mercoledì,Dicembre 4 2024

Truffe con l’agenzia di viaggi a Vibo, reati in prescrizione nel secondo grado di giudizio

Sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro per l’inchiesta partita nel 2014 dopo una serie di querele e denunce da parte di numerose parti offese. La prescrizione non salva l’imputata dal risarcimento dei danni

Truffe con l’agenzia di viaggi a Vibo, reati in prescrizione nel secondo grado di giudizio

Reati dichiarati estinti per intervenuta prescrizione e da qui il “non doversi procedere” nei confronti dell’imputata Stefania Messina, 44 anni, di Vibo Valentia, all’epoca dei fatti titolare dell’agenzia denominata “Il Mercatino dei viaggi”. Questa la decisione della prima sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Giancarlo Bianchi, giudici consiglieri Gianfranco Grillone e Giovanna Mastroianni) che ha così riformato la sentenza emessa dal Tribunale di Vibo Valentia che il 15 settembre 2021 aveva condannato l’imputata a 3 anni di reclusione e seimila euro di multa, più cinque anni di interdizione dai pubblici uffici ed il risarcimento dei danni ad alcune parti civili. Risarcimento alle parti civili confermato anche dalla Corte d’Appello, tanto che l’imputata è stata condannata anche alla rifusione delle spese di lite sostenute proprio dalle costituite parti civili. Ben 28 i capi di imputazione originari (per 25 dei quali l’imputata era stata condannata in primo grado e per due assolta, mentre per uno era stato dichiarato il non luogo a procedere per difetto di querela). Le persone offese individuate dalla Procura di Vibo Valentia erano in totale 34 (ma solo alcune si sono costituite parti civili nel processo) e tutte sono rimaste vittime del medesimo reato: truffa. Un solo capo di imputazione era stato riqualificato in primo grado nel reato di appropriazione indebita.
L’inchiesta era partita nel 2014 con una serie di querele e denunce da parte delle tante persone ritenute dalla Procura vittime di truffa e raggiri. A scorrere i capi di imputazione si trova di tutto, con viaggi – per l’accusa – mai prenotati da Stefania Messina dopo aver la stessa intascato cospicue somme di denaro ed essersi così procurata, secondo la ricostruzione degli inquirenti, un ingiusto vantaggio patrimoniale con altrui danno. Diverse anche le crociere truffate, attraverso l’omissione delle necessarie formalità per l’organizzazione del viaggio e delle prenotazioni. Fra i difensori di parte civile, gli avvocati Antonio Porcelli, Stefania Rombolà, Paolo Fuduli e Maria Paglianiti.
Da precisare che nella sede dell’agenzia di viaggi “Il Mercatino dei viaggi” di Stefania Messina (difesa dall’avvocato Patrizio Cuppari) ha poi aperto altra agenzia di viaggi che nulla ha a che vedere con la Messina e con le accuse mosse alla stessa dalla Procura di Vibo.
Per tutti i capi d’imputazione LEGGI QUI: Truffe con l’agenzia di viaggi a Vibo, a giudizio la titolare

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