Maestrale: estorsione sui lavori alla Scuola di Polizia di Vibo e al cimitero, Tdl annulla misura cautelare
L’imputato resta in ogni caso detenuto in carcere in quanto condannato nell’operazione Rinascita Scott
Annullata dalla seconda sezione del Tribunale del Riesame di Catanzaro, l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Marco Startari, 35 anni, di Vibo Valentia, coinvolto nell’inchiesta Maestrale Carthago. Il Riesame ha così accolto il ricorso presentato dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Giovanni Vecchio. Startari è accusato di due tentativi di estorsione, in concorso con altre due persone, per i lavori di ristrutturazione della Scuola di polizia e quelli al cimitero della frazione Longobardi (dove per il Riesame difetterebbero i gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Startari e la stessa rilevanza penale della sua condotta). Il reato di tentata estorsione è contestato con l’aggravante delle finalità mafiose e sarebbe stato commesso a Vibo Valentia in epoca antecedente e prossima al 10 marzo 2018. La decisione del Tdl arriva dopo un doppio annullamento con rinvio ad opera della Cassazione. Marco Startari risponderà dunque a piede libero nell’operazione Maestrale-Carthago, ma non lascerà il carcere in quanto detenuto per l’operazione antimafia Rinascita Scott dove è stato condannato in primo grado a 10 anni di reclusione. Marco Startari è cognato di Salvatore Morelli, 41 anni, alias “Turi l’Americano” (con il quale vengono contestate in corso le accuse nel processo Maestrale), quest’ultimo ritenuto elemento di spicco della criminalità organizzata di Vibo Valentia e per questo condannato in primo grado a 28 anni e 4 mesi di reclusione nel maxiprocesso Rinascita Scott ed attualmente detenuto in regime di carcere duro (articolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario).
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