«Basta, denunciamo tutti»: all’Asp di Vibo la rabbia dei familiari dei pazienti del Don Mottola Medical Center che rischia la chiusura
Da quasi due anni la struttura di Drapia è accreditata dalla Regione per erogare i servizi di Rsa medicalizzata e riabilitazione estensiva. A oggi però manca ancora la convenzione con l'Azienda sanitaria provinciale: «I soldi ci sono e bisogna spenderli per i malati»
Nell’area di competenza dell’Asp di Vibo Valentia non esistono strutture socio-sanitarie pubbliche in grado di erogare interventi di Rsa medicalizzata e di riabilitazione estensiva. Da circa due anni il Don Mottola Medical Center è stato accreditato dalla Regione proprio per erogare questi servizi nella provincia vibonese, ma di fatto non è mai stato contrattualizzato dall’Asp di Vibo.
Oggi la struttura situata a Drapia si prepara a chiudere i battenti: il 31 dicembre 2024, infatti, cesserà la sue prestazioni e per gran parte dei 61 dipendenti si apriranno le porte della cassa integrazione. Una situazione che ha portato i familiari dei pazienti a organizzare un sit-in di protesta davanti l’azienda sanitaria provinciale.
«Sono due anni che ci prendono in giro con promesse non mantenute, a partire dal management aziendale dell’Asp fino al presidente Occhiuto. Di fatto non siamo riusciti ad ottenere niente» spiegano i familiari dei pazienti riuniti nel comitato che chiede a gran voce la stipula della convenzione con l’Asp. «Dovesse chiudere il Don Mottola non sapremmo dove portare nostra madre – aggiungono due fratelli – tenerla a casa diventa davvero pesante per le problematiche di salute di cui soffre e il Don Mottola è una struttura eccezionale che non possiamo perdere».
Un diritto alla salute che verrebbe continuamente negato nonostante le risorse non manchino. Nel mese di agosto 2023, la Regione Calabria aveva assegnato all’Asp di Vibo Valentia una somma di 2 milioni e 225mila euro per implementare nuovi servizi, tra cui quelli offerti dal Don Mottola Medical Center. Tuttavia, a causa di difficoltà burocratiche, il 21 dicembre 2023 l’Asp ha firmato un contratto con il centro, ma con una validità di soli dieci giorni e senza possibilità di proroga.
I fondi assegnati dalla Regione sono stati successivamente restituiti all’amministrazione regionale, impedendo così l’implementazione di quei servizi fondamentali. Nel mese di ottobre 2024, un fondo residuo della spesa socio-sanitaria e del Pnrr è stato destinato temporaneamente a finanziare un progetto di continuità assistenziale per i pazienti, valido dal 4 ottobre al 31 dicembre 2024. Tuttavia, ad oggi – commentano i familiari – persiste il silenzio della struttura commissariale.
«Mia figlia soffre di sclerosi multipla. Siamo stufi di questo tira e molla che alla fine va a danno della salute delle persone – chiosa un altro familiare tra rabbia e delusione -. È tempo che oggi noi gridiamo basta e iniziamo a denunciare tutti quanti. Perché i soldi sono dei malati ed è per loro che vanno spesi».