Minacciò i genitori con un’accetta a Sant’Onofrio, non luogo a procedere per l’imputato
Il Tribunale di Vibo ha deciso per l’incapacità di intendere e volere al momento dell’aggressione. Il 37enne era stato bloccato dai carabinieri grazie ad una pistola taser
Non luogo a procedere per accertata incapacità di intendere e volere al momento della commissione del fatto. Questo il verdetto del Tribunale di Vibo Valentia nel processo che vedeva imputato D.G., 37 anni, di Sant’Onofrio, che doveva rispondere di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Accolta così la linea difensiva rappresentata in aula dall’avvocato Francesco Rombolà. Il 37enne nel giugno scorso dopo un diverbio con i familiari si era armato di un’accetta andando a colpire violentemente la porta di casa dell’abitazione della madre. Avvertiti i carabinieri, alcuni militari dell’Arma si erano quindi prontamente portati sul posto cercando di riportare alla calma il 37enne. Tutto inutile, in quanto l’uomo si era scagliato anche contro di loro venendo bloccato solo grazie ad una scossa elettrica generata dall’uso di una pistola taser da parte dei carabinieri. Dopo il fermo, il 37enne – con precedenti problemi psichiatrici – era stato posto agli arresti domiciliari in attesa della convalida dell’arresto da parte dell’autorità giudiziaria di Vibo Valentia. Oggi, quindi, il non luogo a procedere per incapacità di intendere e volere per come accertato dal perito Maurizio Caglioti nominato dal Tribunale.
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