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Caccia, usavano richiami elettromagnetici illegali per attirare i turdidi: denunciati dalle guardie venatorie nel Vibonese

I volontari Fidc della sezione di San Costantino hanno sorpreso i due cacciatori durante i controlli sul territorio per contrastare il bracconaggio. In altri interventi messi in salvo un piccolo tasso e una tartaruga palustre

Caccia, usavano richiami elettromagnetici illegali per attirare i turdidi: denunciati dalle guardie venatorie nel Vibonese

Prosegue senza sosta l’attività di controllo e contrasto al bracconaggio nel Vibonese da parte delle guardie venatorie della Federazione italiana della caccia (Fidc), operanti sotto il coordinamento di Mario Galati, responsabile delle guardie, e sotto la guida di Riccardo Colistra, presidente provinciale della Fidc. Le attività di pattugliamento, organizzate dalla sezione comunale di San Costantino Calabro, si intensificano in questo periodo per contrastare il bracconaggio durante il passo autunnale dei turdidi, uccelli appartenenti alla famiglia dei passeriformi. Nei giorni scorsi, durante un controllo preventivo e programmato sul territorio, le guardie hanno individuato due cacciatori intenti a utilizzare richiami elettromagnetici vietati per attirare i turdidi.

Questi dispositivi, che riproducono il canto degli uccelli per portarli a tiro di fucile, sono vietati dalla normativa e rappresentano una violazione di natura penale. Durante il pattugliamento, il gruppo ha udito in lontananza il canto artificiale del tordo bottaccio e, insospettito, ha individuato l’area da cui proveniva il suono. Avvicinatisi a piedi, le guardie hanno individuato due individui intenti a cacciare utilizzando questi dispositivi vietati. Hanno quindi interrotto l’attività illecita, procedendo con il sequestro dell’attrezzature e con la denuncia dei due. L’operazione è stata condotta in collaborazione con il nucleo dei carabinieri forestali di Vallelonga e con il supporto degli Ambiti territoriali di caccia (Atc) Vibo Valentia, con cui le guardie venatorie della Fidc collaborano regolarmente per il monitoraggio del territorio e la tutela della fauna.

Le guardie venatorie della Fidc vantano una lunga esperienza anche nella rimozione di dispositivi di cattura illegale. Durante i controlli degli ultimi anni, il gruppo ha rinvenuto numerosi lacci destinati alla cattura di cinghiali e tassi, immediatamente rimossi per evitare danni alla fauna locale. In una di queste operazioni, il gruppo ha anche tratto in salvo un cucciolo di tasso, rimasto nascosto sul ciglio della strada accanto alla madre, investita da un veicolo. Il piccolo, disidratato e in precarie condizioni, è stato soccorso tempestivamente con la somministrazione di acqua tramite siringa medica, stabilizzando l’animale e offrendogli una seconda possibilità.

Tra le operazioni di soccorso figurano anche interventi su altre specie protette: di recente, il gruppo ha recuperato una tartaruga palustre, specie in via di estinzione, che si trovava in mezzo a una strada trafficata. Le guardie hanno interrotto il traffico e trasferito l’animale in un’area sicura e lontana dai pericoli.

Oltre ai controlli contro l’uso di richiami elettromagnetici, le attività della Fidc si concentrano anche sulla prevenzione della caccia non autorizzata al cinghiale. Gli agenti dedicano particolare attenzione a coloro che praticano l’attività venatoria senza le dovute autorizzazioni, mantenendo un monitoraggio attento e costante.

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