato dal giudice il 22 dicembre 2021 a seguito di procedura competitiva, ha venduto alla M. D., al prezzo di 70. 000 euro, il ramo d’azienda a cui afferiscono tutti i punti vendita già oggetto del contratto di affitto del 3 dicembre 2012. Il 14 aprile 2022 era stato inoltre stipulato il contratto di cessione di ramo d’azienda tra Pietro Gerardo Raffaele per conto di “M. D.” ed Elisa Fatelli in qualità di legale rappresentante di “Olimpia Retail Srls”, mediante il quale la prima società cedeva alla seconda il ramo d’azienda avente ad oggetto l’attività di vendita al dettaglio di giocattoli sito in località Aeroporto a Vibo distinta con l’insegna “Mercatoys”, al prezzo pattuito di 80.000 euro.

Le accuse ai Raffaele

Ad avviso del gip, Barbara Borelli, che ha disposto il sequestro nel dicembre 2023, l’intento fraudolento dei fratelli Raffaele sarebbe stato quello di svuotare  le società ormai in stato di decozione, distraendo i rami aziendali produttivi attraverso la cessione degli stessi a nuove società create ad “hoc”, in assenza, di reale controprestazione e annullandone le capacità operative. Ad avviso del giudice, inoltre, “con il medesimo contesto distrattivo i Raffaele hanno anche finanziato la costruzione del parco commerciale “La Rocca” a Maierato (attività estranea all’oggetto sociale della fallita che non ne ha tratto alcun vantaggio economico), nonché i lavori relativi agli immobili siti a Soriano Calabro di proprietà dei fratelli Raffaele e della di loro madre”. Per il gip, Ettore Raffaele, Antonio Raffaele e la moglie Elisa Fatelli hanno commesso il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione. Ci si trova, quindi, dinanzi a “una società depauperata di ingenti risorse finanziarie poi utilizzate per la costituzione di nuove società, posto che i fratelli Raffaele avevano di fatto svuotato di tutti i suoi elementi essenziali e al tempo stesso avevano pregiudicato irreversibilmente i diritti dei creditori, appropriandosi dei beni immateriali e delle risorse finanziarie della società fallita. Sin qui le accuse, mentre il processo per tre imputati si aprirà il 18 febbraio dinanzi al Tribunale di Vibo.

LEGGI ANCHE: Bancarotta fraudolenta nel Vibonese: tre misure cautelari e sequestri per cinque milioni di euro

Articoli correlati

top