venerdì,Gennaio 10 2025

‘Ndrangheta, ottiene i domiciliari il doganiere di Mileto accusato di aver favorito il traffico di droga al porto di Gioia

Antonio Pititto finì in carcere a febbraio insieme ad altri due funzionari delle Dogane e dei Monopoli addetti ai controlli

‘Ndrangheta, ottiene i domiciliari il doganiere di Mileto accusato di aver favorito il traffico di droga al porto di Gioia

Il gip del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto gli arresti domiciliari per il funzionario dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Antonio Pititto 60 anni, residente a Mileto, in servizio al porto di Gioia Tauro. L’uomo fu arrestato lo scorso febbraio insieme ad altri due impiegati (7 in totale gli indagati) con l’accusa di aver alterato i controlli per favorire la ‘ndrangheta nel traffico di droga. A rendere nota la decisione del giudice per le indagini preliminari è il suo difensore, l’avvocato Francesco Muzzopappa.

In particolare, secondo l’accusa della Dda di Reggio che conduce l’inchiesta, il funzionario avrebbe fatto parte di un sodalizio criminale, costituito dal responsabile di una ditta di spedizioni, da portuali infedeli e dai referenti delle principali cosche di ‘ndrangheta operanti nell’area della Piana di Gioia Tauro. I doganieri indagati, attivi in punti nevralgici, quali il controllo tramite scanner e quello visivo mediante apertura dei container, avrebbero consentito l’uscita dal porto di ingentissimi quantitativi di cocaina mediante l’alterazione degli esiti delle ispezioni o l’omessa rilevazione di anomalie nei carichi controllati.

L’avvocato Muzzopappa – si legge in una nota del difensore – «ha sostenuto con forza l’estraneità di Pititto e il giudice pur condividendo in parte la istanza difensiva, ha disposto la sostituzione della misura in carcere con quella degli arresti domiciliari di tal che ormai il Pititto potrà seguire lo svolgimento del processo a suo carico con maggiore serenità con la ragionevole convinzione di riuscire a far valere le proprie ragioni».

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