Decesso di Tiziana Lombardo in ospedale a Vibo, eseguita l’autopsia
Ci vorranno almeno 60 giorni affinchè il medico legale, affiancato dai consulenti di parte, depositi una relazione capace di spiegare le cause dell'aneurisma addominale
E’ terminato intorno alle 16,30 di domenica l’esame autoptico sul corpo Tiziana Lombardo, la 37enne originaria di Paravati, ma residente a Santa Domenica di Ricadi, deceduta giovedì sera per un aneurisma addominale dopo aver dato lunedì alla luce una bambina di nome Giada. Ad eseguire l’autopsia è stato il medico-legale, Katiuscia Bisogni, incaricata dal pm della Procura di Vibo Valentia, Claudia Colucci, che sta seguendo il caso e coordinando le indagini della Squadra Mobile. L’esame autoptico ha avuto inizio alle 12.15 alla presenza del dottore Massimiliano Cardamone, consulente della famiglia Libertino-Lombardo, e di alcuni consulenti nominati dai difensori dei 10 medici del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Jazzolino di Vibo.
Cosa abbia causato l’aneurisma è ancora presto per dirlo. Parecchi sono infatti ancora gli aspetti da chiarire, tanto che tutti i consulenti di parte hanno chiesto 90 giorni di tempo – anzichè i 60 richiesti dal medico legale della Procura – per depositare per iscritto le proprie conclusioni e rispondere a tutti i quesiti del caso. Antonio Libertino, marito della di Tiziana Lombardo, originario di Tropea ma che conduceva un B&B a Santa Domenica di Ricadi, insieme alla moglie, unitamente agli altri familiari, è assistito dall’avvocato Francesco Ruffa. Nelle prossime ore, intanto, i medici indagati – destinatari di un avviso di garanzia – attraverso i propri difensori potranno prendere contatto con gli inquirenti per fornire la loro versione dei fatti e ricostruire le cure prestate alla donna prima e dopo il parto. Solo il deposito della relazione sull’autopsia – fra non meno di 60 giorni – potrà fornire in ogni caso adeguate risposte su quanto già noto in ordine alle cause della morte, vale a dire un aneurisma aortico addominale, cioè da una dilatazione, o rigonfiamento che dir si voglia, di una porzione del tratto addominale dell’aorta. In corrispondenza del rigonfiamento, l’aorta si è indebolita e la forza della normale pressione sanguigna ne ha causato la rottura, provocando a Tiziana Lombardo un intenso dolore ed un massiccio sanguinamento interno – emorragia – che l’ha portata alla morte. Al momento nessun nesso causale con il parto è stato accertato.
Questi i medici ai quali la Squadra Mobile di Vibo Valentia ha notificato l’avviso di garanzia: Daniela Fusca (cl. ’72) di Lamezia Terme; Gianfranco Marataro (cl. 58) di Vibo; Antonella D’Alessandro (cl. ’60) di Vibo; Tommaso Sirgiovanni (cl. ’59), originario di Gerocarne, residente a Vibo; Pasquale De Bartolis, di Vibo; Rocco Fiaschè (cl. ’61) di Rosarno; Marianna Carnevale, di Vibo; Oscar Cervadoro (cl.’53) di Lamezia Terme (primario all’ospedale di Vibo); Salvatore Falcone (cl. ’73) di Vibo; Vincenzo Mangialavori, di Vibo. Gli indagati sono tutti medici in servizio nel reparto di Ginecologia dell’ospedale di Vibo Valentia dove la donna si trovava ricoverata. Omicidio colposo l’ipotesi di reato per la quale procede la Procura.