Comune di Nicotera: dipendenti e responsabili degli uffici segnalati per una sfilza di reati
Nel “mirino” del prefetto di Vibo il segretario comunale, l’Ufficio tecnico, l’Area amministrativa ed il comando dei vigili urbani
Tocca da vicino anche l’apparato burocratico dell’ente ed il personale in servizio nel Municipio, la relazione di scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Nicotera vergata dal prefetto di Vibo Valentia, Carmelo Casabona, ed inviata al Ministero dell’Interno. Un “quadro” per nulla rassicurante che, ancora una volta, chiama direttamente in causa la classe politica locale, incapace di prevenire situazioni di infiltrazioni mafiose nella vita dell’ente o di sviamento dell’azione amministrativa dai canoni della legalità.
Dopo aver messo in risalto i “profili” di sindaco, vicesindaco, assessori e consiglieri comunali di maggioranza e minoranza (anche dimissionari prima del commissariamento dell’ente, LEGGI QUI: ‘Ndrangheta: scioglimento del Comune di Nicotera, i profili shock dei politici), la relazione si sofferma infatti pure sul segretario comunale e responsabile dell’area amministrativa, nonché segretario del Comune di Rombiolo, Vincenzo Calzone. Già sindaco del Comune di Limbadi dal 1994 al 2002, consigliere provinciale dal 1999 al 2004 e consigliere comunale a Limbadi per il mandato elettivo 2007-2012, Vincenzo Calzone viene segnalato nella relazione per due precedenti di polizia: una denuncia in stato di libertà nel 2011 per i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico ed omissioni d’atti d’ufficio ad opera della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, ed un’altra risalente al 2014 da parte dei carabinieri di Nicotera Marina per i reati di favoreggiamento reale, falsità materiale e falsità ideologica.
Area amministrativa. Fra i dipendenti dell’Area amministrativa del Comune di Nicotera, in un caso viene segnalata la presenza di un soggetto con precedenti di polizia per reati contro la pubblica amministrazione e falsi in genere, mentre in altro viene evidenziata la circostanza che la moglie di un dipendente risulta destinataria di un provvedimento di sequestro emesso nel 2005 in relazione a immobili a lei intestati, ma “in realtà nella piena disponibilità” del boss Cosmo Michele Mancuso.
Precedenti di polizia per vari reati contro la pubblica amministrazione, dal 1997 al 2014, vengono poi sottolineati nei confronti di un terzo dipendente, mentre il figlio di tale soggetto viene segnalato per un decreto penale di condanna del 2009, un arresto nel 2007 per contestazioni mosse in concorso con esponenti della famiglia Mancuso, nonché per denunce relative ai reati di truffa e falso ideologico.
Deferimenti all’autorità giudiziaria per reati che vanno dalla truffa (assenteismo) al falso ideologico sino all’abuso d’ufficio anche per altri 8 dipendenti comunali dell’Area amministrativa.
Ufficio tecnico. Il responsabile viene segnalato per quattro procedimenti penali aperti fra il 2015 ed il 2016 per i reati di abuso d’ufficio, occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo, furto, danneggiamento, invasione di terreni e turbativa violenta del possesso di cose immobili.
Sono 7, invece, i dipendenti dell’Ufficio tecnico comunale segnalati per reati che vanno dalla truffa (assenteismo) all’abuso in atti d’ufficio sino al falso materiale, falso ideologico, danneggiamento, violazioni in materia edilizia, violazione di sepolcro, falsità in scrittura privata e interruzione di pubblico servizio.
Comando polizia municipale. Sul comandante dei vigili urbani, il prefetto di Vibo segnala infine la presenza di cinque deferimenti all’autorità giudiziaria, dal 2003 al 2015, per reati che vanno dall’abuso d’ufficio al danneggiamento, sino all’omissione d’atti d’ufficio. Il 31 gennaio 2016 al comandante dei vigili urbani è stato inoltre notificato il provvedimento amministrativo, emesso dal questore di Vibo “in considerazione dei suoi precedenti di polizia”, di diniego del rilascio di licenza di porto d’armi per uso tiro a volo.
Nella polizia municipale viene poi segnalato un dipendente avvisato orale di pubblica sicurezza con precedenti di polizia per riciclaggio, concorso in impiego di denaro o beni di provenienza illecita e falso.