domenica,Gennaio 12 2025

Cani avvelenati o feriti a colpi d’arma da fuoco, i volontari vibonesi chiedono alle istituzioni un incontro: «Stanchi e avviliti»

L'associazione socio culturale di Pizzo Corrado Alvaro chiede di affrontare il problema randagismo con serietà: «Noi possiamo collaborare ma non certamente sostituirci alle autorità preposte»

Cani avvelenati o feriti a colpi d’arma da fuoco, i volontari vibonesi chiedono alle istituzioni un incontro: «Stanchi e avviliti»
Il cane ferito a colpi d'arma da fuoco

Ancora violenza nei confronti degli animali. L’ennesima segnalazione arriva dal territorio vibonese e in particolare dalla costituenda associazione socio-culturale Corrado Alvaro Pizzo. Attraverso il volontario ed ex presidente del sodalizio Giuseppe Ceravolo, è stata inoltrata una lettera al sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo, all’Asp e alla Prefettura per sollecitare interventi a tutela dei randagi e denunciare gravi episodi avvenuti recentemente nel comprensorio. Con la missiva si intende sollecitare anche l’apertura di un confronto sul tema randagismo.

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La segnalazione dei volontari

«Giorni fa si è scoperto un avvelenamento (mamma e cinque cuccioli). Oggi – riferisce l’associazione in una nota inviata alla nostra redazione- l’ennesimo episodio di un atto ancora più cruento. Un cucciolo è stato ferito ad un occhio sicuramente con un’arma da fuoco. Il fatto è avvenuto in zona Trainiti. Sono intervenuti sul posto il responsabile Asl settore veterinario di turno e la ditta incaricata dell’accalappiamento». L’animale è stato poi trasferito in struttura per le cure: «Si tratta di episodi che condanniamo duramente e pensiamo sia opportuno informare le autorità con la speranza che la giustizia faccia il proprio corso».

La lettera alle istituzioni

«Egregi signori, chiediamo con questa nostra lettera un incontro urgente e congiunto atto a definire e possibilmente a risolvere il problema da più anni sollevato dalle associazioni ma anche da volontari senza sigla alcuna, con un bagaglio di esperienza consumato a proprie spese a tutela dei randagi. Speriamo che questa nuova amministrazione, avendo avuto il piacere di conoscere di persona il sindaco Romeo, persona seria e capace, che da poco si è insediato, possa tener conto delle problematiche sollevate e non faccia come i suoi predecessori che son rimasti ai nostri richiami e suggerimenti sordi e muti. Noi volontari – per la questione randagismo– siamo molto stanchi e sviliti. Pensate stiamo gestendo sul territorio circa sessanta randagi». Oltre alle cure, vengono loro garantiti cibo e ripari, spesso in appezzamenti di terreni di fortuna: «Sinceramente non pensiamo sia compito nostro proseguire in questo faticoso e stressante cammino. Noi possiamo collaborare ma non certamente sostituirci alle Istituzioni preposte.

Con il passare del tempo ci stiamo accorgendo, nostro malgrado proprio perché amiamo gli animali, che non possiamo più farcela anche a livello economico se non c’è una sinergia e collaborazione più stretta e continua tra noi e le istituzioni. Ci sono volontarie che si stanno prodigando e stanno mettendo a repentaglio anche i loro matrimoni. Mi piace parlare con franchezza proprio perché questo fenomeno, prende talmente tanto a cuore che si rischia di trascurare la famiglia per poter salvare qualche animale dalla crudeltà umana.

E ancora: «Notiamo abbandoni di ogni razza ed età. Animali liberi non sterilizzarti (problema da anni segnalato) che contribuiscono ad alimentare cucciolate indesiderate. Assistiamo ancora nel nostro tour quotidiano, animali legati con catena di 30 cm, senza che lo pseudo proprietario si preoccupi di mettere una ciotola d’acqua. Credeteci: assistere a tutto ciò ci fa stare male. Si era parlato di un canile sanitario ma pare sia nato dell’altro. Altro problema che intendiamo sollevare poiché sta creando allarme tra i cittadini, soprattutto tra Portosalvo e Trainiti è la numerosa presenza di cinghiali che con i cuccioli si spostano addentrandosi fin dentro il paese».

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