Operazione “Secreta Collis”: a giudizio anche due vibonesi, stralciata una terza posizione
L’inchiesta della Dda di Catanzaro mira a far luce sul traffico di droga tra Tropea e Catanzaro, sulla latitanza di Agostino Papaianni e sulla sparatoria avvenuta nella discoteca di Roccelletta di Borgia per la quale è accusato un giovane di Piscopio
Ci sono anche tre indagati del Vibonese nell’operazione “Secreta Collis” che venerdì ha registrato la decisione del gup distrettuale di Catanzaro. In particolare, il giudice ha rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale ordinario Carmelo Ripepi, 23 anni, di Piscopio (frazione di Vibo), mentre hanno optato per il rito abbreviato (che comporta un processo a porte chiuse e in caso di condanna uno sconto di pena di un terzo) Gaetano Muscia, 60 anni, di Tropea e Santina Pasqualone, 50 anni, di Gioia Tauro, ritenuta legata a Muscia. Stralciata, invece, la posizione di Christian Papasidero, 38 anni, di Tropea. Per lui se ne riparlerà nell’udienza del 9 gennaio prossimo. Gaetano Muscia e la Pasqualone, unitamente a Papasidero, avrebbero rifornito – secondo l’accusa – di “cospicui quantitativi di droga i membri attivi del sodalizio che detenevano il monopolio dello smercio delle sostanze stupefacenti a Catanzaro”. Il gruppo criminale catanzarese avrebbe avuto la propria base operativa nei quartieri di Gagliano e Mater Domini a Catanzaro, con a capo Domenico Rizza. Gaetano Muscia, Santina Pasqualone e Christian Papasidero – secondo la Dda di Catanzaro – avrebbero intrattenuto rapporti con i catanzaresi ed in particolare Muscia e Pasqualone avrebbero ceduto cocaina per 30mila euro a Massimo Longo, Raffaele Iiritano, Vittorio Gentile, Francesco Agostino. Per il recupero del credito, Gaetano Muscia (arrestato l’1 luglio 2021) si sarebbe affidato a Santina Pasqualone e Christian Papasidero. Il reato sarebbe stato commesso tra la provincia di Vibo Valentia e Catanzaro e copre un arco temporale che va dal giugno 2021 a gennaio 2022. Per il gip, i tre indagati si sarebbero stabilmente dedicati “in maniera professionale allo spaccio di sostanze stupefacenti”.
Papaianni latitante a Catanzaro
Nell’ambito dell’operazione “Secreta Collis”, la Dda muove delle contestazioni anche per la latitanza di Agostino Papaianni, 72 anni, di Coccorino di Joppolo – condannato a 20 anni di reclusione in primo grado nel maxiprocesso Rinascita Scott –. In particolare, Massimo Longo, 55 anni, di Catanzaro (che ha scelto il rito abbreviato), si sarebbe adoperato “ricercando e individuando un alloggio presso il quale il latitante trovava rifugio, esibendo documenti falsi, portandogli quotidianamente viveri”. Agostino Papaianni – ritenuto un fedelissimo di Luigi Mancuso – è stato poi arrestato il 15 giugno 2021 proprio a Catanzaro (quartiere Janò) dopo essere sfuggito al blitz del 19 dicembre 2019 nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott. Seguendo la pista del favoreggiamento della latitanza di Papaianni, la Dda di Catanzaro ritiene di essere riuscita a raccogliere elementi legati all’esistenza di due gruppi criminali attivi a Catanzaro dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti e al traffico di armi. Papaianni non risulta indagato nell’inchiesta Secreta Collis.
La sparatoria nella discoteca di Roccelletta
Siamo nel marzo del 2022 quando un sabato notte due persone restano ferite nel corso di una sparatoria. Si tratta di un ragazzo di nazionalità straniera e una ragazza di Catanzaro di 15 anni. Per quella sparatoria, il 14 marzo 2022 si è costituito ai carabinieri Carmelo Ripepi, 23 anni, già noto alle forze dell’ordine e residente a Piscopio. Nel 2017 – quando era minorenne – il giovane era stato accusato del tentato omicidio del padre, Massimo Ripepi, avvenuto nel rione Affaccio di Vibo Valentia. Massimo Ripepi è stato poi ucciso in altro agguato il 21 ottobre 2018 a Piscopio (il 27 ottobre 2021 per tale fatto di sangue in appello è stato condannato a 12 anni e 8 mesi Giuseppe Carnovale, ex cognato della vittima).
All’epoca della sparatoria in discoteca, da una prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Catanzaro, Carmelo Ripepi avrebbe estratto una pistola nel corso di un diverbio avvenuto nel locale e per il quale era intervenuto l’addetto alla sicurezza. Avrebbe esploso alcuni colpi di pistola, ferendo il buttafuori e colpendo di striscio una ragazza non coinvolta nella lite. Si sarebbe poi dato alla fuga consegnandosi tre giorni dopo ai carabinieri. La Procura di Catanzaro gli contesta ora il reato di rissa aggravata seguita dall’esplosione di cinque colpi di pistola calibro 7,65 ad altezza d’uomo all’indirizzo di Mohamed Galia. Nella sparatoria è rimasta ferita ferendo anche una quindicenne. All’interno della discoteca si trovavano circa 500 persone e per la Procura di Catanzaro nell’occasione è rimasto ferito pure Igor Guarino. Lo stesso Guarino e Giuseppe Caroleo (anche loro rinviati a giudizio per concorso in rissa insieme a Ripepi), intervenuti i carabinieri, per evitare l’arresto si sarebbero quindi nascosti tra le montagne partendo poi alla volta di Milano.
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