Finalmente Piscopio si allaccia (ma solo in parte) alla nuova rete idrica, l’ex consigliere Comito: «Bene, ma così restiamo con una scarpa e una ciabatta»
Il Comune fa sapere che a partire dal 14 novembre l'erogazione attraverso le vecchie condutture (piene di allacci abusivi) sarà interrotta. Gli utenti dovranno procedere con lo spostamento dell'attacco e del contatore sotto la supervisione dei tecnici del Municipio
Il Comune di Vibo Valentia ha annunciato la dismissione della vecchia rete idrica comunale nella frazione di Piscopio. Questo intervento, che coinvolgerà diverse vie della zona, rappresenta un passo significativo verso l’ammodernamento delle infrastrutture idriche locali. Le vie interessate sono: piazza San Michele; via comunale Giampiero fino all’innesto con la strada provinciale n. 14; strada provinciale n. 14 dall’innesto con la strada comunale Giampiero fino al panificio “San Michele”; da strada comunale Giampiero a contrada Patamò; strada comunale Giampiero II°, dall’innesto con sp n. 14 (Via Mesima) al rientro su sp n. 14 (Via Mesima).
«Gli utenti della rete idrica comunale nelle tratte sopra indicate – si legge nell’avviso del Comune alla popolazione – sono invitati a procedere con lo spostamento dell’allaccio e del gruppo di misura dalla vecchia rete idrica alla nuova, previa autorizzazione del settore Ambiente, manutenzione, reti e Protezione civile e sotto la supervisione degli Uffici competenti. A partire dal 14 novembre – si legge inoltre nell’avviso affisso nella frazione interessata per garantirne la massima diffusione -, l’erogazione dell’acqua nella vecchia rete idrica sarà interrotta senza ulteriore avviso».
«Finalmente un’ottima notizia per noi residenti che abbiamo sempre patito grande carenza idrica, specie quest’estate». Questo il commento a caldo dell’ex consigliere comunale Pietro Comito e presidente della circoscrizione di Piscopio dal 2010 al 2015. «Il progetto di questa nuova rete idrica – ci ha fatto sapere Comito – risale al 2002 e lavori veri e propri sono iniziati soltanto nel 2011 e terminati nel 2018 dopo diversi problemi che hanno generato singhiozzi nel cantiere. Sotto l’amministrazione di Elio Costa poi furono completati gli ultimi 100 metri, mentre con l’amministrazione di Maria Limardo furono messi i contatori ai pozzetti». Tutti interventi fatti con estrema lentezza, che «però non hanno affrontato in maniera risolutiva il problema – ha sottolineato Comito -. Cioè non hanno tagliato fuori una volta per tutte, tanto meno questa volta, la vecchia e fatiscente rete idrica che è il vero cancro del paese: non solo perché è un colabrodo che fa disperdere almeno il 40% di risorsa nel terreno, ma perché è piena di allacci abusivi con i quali si sperpera acqua anche per innaffiare i campi senza rispettare orari e ordinanze imposte».
Queste due reti idriche, coesistendo, «hanno sempre attinto all’unico serbatoio comunale di cui la frazione dispone, “Ottocannali”, un misero bacino di soli 500mila litri che, funzionando per caduta e dunque venendo meno la pressione, smette di servire la zona alta del paese». Proprio le vie Mesima, Varelli e contrada Tazza sono da sempre state le più colpite dalla carenza idrica. La buona notizia però fa sollevare un interrogativo non di poco conto all’ex consigliere comunale sulle economie rimaste «dai circa 360mila euro» di lavori effettuati: «Il Comune di Vibo ha presentato il rendiconto delle economie alla Regione, circa 60mila euro, chiedendo alla stessa di poterle utilizzare sempre sulla rete idrica visto che rimane completamente fatiscente la popolosa zona cimitero? Che io sappia – ha incalzato Comito -, questo passaggio non è stato mai fatto».
«Senza l’intervento completo di ammodernamento anche in questa zona del paese, Piscopio rimane con una scarpa e una ciabatta. Arriveremo a marzo-aprile, oppure all’inizio della stagione estiva, e tutti rivivremo i grossissimi disagi che da anni attanagliano il nostro paese. Anziani, residenti nei quartieri in alto, persone che abitano in appartamenti sguarniti di ascensore, insomma tutti ripiomberemo nell’incubo della carenza idrica perenne. Come l’abbiamo conosciuta quest’estate, se non peggio». Per Comito, «finché tutto il paese non sarà allacciato alla nuova rete nessuno di noi avrà la serenità necessaria per poter lavorare e vivere. Non solo: se non si tranciano tutti i tentacoli di tubazioni colabrodo anni ’70 e gli annessi allacci abusivi, non saremo in grado mai di monitorare effettivamente la portata della nostra sorgiva che sappiamo però essere in naturale diminuzione. Mi auguro – ha poi concluso Comito – che presto il Comune si attivi per risolvere una volta per tutte questo gravissimo problema, perché è vergognoso che nel 2024 si parli di carenza idrica senza intervenire realmente sul territorio dove c’è un problema ben noto a tutti».