Ciclista attaccato da un cinghiale nel Vibonese, il suo racconto: «Gridavo, c’era sangue ovunque, potevo morire». Frattura del bacino e 35 giorni di prognosi
La drammatica testimonianza di un 48enne di Filadelfia che mentre era in sella alla sua bici lungo all'ex statale 19 è stato aggredito da un ungulato. Fa parte della squadra "Falchi Cycling" ma ora la sua grande passione vacilla: «Andare in strada è diventato troppo rischioso»
«Avrei potuto morire, non ho visto niente, mi ha preso all’altezza del bacino e sono stato sbalzato in avanti di parecchi metri». È la testimonianza del quarantottenne Giuseppe Ruscio, agente di commercio di Filadelfia, ciclista per passione, che mentre percorreva in bici l’ex statale 19 che dall’Angitola va verso nord in direzione Acconia, subito dopo la stazione ferroviaria di Filadelfia-Francavilla, nei pressi di contrada Carcarella, in pieno rettilineo è stato falciato da un grosso cinghiale.
«Nell’impatto ho spaccato il casco, la caduta avrebbe potuto essere tragica – racconta Giuseppe, profondamente turbato -. Appena mi sono rialzato, ho gridato per tutto il tempo e ho visto un grosso cinghiale che se ne andava dall’altra parte della strada. Ero in un bagno di sangue, se mi avesse attaccato non avrei avuto scampo. Volevo allontanarmi velocemente da lì, perché avevo paura che uscisse di nuovo».
Ripresosi dallo shock, l’uomo ha chiamato con il cellulare la moglie, che l’ha soccorso e portato all’ospedale di Lamezia, dove gli hanno riscontrato la rottura del bacino e contusioni varie. Adesso ha 35 giorni di prognosi, dolori e tanta paura di tornare in bici.
«Pratico questo sport nel tempo libero, faccio anche parte della squadra ciclistica di Vibo “Falchi Cycling” – riferisce il cicloamatore -, ma ultimamente è diventato troppo rischioso andare in strada. I cinghiali sono troppi e si vedono sempre più spesso di giorno, il pericolo si corre quando si incrocia la loro traiettoria».
Gli ungulati, come in tutta Italia, anche nel Vibonese stanno proliferando. Molti gli avvistamenti nei centri abitati e si registrano danni per coltivazioni e aziende. Da più parti si invocano soluzioni alle istituzioni per arginare il fenomeno.