Rinascita Scott: clan Mancuso, rimane agli arresti domiciliari Gaetano Molino
Il Tribunale del Riesame rigetta l’appello della Dda che dopo la condanna in primo grado aveva chiesto il ripristino del carcere
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha rigettato l’appello della Procura Distrettuale che aveva chiesto l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di Gaetano Molino, 66 anni, nativo di Limbadi e residente a Joppolo, difeso dagli avvocati Giovanni Vecchio e Daniela Garisto. Il 66enne era stato arrestato a dicembre del 2019 nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott perché ritenuto intraneo al clan Mancuso e per questo condannato in primo grado a 18 anni di reclusione per il reato di associazione mafiosa.
Per il Tribunale del Riesame di Catanzaro, al di là delle condizioni di salute di Gaetano Molino che l’hanno posto agli arresti domiciliari sin dal 2020, non si registra per lui alcun pericolo di fuga, non vi sono state sinora violazioni dal regime degli arresti domiciliari al quale è sottoposto e, in ogni caso, la sentenza di condanna non è ancora definitiva. Da qui il rigetto dell’appello della Procura distrettuale.
Lo stesso Molino è imputato anche nel maxiprocesso Maestrale-Carthago (troncone dell’abbreviato) con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. In tale caso occorre ricordare che il 22 febbraio 2023 il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Gaetano Molino è il marito di Silvana Mancuso, quest’ultima condannata in primo grado nel dicembre 2023 a 12 anni e 2 mesi di reclusione nel processo Petrol Mafie. Silvana Mancuso è figlia del più noto Giovanni Mancuso (cl. ’41), che sta scontando una condanna definitiva per usura in regime di arresti domiciliari.
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