mercoledì,Dicembre 11 2024

Commercialista abusivo nel Vibonese, l’Ordine provinciale: «Sia fatta piena luce su un fenomeno ormai non più sporadico»

L'organismo che riunisce i professionisti del territorio interviene in merito all'inchiesta scattata lo scorso 30 novembre: «Condividiamo l’operato della Procura e della Gdf»

Commercialista abusivo nel Vibonese, l’Ordine provinciale: «Sia fatta piena luce su un fenomeno ormai non più sporadico»

L’Ordine provinciale vibonese dei Commercialisti e dei dottori contabili esprime il proprio compiacimento, a seguito dell’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo e portata a compimento dalla Guardia di Finanza scattata lo scorso 30 novembre, finalizzata a reprimere «un modus operandi ormai non più sporadico sul nostro territorio, ovvero, il presunto esercizio abusivo della professione».

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L’intera categoria professionale rappresentata dal presidente Antonino Daffinà «non può fare altro, d’altronde, che sostenere e promuovere l’attività di quei professionisti che agiscano, in costanza di abilitazione all’esercizio della medesima e nel pieno rispetto delle regole. Queste rappresentano condizioni indispensabili per favorire, oltre che il necessario ed ineludibile ossequio alle leggi, anche un principio di sana e corretta concorrenza fra i professionisti impegnati sul territorio provinciale».

«Pertanto – continuano -, pur nella consapevolezza di dover essere rispettosi del principio di non colpevolezza e del diritto di difesa di ciascuno, riteniamo fondamentale che su questo come su altri episodi, si vada a fare al più presto piena luce nell’interesse di tutti, onde evitare eventuali zone d’ombra. Sotto questo profilo l’ordine professionale condivide l’operato ed è a piena disposizione dell’autorità giudiziaria in ossequio al rispetto delle norme deontologiche che contraddistingue la stragrande maggioranza dei commercialisti e dei dottori contabili presenti sul nostro territorio. Il confronto proficuo ed il costante stimolo alla crescita, che porta a puntare soprattutto sui giovani e sulle figure emergenti per rendere più efficienti e credibili le nostre attività, non può, infatti, andarsi a scontrare con situazioni contingenze che rischiano di minare dalle fondamenta il lavoro di una classe professionale da sempre seria, credibile ed affidabile».

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